lunedì 23 aprile 2012

CORSICO - Differenziare i rifiuti cominciando dal riuso

C'è un modo per ridurre la quantità di rifiuti anche in una realtà come la città di Corsico dove la percentuale ha superato il 50%? Se lo è chiesto l'Amministrazione Ferrucci che, parallelamente a una serie di progetti avviati nelle scuole, ha deciso di sostenere un laboratorio che si inserisce nel progetto “Corsico sostenibile”, promosso insieme alle associazioni Buon Mercato e Interculturando e con il contributo della Fondazione Cariplo.

Si tratta dell'Isa (Incubatori di sensibilizzazione ambientale) che ha avviato la fase di formazione sabato 21 aprile, per proseguire il 5 e il 19 maggio. Tre giornate durante le quali, in circa sei ore, si alterneranno formatori esperti sui temi legati all'animazione sociale e tecnici che potranno fornire qualche suggerimento utile per creare dei veri e propri paladini dell'ambiente... 

Persone capaci di fornire suggerimenti utili ai cittadini su come cambiare stili di vita finalizzati sia alla salvaguardia dell'ambiente circostante, ma anche ai consumi, valorizzando il tema del riuso, dell'attenzione agli acquisti (qualità, genuinità, valutazione delle confezioni dei prodotti anche in funzione dello scarto che si produrrà).

“Un'occasione – spiega l'assessora alle Politiche ambientali Rosella Blumetti - per favorire la collaborazione diretta della cittadinanza attiva orientata alla definizione di un'impronta ecologica, che si traduce innanzitutto nell'obiettivo esplicito di ridurre la produzione pro capite di rifiuti (a Corsico siamo sotto la media nazionale, ma si può fare di più!)”.

Il corso si svolgerà dalle 9.30 alle 16.30 nella sede dell'associazione Buon Mercato, in via Roma 15/A. Informazioni e iscrizioni: telefono 02.44.08.492.

Il laboratorio è stato ideato nell'ambito del progetto Corsico sostenibile che ha una serie di obiettivi: favorire il cambiamento degli atteggiamenti e dei comportamenti dei cittadini sui temi del rispetto dell’ambiente e dell’uso delle produzioni eco-compatibili e di filiera corta; crescita del dibattito culturale e del coinvolgimento dei singoli e delle famiglie sui temi del risparmio energetico e dei comportamenti virtuosi in termini di sostenibilità ambientale dei consumi e degli acquisti; aumento della domanda di prodotti di consumo alimentare biologici e/o eco-compatibili, e di filiera corta e locale; aumento della partecipazione ai gruppi d’acquisto.

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