Non sono bastate le firme raccolte per bloccare l’intervento favorendo una consultazione popolare più ampia, né gli appelli “personali” lanciati da chi a questa Giunta e a questa sindaca si sente comunque culturalmente e politicamente vicino (esempio la lettera aperta di Antonella Prota Giurleo pubblicata anche dal nostro settimanale sull’ultimo numero e sul nostro Blog), la maggioranza sulla questione del nuovo Municipio ha deciso di tirare diritto: il Consiglio comunale riunitosi il 19 gennaio per discutere la petizione popolare che ha raccolto 1500 firme, ha votato a maggioranza (16 favorevoli e 10 contrari) un ordine del giorno che impegna l'Amministrazione ad attivare una consultazione dei cittadini sulla localizzazione del nuovo edificio che accorperà le attuali sedi, ma ha respinto la richiesta di stralciare il progetto dal Piano di governo del territorio adottato nell'ottobre scorso...
“Abbiamo un preciso dovere nei confronti dei cittadini – sottolinea la sindaca Maria Ferrucci – e dobbiamo assumerci la responsabilità di una scelta che ha un carattere strutturale, permettendoci di risparmiare risorse per il funzionamento della 'macchina comunale', da destinare invece alle manutenzioni e ai servizi. Attraverso un lungo processo partecipativo, attuato con assemblee pubbliche, focus group, laboratori e incontri mirati in ogni quartiere siamo arrivati a definire un'idea – dice la sindaca – importante per il futuro di Corsico. Dal dialogo costante attivato sul progetto del nuovo municipio sono emersi alcuni elementi poi inseriti nel documento di programmazione urbanistica. Tra questi la localizzazione. Perciò riteniamo fondamentale procedere con una consultazione popolare”.
L'assessore all'Urbanistica Emilio Guastamacchia ha voluto ricordare gli oltre dieci incontri organizzati prima dell'adozione del PGT, che non è certamente una prassi. “Molte altre Amministrazioni – ha detto l'assessore – anche con Piani ben più impattanti hanno organizzato un numero di incontri notevolmente inferiore. Noi abbiamo ripreso un progetto già contenuto nel PRG vigente fin dal 1999, quando il Consiglio approvò una variante, adattandolo alle esigenze dell'oggi”.
È stato l'assessore all'attuazione del programma Emanuele Schmidt a ritornare su un aspetto che nei mesi scorsi ha lasciato perplessi alcuni cittadini: se mancano i soldi, perché spenderli per una nuova opera? L'assessore ha spiegato che proprio la mancanza di fondi utilizzabili per le manutenzioni e i servizi ha spinto la Giunta a individuare una soluzione duratura sostenibile che alleggerisse i costi di funzionamento del Comune, liberando così preziose risorse per la città. Come? Con l'intervento di un privato (al momento non è dato sapere né chi sia né soprattutto se già ci sia) che, grazie alla valorizzazione delle aree cedute, potrà costruire la nuova casa comunale.
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