Editoriale - Il voto. A Buccinasco e Pieve vincerà…

E’ forse difficile pensare chi vincerà a Buccinasco e Pieve Emanuele? Non sarebbe difficile se attraverso un radicale cambio di mentalità che definirei “socialmente utile”, i partiti tradizionali decidessero di guardare alle liste civiche non come a nemici ma come espressione di quella libera aggregazione sociale che certamente occorre regolamentare, ma non combattere. Ecco oserei dire una nuova forma di principio di sussidiarietà orizzontale ( indica il principio della valorizzazione della società civile – liste civiche - capace di porre iniziative originali…) ad essa i partiti dovrebbero dare il sostegno necessario perché tale autonomia possa svilupparsi. Restando dell’idea del fallimento del sistema “comune”, mi preparo ad andare a votare a mia volta, senza preconcetto o pregiudizio. Vediamo...

Voterò il più simpatico? Il mio ex compagno di classe? Il mio collega? Quello della mia associazione? O chi mi chiede una fiducia che mi permette di controllare..? Ovviamente senza pretesa che qualcosa possa cambiare. O no? D certo non voterò il simbolo, ecco, non voterò il simbolo ma voterò la persona. Quella persona che incontrandola per strada guardo in faccia domandando “come va”? Cosa stai combinando..? Disinformato o male informato o in mancanza di elementi, in ogni caso questo sarà il voto alla persona, voto la fiducia alla persona e me ne faccio responsabilmente carico. 

Ovviamente non solo ai partiti in sè, ma anche ai cittadini stessi viene richiesto un cambio radicale di mentalità, cittadini che sentono lo stress del cambiamento come se la questione ideale dipendesse da un simbolo prima ancora che da un valore e dalla persona che tenta di rappresentarlo. Nessuno da queste parti mangia i bambini e chi va all’inferno, non lo decide il partito e neppure la lista civica. In ogni caso, grazie a nome del giornale a tutti coloro che hanno deciso di partecipare in prima persona. Che vinca il più simpatico o il meno antipatico.

Renato Caporale

Ps: dopo la “tavola rotonda” avevamo chiesto a tutti se avessero un ulteriore contributo da inviare. Alcuni hanno ritenuto di farlo, altri no. In ogni caso chi ha scritto ha avuto modo di essere letto (con qualche taglio speriamo non arbitrario per i “più lunghi”). E comunque non c’è stata alcuna scelta “soggettiva” della redazione, quel che è arrivato è anche uscito sulle nostre pagine. Tanto per fare chiarezza.