mercoledì 20 giugno 2012

CESANO - Ore di Consiglio ma il PGT ancora non passa

Lunedì sera in Consiglio comunale si è consumata un’ennesima spaccatura all’interno della maggioranza. Questa volta al centro della discussione c’era il nuovo Piano di governo di territorio approdato finalmente in Consiglio per l’adozione. E ancora non adottato: tutto rimandato ad una prossima seduta (all’inizio di luglio: lunedì 25 giugno invece è già in programma la seduta da dedicare al Bilancio di previsione).

Ma non si pensi ad una sospensione a causa della partita dell’Italia contro l’Irlanda – i consiglieri c’erano praticamente tutti dalle 19 e in molti sono intervenuti fino a tarda notte – o per limite di orario (è finito alle 2). No. Si è deciso di rimandare la decisione per consentire agli uffici di valutare alcune mozioni presentate solo nel pomeriggio dello stesso lunedì... 

In particolare quelle cinque presentate da Filippo Capuano, presidente della Commissione territorio, ma condivise anche dal gruppo consiliare del Partito democratico. È toccato proprio a Capuano, però, spiegare in un lungo intervento le criticità che ancora, dopo mesi di lavoro e limatura, rimangono nel nuovo disegno della città.

L’irritazione di sindaco e Giunta era palese, palpabile. Anche perché il Pgt approdato ieri sera in Consiglio non è certamente quello presentato mesi fa alla città in occasione degli incontri pubblici. Molto è cambiato, come più volte è stato ribadito sia da Capuano che dai colleghi Giuseppe Ursino e Simone Negri, che hanno parlato di un documento tutto sommato “equilibrato” e “condivisibile”: per esempio, è diminuito il numero dei nuovi appartamenti – saranno 305, di cui un centinaio da destinare all’affitto e a possibile riscatto – ed è stata eliminata in centro una nuova struttura polifunzionale.

Per i consiglieri democratici permangono però delle “criticità” che vanno oltre a quelle evidenziate dall’opposizione (che ha parlato soprattutto di colate di cemento e di eccessive concessioni al commerciale in via Isonzo).

Come già evidenziato nel documento condiviso mesi fa da tutta la maggioranza, i democratici chiedono di ridurre gli indici di edificabilità nelle zone di completamento: “L’avevamo già proposto”, ha ricordato Ursino, “ma non è stato ammesso: perché? Chi ci obbliga a mantenere gli indici del già insediato? Non c’è la volontà di cambiare”. Si chiede inoltre che le varie operazioni edificatorie prevedano maggiori compensazioni ambientali e si auspica che nell’area della fermata della linea ferroviaria Milano-Mortara l’edificabilità venga limitata solo a negozi di vicinato e non consentita a strutture di medie dimensioni: “Non vogliamo altri centri commerciali”, ha spiegato Ursino: “Su questo non presentiamo un emendamento perché confidiamo sia ‘controllabile’ come dicono i tecnici”.

Ma a lungo si è dibattuto anche sull’abbattimento della scuola primaria Gobetti, nel Pgt da buttare giù (insieme ad Enaip e sede Invervol) e ricostruire dove un tempo c’era la scuola media. In questo caso il timore è che la nuova scuola non si farà mai, quindi i consiglieri chiedono di mantenere almeno la scuola elementare, visto che nel Pgt, ha evidenziato Capuano, non sono indicate le cifre necessarie a ricostruire la struttura, né le dimensioni. Insomma, meglio tenere la scuola così com’è.

“Quanti conoscono la scuola Gobetti?”, è intervenuta duramente l’assessora Marina Morandotti: “È una struttura solida, altrimenti i 114 bambini che la frequentano non potrebbero entrarci: ma una scuola non è fatta di solo ‘struttura’: ha bisogno di spazi che lì non ci sono, la palestra è piccolissima, mancano i laboratori e la mensa è sotto il livello della strada, tanto che le pareti presentano spesso macchie di umidità che hanno reso inutile la bonifica”. “Domani portiamo via i bambini!”, l’ha interrotta urlando Capuano, che ha promesso una denuncia alla Asl: “Il vostro è procurato allarme, dite che c’è l’amianto!”.

“La struttura non è adeguata”, ha continuato intanto Morandotti, “lo dico anche da insegnante, ma la Giunta non ha mai pensato di ‘tagliare’ la scuola al Tessera, che qui deve restare, è una delle poche agenzie educative del territorio, quindi prima sarà costruita la nuova scuola e poi sarà abbattuta questa: ogni scuola chiusa apre una prigione, ma perché la scuola resti aperta bisogna trovare i soldi”. E quindi lasciare libero quello spazio in modo che gli operatori possano costruire e finanziare la nuova struttura scolastica.

Distensiva ma tutto sommato emblematica la conclusione di Riccardo Leone dalle fila del Pdl: “Ursino, hai tante criticità, vieni con noi!”.

Maria Ficara

2 commenti:

  1. In tutto questo la destra esiste? Mainardi?

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  2. Anche l'opposizione ha presentato emendamenti al pgt denunciando soprattutto il troppo cemento previsto. mainardi ha parlato a lungo evidenziando come l'amministrazione abbia scelto di costruire in aree a standard anziché lasciarvi verde o servizi. molteni ha contestato soprattutto la realizzazione del nuovo nido nell'area sgro e raimondo ha paventato i rischi per la via isonzo con nuovi centri commerciali a discapito del commercio di vicinato.

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