“L’Area C di Pisapia non è altro che la 51esima tassa, che si aggiunge alle 50 nuove imposte introdotte dalla manovra Monti. Con la class action abbiamo deciso di dire basta a quella che è una vessazione nei confronti dei cittadini”. Marco Flavio Cirillo, sindaco del Comune di Basiglio eletto nelle file del centrodestra, commenta così la sua decisione di indire una class action contro l’Area C in un’intervista rilasciata a Il Sussidiario.net. A suo dire in queste ore continuerebbero ad arrivare nuove adesioni, e non è difficile credergli considerate le proteste e i malumori scatenati dal provvedimento di Giuliano Pisapia...
Cirillo attacca senza mezzi termini: “l’obiettivo di Palazzo Marino è quello di fare cassa. Conosco bene i tagli cui sono stati sottoposti gli enti locali negli ultimi tempi, ma alla fine quello che paga è sempre lo stesso soggetto. Un Comune dovrebbe lavorare per offrire dei servizi a tutti i cittadini, e non per penalizzarli”. Ma perché l’Area C del capoluogo dovrebbe riguardare così direttamente i cittadini di Basiglio? Questa la risposta del sindaco: “La class action nasce innanzitutto dal fatto che i cittadini di Basiglio si recano ogni giorno a Milano per lavorare. Esiste da tempo un problema cronico di carenza di trasporti pubblici e di infrastrutture, che dovrebbero garantire ai cittadini una libertà di movimento e di scelta.
Dal 16 gennaio come se non bastasse per andare a lavorare in centro dovranno anche pagare un dazio d’ingresso. Quella di Pisapia è una scelta completamente fuori luogo, non se ne capisce la motivazione se non quella di fare cassa. E non tiriamo in ballo la scusa di difendere l’ambiente …” La petizione lanciata da Cirillo, che può essere sottoscritta anche da non residenti a Basiglio, così motiva le ragioni dell’iniziativa:
- Il provvedimento della Zona a Traffico Limitato ai fini dell’abbassamento delle polveri sottili nell’aria si è rivelato inefficace, come dimostrano le recenti misurazioni effettuate dall’ARPA durante il blocco del traffico nel Comune di Milano dei giorni 9 e 10 dicembre 2011;
- Il trasporto pubblico extra urbano non è adeguato a collegare l’hinterland milanese con l’area oggetto del provvedimento “ZTL Cerchia dei Bastioni”;
- È nota la carenza strutturale dei parcheggi in prossimità dei capolinea delle metropolitane e dei mezzi di superficie;
- Il provvedimento aggrava i costi del trasporto e aumenta i tempi per recarsi al lavoro;
- I costi di accesso introdotti dal provvedimento gravano ulteriormente sui bilanci familiari, già colpiti dalla manovra finanziaria del dicembre 2011;
- Il provvedimento viola il diritto alla libertà di circolazione e di soggiorno sancito dall’Art. 45 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e dall’Art. 16 della Costituzione italiana.
Firme anche da Milano e hinterland
È partita a gonfie vele, andando ben oltre i confini comunali, la raccolta di sottoscrizioni per la class action promossa dal Comune di Basiglio contro Area C, scattata ufficialmente lunedì 16 gennaio. Solamente nelle prime ore della giornata sono infatti state 48 le persone che si sono recate in Municipio per firmare la petizione contro la congestion charge, o che hanno aderito all’iniziativa dell’Amministrazione basigliese via fax e via email.
Tra chi si è unito all’azione collettiva del Comune, parecchi cittadini residenti a Milano. Ma adesioni alla class action sono arrivate anche da Segrate, Binasco, Lacchiarella, Pieve Emanuele e Rozzano. E un paio di adesioni sono arrivate anche da Lecco e Genova.
“Un segnale che i cittadini di tutto l’hinterland sono contrari alla congestion charge, un provvedimento contro il quale invitiamo anche i colleghi Sindaci a prendere posizione, in modo da farsi interpreti delle problematiche della cittadinanza. - spiega il Sindaco di Basiglio, Marco Flavio Cirillo - Ormai è chiaro a tutti che questa misura serve solo per fare cassa, tanto più che studi epidemiologici fatti fare dall’ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, dimostrano chiaramente che l’impatto delle manovre che riguardano il traffico sulle concentrazioni di inquinanti è pressoché nullo”.
Area C Milano: l’inquinamento resta, la metropolitana si affolla
Cominciano ad arrivare i primi dati sul provvedimento voluto dal sindaco Pisapia . E purtroppo, almeno dal punto di vista dell’inquinamento, non sono incoraggianti. Il Pm10, il principale antagonista della salute pubblica nelle città così congestionate, è rimasto alto. E’ vero che il provvedimento è entrato in vigore solo da pochi giorni, ma chi vi si opponeva ora ha l’opportunità di gridare allo scandalo dell’inutilità.
Il livello consentito per legge di particolato è di 50 microgrammi per metro cubo, mentre le due centraline dell’area C hanno registrato rispettivamente 106 e 108 microgrammi. Più del doppio, il che fa pensare che o l’operazione è stata inutile, oppure che ci vuole molto tempo finché abbia degli effetti.
Qualche risultato però lo si è ottenuto. Infatti sono aumentati gli ingressi nella metropolitana, con un incremento di 6 mila persone rispetto allo stesso giorno della settimana precedente, mentre è boom di iscrizioni al sistema di bike sharing (che si chiama BikeMi) e car scaring (GuidaMi).
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