martedì 22 marzo 2011

Oggi per Buccinasco è una giornata di lutto…Tutti colpevoli, già e non ancora


Quanto tempo dovrà ancora passare prima che la forma sia vicino alla consistenza o che i metodi non siano distruttivi e senza più possibilità di recupero psicologico di chi si è visto piombare in casa all’alba un nucleo di “controllori” della giustizia? Tra i bambini che pronti per andare a scuola mentre domandano: "mamma, cosa succede?" La mamma risponde fiera con le lacrime che scendono da occhi increduli: "papà fa politica"… Ma il bambino non capisce, e chi capisce?... 


Già e non ancora colpevoli si consuma il dramma di un sistema “giusto sino a che non verrà definito sbagliato” il tutto mentre in paese se ne parla… C’è chi prega, chi sogghigna, chi accusa e chi con fierezza è disposto a dire: "io sono suo amico". 

Di certo la politica già morta è nuovamente in lutto, ma siamo certi che a Buccinasco come “Lazzaro” tornerà presto tra noi.

Tutti innocenti già e non ancora, mentre la forma per la sua consistenza resta colpevole!

6 commenti:

  1. Abbiamo sempre pubblicato ogni genere di commento, anche se anonimo. Lo abbiamo fatto anche controvoglia perché non ci piace chi non ha il coraggio delle proprie opinioni, ma di fronte a un caso particolare come l’inchiesta in corso a Buccinasco non faremo più quella che consideriamo una benevola concessione. Da questo momento quindi non pubblicheremo commenti e opinioni che non siano firmate da nome e cognome...

    La delicatezza della vicenda che coinvolge anche la vita personale di molti ci sembra sia una sufficiente spiegazione e anche la necessità di tenere lontano ogni genere e tipo di sciacallaggio.

    RispondiElimina
  2. Avvenimenti di questo tipo generano inevitabilmente molte reazioni. Ed è giusto che ad emettere sentenze, in questa fase, sia soltanto la magistratura.

    Bisogna essere assolutamente cauti, in primis nei giudizi politici. Tale affermazione, però, va intesa in entrambe le direzioni.

    Così come non è oggi opportuno condannare l’operato del Cereda (nonostante le misure di tutela cautelare “a causa del disprezzo manifestato dall'indagato verso la legalità” – come scrive il magistrato Brusa), non è neppure il caso di affermare, come fa il vostro blog già nel titolo dell’articolo, “Oggi per Buccinasco è una giornata di lutto…Tutti colpevoli, già e non ancora”, riversando sull’arresto del Sindaco (e soci) una pennellata di tragicità a mio parere fuori luogo.

    Non posso non unirmi al dispiacere per l’eventuale trauma subito dai figli piccoli di Cereda (o degli altri arrestati) nel veder entrare in casa uomini incappucciati che arrestano il padre, ma al contempo mi sento di criticare questa scenetta da film di Mario Merola:

    “La mamma risponde fiera con le lacrime che scendono da occhi increduli: "papà fa politica”.

    Non è che questi episodi siano figli del fare politica: si può essere arrestati perché colpevoli di aver commesso reati anche essendo persone senza incarichi di nessun tipo e, in modo molto raro, purtroppo, per errore degli inquirenti.

    Nella stragrande maggioranza dei casi, però, questi episodi sono figli del malaffare, fenomeno purtroppo radicato negli squallidi profili della classe politica nostrana. E non solo: perché per un Sindaco o Assessore che prende mazzette, c’è sempre un corruttore che le propone e un’opinione pubblica spesso poco attenta che mal utilizza uno dei pochi strumenti che ha a disposizione: il voto.

    Sempre nell’articolo, in una frase ad effetto, si dice che

    "Di certo la politica già morta è nuovamente in lutto, ma siamo certi che a Buccinasco come “Lazzaro” tornerà presto tra noi."

    Perché la politica sarebbe già morta? E perché sarebbe nuovamente in lutto? Nel caso in cui le accuse rivolte a Cereda & Company trovassero riscontro, Buccinasco non si sarebbe forse liberata di un amministratore corrotto? E se ciò dovesse succedere, non sarebbe il caso di parlare di “primavera”, “rinascita”, “risorgimento” o più semplicemente, non si dovrebbe affermare “giustizia è fatta”?

    E ancora: qual è la politica già morta a Buccinasco? Quella delle macchine di lusso o quella delle auto bruciate di qualche anno fa?

    Non comparvero necrologi allora. A maggior ragione, perché esortarli adesso?

    Lasciamo pure Lazzaro dove si trova prima che pure il (suo) sepolcro ci cada in testa.

    RispondiElimina
  3. Caro Simone,

    permettimi un paio di considerazioni su quanto da te scritto. Premetto che nella vita non amo e non faccio di mestiere l'avvocato difensore. E ciò che ancora più odio (ma su questo non mi riferisco a te) è dover combattere ogni giorno per difendere il giornale per cui lavoro da una certa preclusione a priori...

    Io ho una lettura decisamente diversa dalla tua su quanto scritto nell'articolo. Tengo a sottolinearlo, MIA LETTURA. Magari l'estensore voleva dire proprio ciò che hai inteso tu.

    Il primo giudizio che leggo in queste poche righe scritte di pancia (un po' come queste mie) è sul metodo e non sulla sentenza.
    Aiutami a trovare proclami di innocenza a priori, se ce sono, io non ne vedo.

    Queste righe un po' criptiche, frutto di una chiacchiera a più riprese in tutta la giornata di ieri, sono di certo meno comprensibili all'esterno, ma ciò che leggo io è solo un'accusa al metodo.

    Un po' colorite nella parte del figlio alla madre, te lo passo, ma questo è assolutamente opinabile.

    Cosa c'è di male nello sviscerare la delusione, la tristezza, la rabbia del vedere portare in carcere un amico, una persona di cui si ha stima? E' forse proibito perchè così facendo è come dire "la giustizia fa schifo, il mio amico non ha colpe"? Questo non si sa, non viene scritto nel pezzo e, concordo pienamente con te, solo la magistratura potrà chiarirlo.

    Di certo sarebbe stato molto più semplice passare per un "no comment" di circostanza (e di esempi molto molto vicini, se ci pensi, ce ne sono...)

    L'altra questione è sulla "politica morta". Perchè non si vuole dirlo apertamente: un certo modo di fare politica (che però va ancora tanto di moda oggigiorno) è morta, marcia meglio dire, già da...e chi se lo ricorda più?!

    Un modo di fare politica, non la Politica. L'impegno profuso e la dedizione che ancora (per fortuna) molte persone dedicano al bene comune, alla collettività io non lo metto in discussione.

    La soluzione è solo il voto? (parlo in generale, non di Bucci) Beato te che hai tutta questa fiducia. se penso a quante volte mi sono "scottato".. (ma mi rendo conto che ho una posizione un po' troppo nichilista al riguardo, forse è meglio andare oltre).

    Per quanto mi riguarda metterò (come ho messo in un recentissimo passato) la mia croce solo quando vedrò scritto un nome su cui "possa mettere la mano sul fuoco" (come vedi, un briciolo di fiducia mi è rimasta). Speriamo che non ci sia l'ennesima riforma elettorale con nomi prestampati, diversamente la mia scheda resterà bianca o con deliziosi ricami...

    Ultima cosa. Io avrei titolato diversamente: "Oggi per Buccinasco è una giornata di lutto... Oggi per l'Italia è l'ennesima giornata di lutto". E, ti assicuro, non mi fermo al discorso del "metodo"...

    Poi (qui fai finta di non leggere, non parlo a te) se si riduce la questione come fanno certi Anonimi che non ho pubblicato (perchè, almeno in certe occasioni, UNO LA FACCIA CE LA DEVE METTERE, o almeno il nome) in "ciellino difende ciellino"... beh... cado anch'io in un bel NO COMMENT.

    Ciao!

    RispondiElimina
  4. Mi interessa davvero solo la questione relativa alla morte della politica. Se la politica si riduce a una sorta di “guardia e ladri”, beh non è che è morta, semplicemente non c’è, è derubricata a pura faccenda di ordine pubblico. Parole come risorgimento e rinascimento mi paiono usate un po’ a sproposito, fuori luogo appunto. Non si è mai visto un risorgimento o un rinascimento che avessero al centro della loro proposta politica e culturale l’obiettivo, ovvio e scontato, di mettere i ladri in galera. Mi pare che ci fosse qualcosa di più e non la faccio troppo lunga a richiamare il di più, vorrei dare per scontato che tutti rammentino cosa c’era di più. Ogni proposta politica e culturale innovativa deve basarsi su una cornice di legalità, su questo dobbiamo concordare tutti perché parliamo delle regole del gioco, ma si presume che tutte le cornici debbano racchiudere un minimo di dipinto, se si parla solo di cornici siamo ottimi artigiani ma pessimi pittori. In questo senso si rischia la morte della politica. Guardie e ladri facciano il loro mestiere e la magistratura anche condannando i ladri veri , l’informazione pure (cioè mettendo al pubblico ludibrio i colpevoli dopo una sentenza e non prima) e la politica pure, sapendo che il suo mestiere non è quello di fare il tifo per uno dei contendenti ( a seconda delle propensioni culturali accade questo oggi no? Se sto da una parte qualunque accusa è giusta, sacrosanta, indiscutibile, se sto dall’altra qualunque reato è perdonabile, giustificabile, rivendicabile) ma forse è quello appunto di fare politica. Se si sa creare consenso attorno alle proprie proposte sociali, culturali, economiche, se si ha un’idea di società, si crea consenso anche attorno alla propria idea di legalità e forse è proprio su questo che si dovrebbe lavorare un po’ tutti.

    RispondiElimina
  5. Parto da Scova e dico che sono assolutamente d'accordo. Parlavo di "rinascita", "risorgimento" e via discorrendo perché l'ho messo in contrapposizione al "lutto" dell'autore (per come avevo inteso io l'utilizzo del vocabolo, poi Andrea mi spiega che è usato in maniera diversa e si chiude la questione).

    Quindi non stavo esplicitando il mio modo di vedere la politica, ma forzavo il ragionamento utilizzando lo stesso metro di chi ha scritto l'articolo.

    Su quanto scrive Andrea: lo stile in cui è scritto il pezzo si presta a diverse letture. Altre persone, neanche politicamente schierate ma solo attenti osservatori, hanno avuto la stessa impressione che ho avuto io sul significato dell'articolo.

    Effettivamente non ho prestato attenzione ai modi. Su questo (e sulla condanna della forma) posso convenire.

    Il boccone che invece non digerisco è quello dell'immagine della mamma che spiega ai pargoli, quale causa dell'arresto del padre, che "il papà fa politica". Ecco, questa visione è per me inaccettabile: non mi piace che si scivoli sulla china del vittimismo dei politici di fronte alle proprie responsabilità, solo per il fatto di essere politici.

    So benissimo che darsi da fare in questo territorio sia difficile anche per la possibilità di incappare in soggetti discutibili, però bisogna prestare la massima attenzione ai rapporti e alle operazioni che si fanno.

    Mettiamola così: è più facile sbagliare. Ma in ogni caso, non ci si può permettere di cadere in errore.

    RispondiElimina
  6. Roberto Silvestrini24 marzo 2011 alle ore 12:15

    Ho letto con grande interesse la saggezza e la qualità dei commenti inerenti all’articolo “ Oggi per Buccinasco una giornata di lutto” . Condivido moltissime riflessioni degli scriventi. Brevemente solo alcune domande.

    Dalle ricostruzioni giornalistiche, sembrerebbe che il ricorso alla Guardia di Finanza per chiedere rispetto delle regole e delle leggi sia iniziato in ambienti politici e amministrativi Comunali. A mio avviso questo fatto, inserito nell’intera vicenda, ancora una volta rimane e si mostra ai cittadini come una sconfitta delle Istituzioni e della Politica.

    Paradossalmente è come se un ospedale, davanti ad una grave segnalazione patologica coronarica, non riesce a diagnosticare preventivamente l’anomalia, si rimanda all’esplosione dell’evento per poi ricorrere urgentemente alla sala operatoria. In questo caso la Magistratura.

    Perché alcuni Cittadini si sono rivolti ad una istituzione esterna al Comune per far valere, così sembra, dei diritti di trasparenza e giustizia ?

    Perché le istituzioni amministrative e politiche delle nostre città non riescono, o non vogliono prendere in considerazione le richieste, le segnalazioni di “patologie” che mettono in discussione le leggi e la democrazia?

    Che cosa manca nel rendere i controlli e le verifiche, un’abitudine quotidiana?

    Roberto Silvestrini

    RispondiElimina