Mentre in Europa è polemica per la scelta del governo socialista belga di aumentarsi lo stipendio dell'8%, non mantenendo così la promessa di ridurlo del 5%, gli amministratori locali di Trezzano sul Naviglio, nella provincia sud-ovest di Milano, hanno ricevuto una nuova doccia fredda.
Costretti a subire gli effetti del mancato rispetto del patto di stabilità da parte della precedente Amministrazione, dovranno sottoporsi a una decurtazione del gettone di presenza o dell'indennità di un ulteriore 30% che, sommato alla stessa percentuale del 2010 e a quella del 10% risalente al 2006 (confermata, in modo volontario, anche negli anni successivi), determina una riduzione complessiva del 70%. Con effetto retroattivo...
Cioè quanto già percepito nel 2011 dovrà essere restituito. Complessivamente si parla di 1.400 euro per tutti i componenti del Consiglio comunale e di 22.400 euro per l'intera Giunta. Così, se nel 2006 il precedente sindaco di Trezzano sul Naviglio riceveva un'indennità di circa 3.000 euro lordi mensili, fin dal 2011 l'importo è stato ridotto a 1.434 euro. Cifra che diventa 789 euro per il vicesindaco e 645 per gli altri assessori e per il presidente del Consiglio.
Il problema è sorto in seguito a una norma del settembre scorso, con la quale veniva precisato che i Comuni fuori dal patto di stabilità “nell'anno successivo a quello dell'inadempienza” erano costretti a decurtare del 30% quanto pagato ai propri amministratori.
Poiché Trezzano aveva assunto lo stesso provvedimento nel 2010, il funzionario della segreteria generale ha chiesto un parere all'Anci (Associazione nazionale Comuni italiani). È stato confermato che il provvedimento è da applicare in aggiunta ai tagli già effettuati negli anni passati.
Nei prossimi giorni, l'ufficio segreteria comunicherà a ogni amministratore locale l'importo che dovrà essere restituito e le modalità per il versamento della cifra.
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