giovedì 31 marzo 2011

TREZZANO - L’altra faccia di Brenntag: un documento allarmante rimasto fino ad ora riservato


Tutt’altro che “una azienda sicura”, almeno così parrebbe leggendo un documento di fonte autorevole! Brenntag, multinazionale della chimica, classificata a rischio d’incidente rilevante, almeno fino a dicembre del 2008, era un “colabrodo”, è questa la denuncia del Comitato per la Tutela dell'Uomo e dell'Ambiente di Trezzano sul Naviglio Non lo dice il Comitato ma lo afferma una relazione del Comitato Tecnico Regionale (alle dipendenze dirette del ministero dell’Interno, n.d.a.)...
 
Una precisazione è d’obbligo: la relazione, sulla  base delle gravi anomalie riscontrate nello stabilimento trezzanese, boccia anche la richiesta di Brenntag di portare da 3.000 a 6.000 tonnellate lo stoccaggio dei suoi prodotti classificati tossici, esplosivi, infiammabili e corrosivi. Il documento porta il numero di protocollo 5324, è stato redatto il 17/12/08 ed inviato alle massime autorità competenti, comprese il Comune di Trezzano, il ministero dell’Ambiente, il ministero dell’Interno e il ministero dello Sviluppo Economico.
Di seguito il testo integrale:


In merito all’istruttoria del RdS (Rapporto di Sicurezza, n.d.a.) relativa allo stato aziendale attuale
Si è rilevato che: 
  • una parte dei serbatoi interrati è destinata a contenere sostanze pericolose per l’ambiente;
  • i suddetti serbatoi sono stati installati negli anni ‘60/70, sono a parete semplice, sono sottoposti all’escursione di falda, la cui soggiacenza varia da 2,5 m a 1 m dal piano campagna;
  • non è documentata la tenuta delle condotte fognarie della rete delle acque meteoriche utilizzate per convogliare gli sversamenti accidentali verso la vasca di accumulo per il successivo trattamento prima dello scarico in corso d’acqua superficiale;
  • è in atto un processo di bonifica della falda e del terreno per contaminazione da solventi.

A fronte di quanto sopra rilevato l’azienda dovrà entro 60 giorni dalla notifica del presente atto: 
  • presentare una valutazione approfondita e dettagliata del rischio relativo alle sostanze pericolose etichettate R50 R51/53 e delle misure adottate per la prevenzione e la mitigazione del rischio stesso;
  • presentare un cronoprogramma per la sostituzione dei serbatoi interrati e tumulati attualmente presenti, dando priorità a quelli destinati allo stoccaggio delle sostanze pericolose per l’ambiente;
  • dotarsi di un sistema di registrazione delle quantità di sostanze reali presenti in deposito al fine di poter verificare in ogni momento il non superamento dei limiti autorizzati. 

Il CTR ritiene inoltre che debbano essere mantenute e migliorate le condizioni di sicurezza generali, come indicato nelle prescrizioni e raccomandazioni del rapporto conclusivo relativo alla verifica ispettiva SGS, recentemente conclusa. 

In merito all’istruttoria del NOF relativo all’aumento di quantitativo di sostanze detenute: 
si esprime parere contrario in considerazione delle criticità emerse nella valutazione del RdS relativo alla situazione attuale e precedentemente esposte.


Questa allarmante e durissima relazione, porta la firma del Dott. Ing. Angelo Biagetti, Dirigente di Supporto del C.T.R., trasferitosi in seguito a Roma per motivi di servizio. L’attuale presidente del Comitato Tecnico Regionale è il Dott. Monaco. 

A questo punto il Comitato si chiede se, dal 2009 ad oggi, Brenntag ha provveduto a regolarizzare i propri impianti e se il Comune di Trezzano è in grado di mostrare ai cittadini tutta la documentazione che inevitabilmente l’azienda deve aver presentato alle numerose Autorità competenti in materia. 


Un fatto emerge comunque con allarmante evidenza: almeno fino a dicembre del 2008, Brenntag ha rappresentato per la nostra salute e per l’ambiente, un rischio incalcolabile, di cui nessuna autorità ha informato la cittadinanza. E oggi?

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