Riceviamo e pubblichiamo - Certo, la classe politica della "Grande Città" ha delle grosse colpe rispetto al degrado del territorio e alla mancanza di programmazione urbanistica. Tutto vero, non ci piove, ma è sempre solo colpa della politica? Esiste certamente un problema politico importante e trasversale che può spiegare la cattiva urbanistica locale, fatta di un consumo eccessivo di suolo, troppe e spesso sconsiderate varianti ai piani regolatori, cattive costruzioni, insensibilità rispetto al contesto, poca attenzione alle moderne tecniche di bio-edlizia e all'uso delle energie rinnovabili...
A me sembra che sia (anche) un problema tecnico, o meglio un problema di "tecnici", una diretta responsabilità degli uffici urbanistici dei vari Comuni, dei differenti soggetti (architetti, ingegneri, geometri) che istruiscono le pratiche, orientano (spesso) gli assessori e i Sindaci, regolamentano, scelgono, decidono,suggeriscono soluzioni o diverse opportunità, parlano con imprenditori e fanno dialogare imprese e politici, ostacolano o facilitano pratiche interpretando le normative usando maglie "larghe" o "strette".
Che fanno i tecnici? Disquisiscono sulla tonalità di una facciata e accettano poi di demolire un edificio storico, impongono un tetto a falda ad un privato e legittimano un palazzone al posto di un prato...molto potere, forse più potere degli stessi politici che, in teoria, dovrebbero comandarli.
Forse è tempo che le "opposizioni" e le "maggioranze" (di tutti i Comuni) comincino a verificare anche il lavoro tecnico svolto, appunto, dai tecnici comunali e consulenti vari.
Difficile per gli Amministratori inesperti controllare la situazione e verificare sempre tutto, troppo complicato, specialmente se si sta all'opposizione e non si hanno aiuti professionali o soldi per pagare delle contro-perizie sui vari argomenti.
Difficile ma secondo me necessario... cominciamo a farlo.
Rino Pruiti
argomento azzeccato! bisogna avere il coraggio di affrontarlo senza ipocrisie
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