Il centrosinistra torna al governo di Buccinasco. Lo fa con la candidatura di Giambattista Maiorano, espresso dalle primarie di qualche mese fa, che raggiunge al ballottaggio quota 58,66% contro il 41,34% di Serena Cortinovi e dopo che i primi dati pervenuti dai seggi avevano fatto pensare ad un’affermazione addirittura ancora più netta. Un’affermazione dovuta in primo luogo alla compattezza dello schieramento che lo ha sostenuto e alla sua personale credibilità, costruita in tanti anni di impegno politico e sociale sulla scena locale. Credibile ha dimostrato di esserlo anche la sua rivale Serena Cortinovi che, dopo il modesto risultato del primo turno che le ha permesso di andare al ballottaggio per un soffio sull’esponente delle liste della galassia dei moderati, Fiorello Cortiana, raggiunge il 41%, limita i danni dovuti ad un PDL in aperta crisi di rappresentatività anche a Buccinasco, e marca per il PDL una percentuale mediamente superiore a quella della quasi totalità degli altri comuni della provincia interessati dal ballottaggio. Come si è mosso l’elettorato in questo secondo turno?...
In particolare come si è mossa quella parte di elettorato che in prima battuta aveva dato la sua preferenza ad uno degli altri cinque candidati in corsa? Come sempre non è facile a caldo dare una risposta ineccepibile ad una domanda che richiederebbe tempo e lunghe analisi dei flussi elettorali per essere pienamente soddisfatta. A prima vista si può dire che Maiorano, che aggiunge circa 700 voti a quelli ottenuti al primo turno, ha sicuramente riportato alle urne anche la seconda volta la stragrande maggioranza dei suoi sostenitori e che avrebbe vinto anche senza la discussa alleanza, e il discusso appello, stipulata con l’UDC di Arceri, il cui apporto non è stato certo determinante: il neo sindaco ha catturato consensi in ordine sparso soprattutto nelle aree politicamente limitrofe.
Così come non è certo riuscito l’appello un po’ retrò di Serena Cortinovi, che ha agitato lo spettro del comunismo pronto a tornare al potere negli ultimi giorni di campagna: l’auspicato ritorno in massa degli elettori del PDL non c’è stato e con tutta probabilità la gran parte dei 1100 voti aggiuntivi conquistati al secondo turno di ballottaggio, viene da quella galassia dei moderati che, a dispetto della storia e anche del presente del suo candidato, aveva in gran parte il cuore che batteva sul fronte della Cortinovi, anche se mente e senso dell’opportunità consigliavano di prendere distanze cautelative.
Chi scrive, a proposito delle civiche, cambiò il nome della “galassia del centrodestra”, utilizzato in prima battuta, in “galassia dei moderati” che parve allora più coerente al tentativo dell’ex senatore dei Verdi, ma ci pare di poter dire che la prima definizione era almeno per grandissima parte, quella più corretta e politicamente consona. Cortiana ha cercato, non senza una qualche dissonanza con lo stesso elettorato cui si rivolgeva, di dare un volto nuovo, più progettuale e meno legato alla mera aggregazione di interessi particolari, al centrodestra locale, un’operazione non semplice data anche la ristrettezza del tempo a disposizione e che per pochissimo non è andata in porto.
Resta comunque l’unica operazione politica che avrebbe potuto ricostruire la presentabilità di un centrodestra che in pochi anni si è divorato un patrimonio di consensi e di affidabilità che, per la consistenza dei numeri, pareva francamente inattaccabile.
Un ruolo molto consistente, soprattutto sul piano della proposta politica, ha avuto sulla sponda del centrosinistra un’altra Lista Civica, quel “Per Buccinasco” che porta in Consiglio comunale ben tre consiglieri (5 vanno al PD mentre uno ciascuno per Italia dei Valori e Uniti per i Beni Comuni) ma che soprattutto ha portato alle urne una schiera non piccola di elettori che avrebbero probabilmente preferito, in mancanza di alternative, la via dell’astensione. Proprio la forte astensione dal voto è l’unica spina della simbolica rosa della vittoria di Giambattista Maiorano. Al futuro sindaco non dovrà mancare la consapevolezza di rappresentare un’area politica che ha il vantaggio di essere compatta attorno ad un programma condiviso, ma lo svantaggio non trascurabile di essere comunque minoritaria rispetto all’insieme dell’elettorato.
Sarà probabilmente questa la questione politica più delicata che dovrà affrontare il sindaco neo eletto, cui spetterà il compito di realizzare il programma con cui si è presentato agli elettori senza marce indietro e senza fughe in avanti con in più la capacità di aggregare lungo il percorso nuove aree di consenso. Resta comunque il fatto inoppugnabile che chi sceglie e chi sa farsi scegliere, ha il diritto e la legittimità di governare a pieno titolo.
Fulvio Scova
Nessun commento:
Posta un commento