lunedì 20 dicembre 2010

Italiani sempre più tassati, con meno occupati e dall’anno prossimo anche con lo “spesometro”

Italia nella morsa del Fisco: nel 2009 e' cresciuta al 43,5% del prodotto interno lordo dal 43,3% del 2008, un bel risultato davvero per un governo che si vanta di non mettere le mani nelle tasche degli italiani. Mani e piedi a quanto pare. Il dato è di fonte Ocse nelle stime preliminari relative all'anno scorso.  
In compenso le cose vanno ancora peggio in termini di occupazione giovanile: infatti l'Italia e' al penultimo posto nell'area Ocse per quanto riguarda il tasso di occupazione dei giovani: nel nostro Paese solo il 21,7% dei giovani tra i 15 e i 24 anni e' occupato, contro una media Ocse del 40,2%. Peggio di noi  fa solo l'Ungheria con il 18,1%. Tra gli occupati infine in Italia oltre il 44% ha un lavoro precario...


Ma non è tutto dal 2011 oltre al redditometro, anche lo spesometro controllerà in automatico la capacità contributiva degli italiani. Lo spesometro altro non è che un sistema informatico che consente al fisco di controllare le spese effettuate dai singoli cittadini. Questo nuovo sistema entrerà in vigore dal prossimo anno. Secondo questa novità, gli operatori economici dovranno trasmettere al fisco i dati dei propri clienti che hanno effettuato degli acquisti pari o superiori a 3500 euro

Per quanto riguarda i privati, la comunicazione dovrà essere inviata nell’anno 2012 in relazione alle transazioni effettuate nel 2011, di conseguenza gli effetti del provvedimento saranno attivi da subito. Dal primo gennaio 2011, infatti, tutti i soggetti Iva, dai commercianti ad ogni genere di operatore commerciale che può ritrovarsi a vendere beni e servizi dal costo pari o superiore ai 3.500 euro, avranno l’obbligo di richiedere all’acquirente il codice fiscale per l’invio dei dati all’Agenzia delle Entrate. 

Ciò che dovrà essere comunicato non saranno solo fatture ma ogni documento collegato ad operazioni economiche effettuate, anche semplici scontrini e ricevute fiscali.

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