Con una lettera dell’11 e successivamente del 25 febbraio un cittadino cesanese aveva pubblicamente denunciato l’impossibilità di fare uso dei buoni della dote lavoro della Regione Lombardia non accettati dal Comune. Diamo qui di seguito la risposta della vicesindaca Lilia Di Giuseppe alla quale il nostro lettore si era rivolto. Le lettere del signor Ricciarelli sono consultabili oltre che sui numeri dell’11 e 25 febbraio del settimanale anche sul nostro blog a questi due link: prima e seconda lettera.
Egregio signor Ricciardelli,
comprendo la situazione di disagio da lei denunciata e mi dispiace che le mie parole siano state fraintese. Anche perché ritengo che lei abbia assolutamente ragione...
Credo, però, sia ingiusto scaricare ogni responsabilità sul Comune, che sta facendo tutto il possibile per rimediare a una situazione burocratica che riguarda le relazioni tra le aziende di gestione della ristorazione e la Regione Lombardia.
I nostri uffici, come le è stato comunicato, si sono attivati per far convenzionare Gemeaz, cercando di risolvere una volta per tutte il problema.
Quello che intendevo mettere in evidenza è che ogni ente ha le sue competenze, le quali purtroppo a volte non coincidono. Convengo con lei che è una cosa inaccettabile, perché il cittadino, quando sottopone un problema, desidera avere risposte certe dalle istituzioni.
Però il Comune, che è il primo ente al quale giustamente le persone si rapportano, non può intervenire in ogni situazione. Soprattutto ora che, nonostante i pesanti riflessi della crisi economica sulle famiglie, sia il Governo nazionale sia l'amministrazione regionale hanno deciso di dimezzare, e in alcuni casi cancellare, i fondi destinati alle problematiche sociali.
Per quanto riguarda il suo specifico caso, ho cercato di mettere in evidenza la contraddizione di una Regione che attribuisce ai beni primari un'importanza ridotta rispetto a servizi di cui una famiglia potrebbe non aver bisogno. Convengo con lei che 100 euro per i primi, contro i 250 per i secondi siano un assurdo, ma non è una decisione che ha preso il Comune. Se c'è qualcuno di reticente è proprio la Regione.
Per quanto ci riguarda, riteniamo di poter individuare una soluzione che le permetterà di sanare anche le eventuali bollette pregresse. Speriamo, inoltre, di poter aiutare altre persone che si trovano nella sua situazione.
Desidero anche dirle che mi dispiace abbia interpretato una mia battuta sulla sua casa, che lei ha acquistato con tanti anni di sacrifici, come una volontà di non occuparmi del caso. Concordando pienamente con la sua richiesta, commentavo con lei la difficile situazione nella quale si trovano sempre più persone, che non possono nemmeno contare su una casa di proprietà.
Cordialmente
Lilia Di Giuseppe
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