mercoledì 18 gennaio 2012

“Taxi driver” non vuole fare il capro espiatorio della crisi e si ribella

Anche a Corsico manifestazione spontanea dei tassisti. “Se è una guerra tra poveri che vogliono sappiano che hanno trovato i soldati” 

Sono stati sbattuti in prima pagina e accusati un po’ di tutto: di bloccare la crescita del Paese, di impedire la liberalizzazione delle professioni, di essere la punta di diamante dell’evasione fiscale, poco ci mancava che imputassero a loro la retrocessione in serie B dell’economia nazionale decretata dalla solita famigerata agenzia di rating... 

Sono i tassisti il vero capro espiatorio mediatico dell’ultimo mese, insidiati in questa leadership solo dai farmacisti e un po’ dagli edicolanti, ma di gran lunga in vantaggio su notai, avvocati, medici e tutto il caravanserraglio dell’Italia delle corporazioni che si sente minacciata nei suoi privilegi. E loro hanno reagito. Anche in forma spontanea e semiorganizzata come avvenuto la scorsa settimana in tutta Italia e anche a Corsico, lo mostrano le immagini che pubblichiamo in questa pagina, proprio sotto le finestre della sede del nostro settimanale, nella frequentatissima via Vittorio Emanuele. 

Blocco del servizio (riservato solo a disabili e a chi avesse una qualche emergenza sanitaria) e striscioni dispiegati al posteggio. Pronti a spiegare le loro ragioni, accavallandosi un po’ nelle parole l’uno sull’altro, quasi tutti disponibili, dove il quasi è per chi, non senza una qualche ragione, ce l’ha con il sistema mediatico in toto, che appunto li ha eletti a capro espiatorio della crisi italiana. Nemmeno dipendesse da loro la ripresa economica, qualche migliaio di lavoratori tra l’altro concentrati in poche grandi città. Ma tant’è, di tutto si fa per distrarre l’attenzione dai grandi monopoli privati, dalla grande finanza, dalla grande imprenditoria storicamente finanziata dal denaro pubblico e in procinto ora di emigrare, senza valigia di cartone, verso le sponde dell’OltreAtlantico. 

Ne hanno per tutti i tassisti. Dallo Stato che tassa le transazioni delle licenze per decine di migliaia di euro a chi li accusa di tenere alte le tariffe mentre queste sono in realtà stabilite dai Comuni, a chi intende creare un libero mercato delle licenze che svaluterebbe le loro pagate a caro prezzo, per arrivare al sottosegretario Antonio Catricalà attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio ma soprattutto ex presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato e che con i tassisti pare abbia da tempo un conto aperto. 

Negano di essere evasori fiscali, anzi affermano di essere sottoposti a severi controlli e negano soprattutto che la liberalizzazione delle licenze favorirebbe l’ampliamento del mercato del lavoro, anzi sostengono che lo ridurrebbe ancora di più in termini di guadagni, già magri a partire dall’attentato alle Torri gemelle del 2001 con il relativo calo degli spostamenti, creando in pratica una sorta di guerra tra poveri. “E se è una guerra tra poveri che vogliono sappiano che hanno trovato i soldati”, conclude uno di loro.

Fulvio Scova 


Ma quanto costa davvero andare in Taxi in Europa? 
L’ultima indagine EuroTest, il programma europeo che misura la qualità delle infrastrutture di mobilità e coinvolge 18 Automobile Club di 17 paesi europei ha dato questi risultati: considerando un tragitto standard di 7 km con 5 minuti di coda per traffico, le città più costose sono risultate le città svizzere (31,35 euro a Zurigo, 28,77 a Ginevra) seguite da quelle del Nord Europa (Oslo, Rotterdam, Amsterdam da 25 a 22 euro), mentre le tariffe più basse sono state calcolate per Lisbona e Zagabria (fra 8 e 9 euro), seguite dalle città spagnole e Praga con meno di 11 euro. 

Le città italiane invece sono tra le più “economiche”, con tariffe pari a meno della metà di quelle più care: a Roma 11,22 euro, a Milano 12,18. Per quanto riguarda la qualità del servizio. Sotto il profilo della qualità del servizio nessuna delle città oggetto della ricerca ha ricevuto il punteggio "Molto buono". 7, tra cui Milano, hanno ottenuto "Buono" (Barcellona, Berlino, Colonia, Lisbona, Monaco, Parigi) e 8, tra cui Roma, "Sufficiente" (Bruxelles, Ginevra, Amburgo, Oslo, Rotterdam, Salisburgo, Zagabria, Zurigo). 6 (Amsterdam, Lussemburgo, Madrid, Praga, Vienna) sono state classificate "Scarse", mentre 1 - Lubiana - è risultata "Molto scarsa". 


La storia: Alessandro, tassista a Berlino 
Salve, mi chiamo Alessandro e sono un tassista italo-tedesco che lavora a Berlino. Ho 34 anni, ma posso considerarmi veterano, avendo cominciato giovanissimo alla fine degli anni ’90 a svolgere questo mestiere.

Proprio negli anni ’90 è avvenuta la liberalizzazione delle licenze. A numero chiuso le licenze in circolazione erano poco meno di 6.000 e il valore sul mercato nero era di circa 80.000 DM per unità. Già allora i tassisti sostenevano di passarsela male e chiedevano una riduzione delle licenze in esercizio. La giunta comunale di Berlino non ci stette e deliberò una liberalizzazione selvaggia, emettendo nuove licenze a chiunque ne facesse richiesta per le sole spese di segreteria e amministrative di circa 200 €. Per i tassisti già titolari di licenza, non ci fu nessun tipo di indennizzo.

Gli auspici di questa liberalizzazione erano uguali a quelli attualmente in circolazione in Italia, maggiore concorrenza, più occupazione, tariffe più basse, servizi migliori e naturalmente ricorreva nell’immaginario collettivo, fomentato dai media, la figura del tassista disonesto che preferisce lucrare su poche, care corse e farsi uno stipendio spropositato grazie al suo monopolio. Nei mesi successivi alla liberalizzazione, si ebbe un assedio alle licenze, aumentando oltre di mille unità. Questo fece crollare gli incassi. Un diurno, lavorando 60 ore la settimana, incassava 1.700/1.800 € al mese, un notturno 2.200/2.300 €. Non bisogna essere esperti del settore, per capire che con tali incassi è difficile non rimetterci, figuriamoci guadagnarci qualcosa.

Il dogma liberalista vuole che uno che non rientra nei costi, chiude baracca e si mette a fare il muratore o il cuoco, a Berlino non è andata proprio cosi. È cominciata una lotta per la sopravvivenza, combattuta con tutte le armi, anche illegali. Clienti raggirati, tassisti che rifiutano corse brevi, evasione fiscale aumentata, le officine per restare nel mercato hanno dovuto offrire ai tassisti il servizio di manipolazione dei contachilometri, dato che questo ai tempi era l’unico strumento che il fisco usava per sorvegliare i tassisti……

Molti hanno dovuto abbandonare, specialmente i tassisti onesti e "fessi", che hanno continuato a lavorare regolarmente, mentre quelli tendenzialmente più disonesti hanno avuto la meglio e si sono imposti con metodi illegali. Durante questo periodo abbiamo perso un’importante fascia di clienti, le tariffe non sono diminuite, al contrario, sono aumentate sensibilmente, come mai prima. ………

(Tratto da TAXISTORY il blog dei tassisti milanesi)

1 commento:

  1. Per la precisione, Eurotest dice:

    MILAN

    Overall rating: Good

    Dates of testing: 24 May 2011

    Test routes:

    Malpensa airport - main train station (46.7km)
    Main train station - Fiera Milano City (5.5km)
    Fiera Milano City - Zurigo hotel, Corso Italia 11/ A (4.6km)
    Piazza del Tricolore 2 - Cathedral (1.8km)
    Enterprise hotel, Corso Sempione 91/Piazza Firenze taxi rank - Don Juanito (restaurant), Corso di Porta Vigentina, 33 (6km)

    strong points:

    All of the drivers took the most direct route
    Taximeter switched on correctly for all trips
    Fare for all trips correctly charged according to the taxi price list
    All drivers neat, friendly and helpful; they all responded to requests from the passenger
    All drivers helped to load and unload luggage
    All drivers knew the destination straight away
    Credit cards accepted in nine taxis
    All vehicles well-maintained and clean outside
    Taxi licence number and company address clearly displayed in all vehicles, fare sign also clearly displayed in nine vehicles
    weak points:

    No free choice of taxi for any of the trips
    No "Please fasten your seatbelt" sticker visible in six taxis nor was this requested from the driver
    Three drivers made phone calls while driving without a hands-free device; another wrote a text message at a red light and was interrupted by other motorists blowing their horns after the traffic lights had changed to green
    Difficulties communicating in English with six of the drivers; none of the drivers able to recommend a restaurant, seven unable to recommend tourist attractions; one swore and ranted about other motorists
    Receipt incorrectly issued for nine trips
    Driver ID not clearly visible in any of the vehicles

    http://eurotestmobility.com/eurotest.php?itemno=406&lang=EN#Milan

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