“Poi ci si meraviglia perché le persone si allontanano sempre di più dalla politica. Anzi direi da quel modo di gestirla che inevitabilmente disorienta”: il sindaco di Cesano Boscone Vincenzo D'Avanzo respinge con forza e decisione l'ennesima richiesta di dimissioni avanzata dalla Federazione della sinistra con una e-mail sotto forma di comunicato stampa, senza alcuna comunicazione preventiva. “Mi sembra di vivere in uno scenario assurdo – dice il sindaco – dove alcuni esponenti di una forza politica, che ho sempre ritenuto leale e componente essenziale del centrosinistra, basandosi su, e cito testualmente,"indiscrezioni apparse sui diversi giornali locali", chiede le dimissioni del sindaco”...
“Credo sia importante un altro chiarimento politico – sottolinea D’Avanzo – dopo quello già avuto con tutta la coalizione alla presenza del coordinatore provinciale del mio partito, il Pd, il quale ha evidenziato che non ci sono responsabilità o debolezze nel mio comportamento in merito alle telefonate contestate. Cercheremo di organizzarlo la prossima settimana. Perché se il comunicato è stato diffuso in malafede, e non voglio crederlo, c'è sicuramente una chiusura mentale ingiustificata e ingiustificabile dopo la risposta circostanziata data con una lettera alla prima richiesta di dimissioni del 14 febbraio scorso e gli incontri che si sono susseguiti, anche con numerosi esponenti locali della stessa Federazione. Oltre alla comunicazione che ho fatto in Consiglio comunale, pubblicandola integralmente sul sito istituzionale”.
La Fds non ha oggi consiglieri comunali o assessori in Giunta.
Il sindaco ha già risposto nelle settimane scorse al segretario della Fds di zona dicendo che le “considerazioni [erano] basate esclusivamente su documenti noti [fin dall'ottobre 2009] e diffusi strumentalmente da qualcuno, che tenta di indebolire interventi di rigore e di rispetto delle regole e della legalità, quali elementi essenziali della mia azione di governo della città, prima come assessore e poi come sindaco. Mi si può forse rimproverare di aver fatto solo ed esclusivamente gli interessi della nostra città e delle forze politiche di maggioranza, con assoluta trasparenza”. E oggi aggiunge: “Tutti erano perfettamente a conoscenza di ogni mia azione. Probabilmente qualcuno era un po' distratto”.
“Mi si accusa di debolezza? Vorrei ricordare loro – precisa il sindaco – che sono stato io ad inviare una lettera al procuratore Macrì della Direzione investigativa antimafia di Milano, nell'estate del 2008, dopo una sua intervista al Corriere della sera dove sottolineava la minaccia di infiltrazioni criminali nelle istituzioni. E con questa chiedevo di indagare, indagare, indagare. E fare piazza pulita, perché io, come tutti i miei concittadini, vogliamo onestà, rigore, rispetto delle leggi e delle regole. Sono andato dal Prefetto per chiedere un maggiore e più puntuale coordinamento di tutte le forze dell'ordine, mettendo a disposizione risorse umane e spazi, per la creazione di uno sportello sicurezza interforze.
Mi sono confrontato con lui anche sulla predisposizione di un albo degli amministratori, perché ritengo che ogni politico, a qualunque livello, non debba avere alcun sospetto di collusioni con la criminalità organizzata. E recentemente ho risposto con chiarezza a tutti i giornali e fatto una circostanziata dichiarazione in apertura dell'ultimo Consiglio comunale. Se questa e debolezza!”. E ancora: “Non posso non evidenziare l'ennesima contraddizione di fondo su quanto scritto da alcuni esponenti della Fds, perché da una parte non si dubita della mia buona fede e non ci si vuole sostituire a chi è incaricato di emettere giudizi, ma dall'altra si avanza la richiesta di poter 'esprimere un giudizio di carattere politico su quanto trapelato'. E questo è il modo di fare politica? Ci si confronta sui problemi che il nostro Comune, come tanti altri in Italia, sta attraversando chiedendo le dimissioni del sindaco?”
Nel loro comunicato, gli esponenti della sinistra evidenziano “altri episodi di carattere amministrativo” come la “gestione dei cimiteri e della piscina”. “Sulle vicende, denotano una scarsa conoscenza della materia – sottolinea il sindaco – perché l'alternativa a ciò che è stato fatto dalla mia Amministrazione sarebbe stato il mancato rispetto del Patto di stabilità, almeno per tre o quattro anni, con gravissimi problemi economici e finanziari che avrebbero portato la città alla paralisi”.
“Non riesco a capire – precisa il sindaco – a chi giovano tutte queste montature e da chi è architettato questo polverone sul nulla. Una cosa è certa, però: fino a quando sarò sindaco, non permetterò a nessuno – e ribadisco nessuno – di utilizzare le istituzioni per favorire parenti e amici in qualunque contesto”.
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