lunedì 30 aprile 2012

Contro l’IMU la rivolta dei sindaci

La Lega Nord punta i piedi e  lancia la "rivolta fiscale" contro l'Imu.  E lo fa appoggiandosi ai sindaci leghisti in carica, oltre 500. L'iniziativa che verrà lanciata nella giornata del primo maggio, è stata spiegata da Roberto Maroni, in una piena giornata di campagna elettorale in vista delle amministrative di domenica 6 maggio. Anche il segretario del Pdl Angelino Alfano incalza il governo sulla necessità di abbassare le tasse, e preannuncia una proposta di legge del Pdl per compensare i crediti delle imprese verso lo Stato con un eguale taglio delle imposte. Il Pd, con toni meno battaglieri per non correre il rischio di sembrare più vicino alle esigenze popolari che a quelle di Monti e della grande finanza che questi rappresenta, chiede comunque al governo di dare ''un segnale'' a famiglie e imprese prima delle scadenze di giugno... 


Totò pensiamo si aspetterebbe una bella “pernacchia” che come segnale è giusto quello che ci possiamo aspettare. ''Promuoveremo - ha detto l'ex ministro dell'Interno e candidato in pectore a leader supremo leghista - la disobbedienza civile e l'opposizione fiscale, in modo da non mettere nei pasticci i cittadini''. ''Coinvolgeremo i nostri oltre 500 sindaci - ha aggiunto Maroni - perchè diano copertura a chi aderirà alla nostra iniziativa. La gente non deve scendere in piazza, ma deve fare obiezione fiscale. Allora sì che salterà il banco''. 

Maroni spera di intercettare la rabbia di tutti i sindaci, che il 24 maggio hanno in programma una manifestazione promossa dall'Anci. I primi cittadini sono arrabbiati, ha spiegato oggi Giuliano Pisapia, perchè essi devono fare gli esattori verso i cittadini mentre l'imposta finirà tutta nelle casse dello Stato, mentre quelle dei comuni sono davvero in crisi. Addirittura Pisapia ha aperto alla possibilità di convergenze tra sindaci e Lega: ''Se ci sono, su battaglie giuste, possibilità di unità di intenti e di azione credo sia dovere di un amministratore perseguirle''. E Pisapia si è detto d’accordo anche su  un'altra proposta di Maroni, quella che i comuni disdicano il contratto con Equitalia per la riscossione delle imposte comunali. Provvedimento previsto, peraltro, dal decreto sviluppo del 2011 e mai attuato dai sindaci per la difficoltà di riscuotere in proprio. 

Tant'è vero che Pisapia ha escluso che Milano lo faccia. ''Vadano avanti i piccoli comuni'' ha detto. Sulle troppe tasse ha convenuto il neopresidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ''Il nostro Paese e' già più che sufficientemente tartassato'' con una pressione fiscale che ''è a un livello che non è più ragionevole''. Alfano ha annunciato che il Pdl presenterà una proposta di legge che preveda ''la possibilità per gli imprenditori che vantano crediti verso lo Sato di non pagare le tasse fino all'ammontare del loro credito''. Proposta già presentata come emendamento a diversi ddl del governo e sempre respinta dell'esecutivo, che ha debiti per 70 miliardi verso le imprese, in pratica il più grande debitore moroso del Paese. 

Questa proposta, come le parole sull'Imu, hanno suscitato la reazione positiva degli imprenditori, con Confedilizia che ha chiesto ad Alfano di passare dalle parole ai fatti, ''impedendo che nell'ambito del ddl lavoro, si porti dall'85% al 95% la tassazione sui canoni d'affitto''. Canta fuori dal coro il segretario PD Bersani, che non perde occasione per prendere una posizione destinata ad essere impopolare. "Dico a Maroni che in questo Paese c'é già troppa gente che fa lo sciopero fiscale facendo gravare il peso addosso ai soliti noti". Mettendo così sullo stesso piano i proprietari di prime case acquistate con sudore e fatica al prezzo di onerosi mutui e gli evasori fiscali dotati di ville acquistate a loro insaputa, alberghi galleggianti battenti bandiere straniere e capitali all’estero.


"Per rendere più leggera l'Imu che é troppo pesante, avevamo affiancato una proposta: un'imposta personale sui grandi patrimoni immmobiliari. Presi un po' di soldi da lì si poteva fare l'Imu più leggera", dichiara Bersani. Insomma nessuna mobilitazione, nessuna iniziativa, ma solo la semplice attesa con il cappello in mano, che i tecnici bocconiani, tra i grandi artefici della crisi finanziaria internazionale e ora spacciati per grandi risolutori, prestino il loro sdegnoso orecchio alle parole di colui che si candida a leader della sinistra italiana. 

L’uomo che non vuole vincere per governare sulle macerie del Paese senza rendersi conto di assomigliare moltissimo ad una di quelle macerie.

Fulvio Scova

3 commenti:

  1. un cittadino perplesso30 aprile 2012 alle ore 17:30

    Mi piacerebbe sapere l'opinione dei candidati sindaco di Buccinasco : se qualcuno di loro promette NO IMU, vittoria al primo turno.

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  2. Che ne dite di firmare una petizione contro l'IMU?

    http://www.petizionionline.it/petizione/stop-all-imu-basta-tasse-in-italia/6928

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  3. l'obiezione fiscale è la lotta gandhiana non violenta di classe tra chi produce e i fancazzisti, contro il fascismo tassaiolo che usa l'olio di ricino dei pignoramenti e il manganello 2.0 di equitalia

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