mercoledì 22 dicembre 2010

Corsico - Lettera - Rivedere i rimborsi elettorali

Martedì 30 novembre, il Consiglio Comunale di Corsico ha discusso e poi approvato una seria ed importante mozione contro la ‘ndrangheta che prevede una serie di iniziative contro la criminalità organizzata. 
Nella mozione viene giustamente sottolineata la scarsità di mezzi a disposizione sia della Magistratura che degli investigatori, ma si dovrebbe anche evidenziare che, malgrado questa scarsità di mezzi, negli ultimi due anni, il Governo, la Magistratura e le forze dell’ordine, congiuntamente, hanno raggiunto importanti risultati: oltre 6.000 arresti (che comprendono anche personaggi latitanti e  di notevole importanza) e milioni di euro confiscati: (cosa che ha indebolito economicamente la criminalità organizzata)...

 
Nel suo intervento, la Sindaca, parlando delle scarse risorse a disposizione dei carabinieri, afferma che “non si dovrebbero spendere quindici miliardi di euro per i cacciabombardieri, ma destinarli a debellare una vera e propria piaga per la società civile e l'economia.” 
Legittime tutte le proposte che puntano a garantire maggiori finanziamenti a questa lotta contro le mafie, ma perché, allora, non partire dai tanti milioni di euro spesi per il finanziamento dei partiti politici italiani? Perché non fermare la farsa dei rimborsi elettorali? Con la tornata elettorale del 2008, ad esempio, il PdL si è garantito un finanziamento complessivo (erogato in quote annuali) di oltre 200 milioni di euro, il Pd 180 milioni e la Lega Nord oltre 40 milioni (il finanziamento è legato ai risultati ottenuti con le votazioni).

Ma il vero scandalo sta nel fatto che una legge del 2006 stabilisce che le forze politiche continuino a percepire i rimborsi anche nel caso in cui la legislatura termini prima della naturale scadenza. Ad esempio, alcuni partiti che hanno partecipato alle elezioni del 2006, sono “scomparsi” e continueranno ad incassare i fondi fino al prossimo anno e, se a marzo si dovesse tornare a votare, i partiti nel 2011 riceveranno l’ultima quota relativa alle elezioni del 2006, la terza relativa alle elezioni del 2008 e la prima per quelle del 2011! Questo, ovviamente, costringerebbe il Ministero del Tesoro a dover trovare nuove risorse (che si possono stimare in circa 500 milioni di euro su cinque anni) per finanziare questo altro giro di rimborsi elettorali. La cifra è imponente… pensiamo alle polemiche per i 300 milioni destinati all’emergenza in Veneto, ai tagli al fondo per lo spettacolo e ricordiamo che basterebbe il 50% di questa somma per salvare il 5 per mille. 

Riconosciamo come indiscutibile l’importanza dei partiti: contribuiscono a far funzionare la democrazia e dove essi non esistono vige la dittatura, ma decurtare i loro introiti non può suonare come un golpe: i finanziamenti arrivano a pioggia, anche per ogni elezione europea e regionale. 
E’ singolare che quasi tutti considerino essenziale cambiare la vigente legge elettorale prima di tornare al voto ma che nessuno abbia pensato di proporre l’approvazione di una legge che cancelli la vergogna della cumulabilità dei rimborsi: questo sarebbe un segnale forte e giusto.

ROBERTO TARANTOLA
ROBERTO ANDREIS
FRANCESCO GRIECO
 
(Corsico per Berlusconi)

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