martedì 10 aprile 2012

Con le mani nella marmellata

Breve Storia dei furbetti che hanno avuto (e forse hanno ancora) la pretesa di governarci e rappresentarci
“…ancora una volta il Nord… ha dimostrato la sua antica, direi storica, difficoltà a fare politica, la sua incapacità a rappresentare un soggetto politico all'altezza dei suoi propositi.
Difficoltà e incapacità che hanno una sola origine: l'idea, condivisa tanto dalla Lega che dal berlusconismo, che al dunque la politica possa essere, e di fatto sia, solo rappresentanza di interessi (inclusi quelli di coloro che la fanno...), e nulla più. Non già, come invece è, visione generale, indicazione di traguardi collettivi e di strumenti adeguati, impulso autonomo mosso da valori, e su queste basi, poi, ma solo poi, anche mediazione creativa tra esigenze diverse. Le conseguenze? Nessuna o poca idea di nazione e di Stato, scarsa etica pubblica, noncuranza per le regole; e, come non bastasse, una leadership sempre incerta tra virulenza da capataz e un molto casalingo tirare a campare. I risultati li abbiamo visti.”...

Ernesto Galli della Loggia , “Il profondo Nord, illusione perduta”, Corriere della Sera – 8 aprile 2012

Il teorico degli ultras atalantini
DANIELE BELOTTI. Nel marzo 2011 Daniele Belotti, assessore leghista al Territorio in Regione finisce nell'inchiesta sul tifo violento a Bergamo, dove la procura ha indagato una cinquantina di ultras per vari reati tra cui rissa e danneggiamento. Per la procura il politico, indagato per concorso in associazione a delinquere, è l'anello di congiunzione tra istituzioni e curva: sarebbe l'ideologo degli ultrà, il consigliere dei leader della curva. Anche la sua abitazione è stata perquisita. Oggi Belotti è in prima fila nell’accusare il “cerchio magico” che avrebbe circuito Umberto Bossi.

La stella cadente
DAVIDE BONI. Tangenti da imprenditori per oltre 1 milione di euro, tra quelle promesse e quelle effettivamente versate. Denaro per ottenere una corsia preferenziale nella costruzione di centri commerciali nell'hinterland, nel periodo - tra il 2005 e il 2010 - in cui l'attuale presidente del consiglio regionale Davide Boni era assessore all'Edilizia e al Territorio per la Lega. A chiamare in causa il politico, l'architetto Michele Ugliola e l'ex leghista Marco Paoletti, indagati. Il sospetto della procura è che parte del denaro abbia finanziato la Lega. 

“Sfido chiunque a trovare un solo euro nelle mie tasche che non sia frutto del mio lavoro o, per quanto riguarda il mio partito, che non sia frutto di versamenti o elargizioni ufficiali e dettagliatamente documentabili”, scrive a sua difesa l’ex astro nascente diventato stella cadente. Ma non è tutto, alla luce di quanto accade in questi giorni suona davvero come un abbraccio mortale la difesa che ne fa subito Renzo Bossi: “Io le prove non le ho viste”, ha detto il Trota, come lo ha soprannominato il padre. “Conosco comunque i principi della Lega e non sono quelli, sono altri” , come appunto volevasi dimostrare.

L’organizzatrice di eventi
NICOLE MINETTI. L'ex igienista dentale, inserita nel listino bloccato del presidente Roberto Formigoni alle ultime elezioni regionali, è imputata per induzione e favoreggiamento della prostituzione minorile assieme al giornalista Emilio Fede e all'ex agente dei vip Lele Mora. Dopo il fermo per furto della marocchina Karima El Mahroug, conosciuta come Ruby, si presentò in questura per ottenere l'affidamento della minorenne. Per la procura, Nicole Minetti aveva il compito di arruolare le ragazze per i festini ad Arcore, nella villa di Silvio Berlusconi.

Se 100mila euro vi sembran pochi
FRANCO NICOLI CRISTIANI. Assieme a Nicoli Cristiani, vicepresidente del consiglio regionale, sono finiti in manette altre nove persone, tra cui un funzionario dell'Arpa. L'accusa per il politico è di traffico illecito di rifiuti: avrebbe permesso lo smaltimento di rifiuti tossici nel cantiere della Brebemi. Nicoli Cristiani deve rispondere anche di corruzione: nella sua casa i carabinieri trovano centomila euro in contanti, ritenuti dall’accusa una tangente. 

Il trasversale
FILIPPO PENATI. Nel luglio 2011 l'ex presidente della Provincia Filippo Penati, del Pd, è stato iscritto nel registro degli indagati per corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti nell'inchiesta sul 'Sistema Sesto', un presunto giro di tangenti milionarie per la riqualificazione delle ex aree Falck ed Ercole Marelli. Per il gip è dimostrata «l'esistenza di numerosi e gravissimi fatti di corruzione». Si indaga anche sulla supervalutazione della quota di Serravalle acquistata dai Gavio con una plusvalenza di 179 milioni di euro. Si blocca l’ascesa di un altro astro nascente, l’uomo trasversale, quello del dialogo e delle tante relazioni. Pericolose. Stefano Boeri,PD, rivale di Pisapia alle primarie del centrosinistra, ora gli chiede di fare come Renzo Bossi, cioè dimettersi. Campa cavallo che l’erba cresce. Intanto l’inchiesta va avanti o no?

Un’altra giovane promessa
MASSIMO PONZONI. Il 16 gennaio è finito in carcere Massimo Ponzoni, Pdl, segretario dell'Ufficio di presidenza in Regione, per corruzione, concussione, finanziamento illecito, bancarotta fraudolenta delle società Pellicano e Immobiliare Mais. Per il gip avrebbe ottenuto quasi 1 milione e mezzo di euro in contanti da imprenditori locali, più terreni e beni vari per quasi 2 milioni, per le sue immobiliari e (circa 345 mila euro) per le campagne elettorali. Nell'ordinanza, anche i rapporti del politico con i clan della 'ndrangheta. Qualche affare lo aveva fatto anche con la Lega in quel di Muggiò, ecco uno che ha la vista lunga e conosce la reale natura dei partiti, si potrebbe dire. Certo non ha la faccia di uno da cui si comprerebbe un’auto usata a cuor leggero.

L’eletto mentre era indagato
GIANLUCA RINALDIN. Venne candidato ed eletto (PDL) in Regione nel 2010 a Como, quando già la magistratura stava indagando su di lui. Poco dopo Gianluca Rinaldin venne indagato per corruzione, truffa aggravata, finanziamento illecito dei partiti e falso per presunte mazzette legate alla ristrutturazione del lido di Menaggio, sul lago di Como. Nel corso dell'inchiesta Rinaldin finì anche ai domiciliari. Per la procura, il politico ha intascato una tangente da 30 mila euro e un finanziamento illecito da 100 mila.

La spiona
MONICA RIZZI. Un'attività di dossieraggio per colpire i nemici all'interno del suo stesso partito e favorire l'elezione in consiglio regionale di Renzo Bossi, nel 2010. Per questo Monica Rizzi, assessore a Giovani e Sport in Regione, è indagata dalla procura di Brescia per trattamento illecito di dati personali. La Finanza si presentò nei suoi uffici al Pirellone nel luglio 2011. Secondo l'accusa la Rizzi si sarebbe servita di un investigatore infedele per avere accesso a informazioni riservate. In queste ore ha dichiarato che a dimettersi non ci pensa proprio.

E infine un pesce di nome Renzo. Perché anche il Nord tiene famiglia
Travolto dalle rivelazioni che hanno portato alla luce l’uso poco militante ma in compenso molto personale dei soldi leghisti (pubblici più quelli privati devoluti dai militanti), Renzo Bossi, il pesce di nome Trota, si dimette per senso di responsabilità e anche perché a detta del padre Umberto “al Pirellone non si trovava bene”. In realtà almeno secondo quanto scrive Paolo Berizzi su Repubblica così si sarebbe invece espresso l’illustre papà nuovo capostipite del neofamilismo nordista: «Ti ho dato un’occasione, e l’hai buttata nel cesso. Hai fatto casino, le macchine, gli amici balordi, la storia dei soldi. Io ti ho sempre difeso, ma ora basta: la faccia, adesso, ce la metti tu. Vai, e ti dimetti».

A cura di Fulvio Scova

1 commento:

  1. Paolo,

    Lei si risponde da solo con le retoriche parole che ha usato e che evidentemente ha fatto sue, giusto per non smentirsi.

    Suggerirei, invece di riempirsi la bocca di stereotipi banali, di parlarci dell'apparente "progressismo" di cui si vanta una intera area politica che è nei fatti puro conservatorismo, in tutti i campi e settori.

    Non sono le definizioni che uno si da e che usa per tentare di svilire i concetti che contano ma i fatti.

    Un piccolo grande esempio lo si vede quando certi politicanti (compresi i maggiori interpreti nazionali) tentano di svilire ogni e qualsiasi cosa fatta dalla parte avversa dicendo che la stessa ha governato negli ultimi 18 anni; quando poi si va a far di conto ed a vedere la realtà, risulta che il centrodestra ha governato per 9 anni ed altrettanti 9 anni lo ha fatto il centrosinistra.

    Vuoi vedere che si generalizza, nella speranza di far dimenticare di aver equamente diviso la durata del governo del Paese, avendo ben poco di positivo da far ricordare, tranne aver parossisticamente agito per smantellare tutto quanto in precedenza fatto dagli avversari?

    Per quanto riguarda quanto ha elencato Saccavini, mi pare che molte delle cose dette siano del tutto condivisibili, perchè molte delle cose fatte negli ultimi 10 anni a Buccinasco dimostrano che le regole fossero carenti e siano state spesso piegate ad interessi ed iniziative discutibili. E' quindi certamente necessaria una attenta rilettura e la definizione di regole chiare e ben definite, per evitare (se possibile) la coazione a ripetere!

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