“Niente di inatteso”, commenta così l’ex sindaco di Buccinasco, Loris Cereda, il suo rinvio a giudizio. “D’altra parte di questa vicenda, che sta per compiere un anno di vita, io non ho ancora capito né quali siano i reati che avrei commesso né che prove ci siano contro di me. Comunque ormai in questo Paese l’onere della prova è stato del tutto ribaltato: non è chi accusa che deve esibire prove, ma chi è accusato che deve dimostrare la sua innocenza”. Per quanto riguarda il suo impegno in politica, Cereda ribadisce che “ non cambia nulla, continuerò a portare avanti il progetto di “Politica Giovane” e appoggeremo il candidato scelto dal centrodestra...
Non è cero il momento di tirarsi indietro nel momento in cui l’attacco alle forze liberali da parte di statalisti e conservatori si fa sempre più forte e sono fiducioso nel fatto che il PDL, che da questa oscura vicenda esce ovviamente provato, saprà esprimere la candidatura giusta”.
Per quanto riguarda gli altri imputati, Luciani che ha scelto il rito abbreviato e quelli che hanno patteggiato (vedi la notizia su questo stesso Blog), va precisato che (oltre al fatto che le sentenze sono inappellabili) ben difficilmente vedranno aprirsi le porte del carcere, trattandosi infatti di pene inferiori ai due anni inflitte a soggetti senza precedenti, è assai probabile la concessione della sospensione condizionale della pena che diventerebbe esecutiva solo in caso di ulteriore condanna per reati commessi entro i prossimi cinque anni.
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