In un pomeriggio di un giorno straordinariamente normale si gioca una partita molto importante, intorno ad un grande tavolo vengono distribuite le carte: ed è subito poker di…Assi.
Aldo Formenti, Guido Lanati, Maurizio Carbonera, Loris Cereda, insieme e uniti a conversare come quattro vecchi amici; cosa succede...? O cosa deve succedere a Buccinasco che ancora non è successo? Andiamo per ordine …
Lunedì 7 marzo, sono le ore 16.45 quando arrivo nella Sala Giunta al terzo piano del palazzo comunale e seppure della partita facessi parte anch’io, il mio stupore è stato veramente grande:...
uno vicino all’altro senza nessuna sedia che li divideva, eccoli i Sindaci di tanta diversità, insieme in un angolo del grande tavolo della Sala. Ecco i protagonisti di 23 anni di storia, Sindaci a Buccinasco dal 1988 a oggi si preparano a raccontare in tempi storici diversi la città, la sua gente, le gioie e i dolori di un compito che la politica ha loro affidato e che nella diversità hanno rappresentato.
L’occasione è data dalla festa in occasione dei 150 anni dell’unità della nostra Italia, che con i suoi santi, poeti e navigatori è stata capace di generare uomini e storie capaci di testimoniare che il bene comune non è la diversità, ma una preziosa e necessaria condizione per raggiungere una libertà sia materiale che spirituale. Ecco saranno protagonisti dell’incontro del 17 marzo dove le premesse ci sono tutte per farlo diventare un momento di grande spessore culturale.
Nel frattempo ci si parla con un “padrone di casa”, il sindaco Cereda, visibilmente contento di condividere con il recente passato desideri e speranze con chi ha certamente qualcosa da raccontare e di cui vale la pena prendere nota. Durante la conversazione, non mancano di certo le “simpatiche battute” a discapito di uno o l’altro periodo politico e amministrativo.
Come non manca inevitabilmente l’accenno alla delinquenza organizzata, al mondo vivace dell’associazionismo, alle sue grandi imprese, alle sue bellezze naturali e non, ma su tutto prevale in tutti, la certezza che il paese e la sua gente ha fatto del rispetto la sua principale “residenza” ideale. Più o meno su tutti, quello che manca dipenderà da ciascuno di noi e questo non si delega a nessuno.
La chiacchierata continuerà il 17 marzo alle ore 18.30 in aula consigliare a Romano Banco, la “partita” è giocata a carte scoperte, la posta è alta: la ricerca del “bene comune”, che sia la volta che vinciamo tutti?
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