martedì 17 gennaio 2012

CESANO - Via Trento: come ripopolare il mercato deserto?

È trascorso circa un mese dall’approvazione quasi unanime del Consiglio comunale della mozione presentata dalla lista La Svolta sul mercato di via Trento. Un mercato inaugurato ad ottobre e mai decollato tanto che nelle ultime settimane solo pochissime bancarelle si sono presentate all’appuntamento del venerdì mattina. Con la mozione di dicembre il Consiglio ha deciso di monitorare la situazione ancora qualche mese, studiare forme di promozione e pensare eventualmente ad uno spostamento. Perché la via Trento non piace né ai mercatali né ai cittadini, neppure a quelli del quartiere Pasubio...

Per venerdì 20 gennaio, nel pomeriggio, è previsto un incontro con tutti gli operatori, in tutto 28, che avevano chiesto e ottenuto la licenza per avviare il mercato: “Abbiamo contattato tutti”, ci ha spiegato l’assessore alle Politiche di sviluppo Michele Tango, “anche quei 12 che hanno restituito la loro licenza”. Perché con tutti loro l’Amministrazione vuole condividere e decidere insieme i prossimi passi da compiere per salvare un mercato voluto e richiesto dai cittadini. Fin dall’inizio, però, non tutti erano convinti della location, compreso l’assessore Tango, all’epoca solo consigliere.

Prima di pensare ad eventuali spostamenti, però, occorre fare alcune riflessioni, suggerisce Tango, che ricorda la volontà dell’Amministrazione di diversificare l’offerta, prevedendo la presenza di più operatori che vendono lo stesso tipo di prodotti in modo da assicurare la competitività tra di loro: “Se i mercatali non si presentano, il mercato è snaturato e la gente non viene: i cittadini sono attenti ai prezzi e in assenza di concorrenza è difficile poter fare acquisti convenienti”.

Dovrebbero essere gli operatori, quindi, i primi a promuovere se stessi. E non dovrebbe essere difficile un loro ritorno al mercato, visto che la Giunta intende proporre l’abbattimento del plateatico (ma la decisione spetterà al Consiglio comunale).

“Siamo anche sottoposti alle normative regionali”, sottolinea Tango, “quando abbiamo fatto il bando abbiamo dovuto dare la precedenza a chi già aveva una licenza: se avessimo potuto destinare i posti a chi ancora non l’aveva, probabilmente non ci sarebbero state tante diserzioni”.

“Se la categoria fosse rimasta più unita”, sostiene Tango, “non sarebbe andata così male”. 

Per l’assessore, dunque, gli operatori devono fare la loro parte per la buona riuscita del mercato, assicurando la presenza dalle 9 alle 13 innanzi tutto e magari abbassando i prezzi. Da parte sua l’Amministrazione può impegnarsi a studiare nuove forme di comunicazione e non è esclusa qualche forma di collaborazione con il Comitato di quartiere (che fu il promotore della raccolta firme che anni fa richiese nuove bancarelle). 

Rimane la questione della location: si potrà cambiare? “Dovrebbe essere proprio l’ultima spiaggia”, spiega l’assessore che ricorda l’investimento del Comune per attrezzare l’area attuale. Ci sono comunque già due ipotesi, due aree alternative: se gli operatori rimanessero 28 il mercato potrebbe essere spostato in via Salvo D’Acquisto (di fronte a piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa), se il numero si riducesse a 14, si potrebbe destinare il parcheggio sequestrato alla mafia a fianco della Sala della Trasparenza in via Libertà. 

Nel primo caso, però, non mancherebbero i disagi: il comparto non è ancora completo e non è facilissimo l’accesso (non ci sono nemmeno i servizi necessari). La seconda possibilità è subordinata al numero di mercatali. È escluso, nella stessa via, il parcheggio della scuola materna, proprio per la presenza della scuola e per la vicinanza del centro cottura.

Nessun commento:

Posta un commento