mercoledì 31 ottobre 2012

Anteprima Editoriale 2/11 - Buccinasco e il marchio di infamia

Quello che possiamo ormai definire il “caso Maiorano-Dalla Chiesa” (per brevità perché ci sono anche altri al fianco di Maiorano) può essere un’ottima occasione per una discussione sulla questione legalità-criminalità organizzata non condizionata da eventi contingenti e quindi a volte politicamente strumentali e strumentalizzabili. Quel che serve mi pare sia un minimo di oggettività... 

Perché se è vero che Buccinasco non va sui giornali per caso, ma perché si è rivelata negli anni uno dei centri più importanti del crimine organizzato (qui sotto specie di ‘ndrangheta) appare davvero assai ingiusto confondere nel giudizio vittime e carnefici. Laddove tra le vittime ci sono rappresentanti della società civile e imprenditoriale e anche esponenti politici che hanno preso posizione a favore del ripristino della legalità, mettendoci la faccia e correndo anche rischi personali. 

Non si può (se è questo che intende Dalla Chiesa) mettere il derubato sullo stesso piano del ladro “perché non ha fatto abbastanza” per non essere derubato. Chi voleva fare ha fatto eccome, e in un contesto non certo favorevole. 

Quelli che si sono permessi di dissentire dalle tesi di Dalla Chiesa sono stati definiti dallo stesso Dalla Chiesa sul suo Blog in questi termini: “ingenui e marpioni, astute scimmiette e complici navigati”. 

Francamente non crediamo che siano espressioni commendevoli e meritorie e che aiutino la rinascita di una città in un contesto di legalità e di democrazia, alla quale appartiene anche la libertà di espressione senza dover correre il rischio del marchio di infamia.



14 commenti:

  1. Gentile dott. Scova,
    Lei definisce la reazione di un Sindaco (Maiorano) ad un saggio scritto a quattro mani da uno dei massimi esperti di criminalità organizzata (Dalla Chiesa) e da una sua assistente (Panzarasa) come il “caso Maiorano-Dalla Chiesa”. Mi permetta di dire la mia relativamente ad alcune Sue considerazioni.

    Lei descrive la numerosità delle persone scese in campo a sostegno dell'uno o dell'altro in questo modo: "ci sono anche altri al fianco di Maiorano". Percepisco (forse mi sbaglio) da queste parole un'avversione alla figura di Nando Dalla Chiesa; ma non Le sembra di offrire ai Suoi lettori una descrizione fuorviante dalla realtà? Non mi pare, consultando anche gli altri autorevoli blog che parlano della realtà del sud-ovest milanese, di poter constatare un isolamento di Dalla Chiesa, tutt'altro. La invito a consultarli di tanto in tanto, potrà rendersi conto di quanto numerosi siano anche i commenti di chi la pensa come l'autore del libro.

    Lei inoltre scrive come non sia corretto "confondere nel giudizio vittime e carnefici." e "Non si può (se è questo che intende Dalla Chiesa) mettere il derubato sullo stesso piano del ladro “perché non ha fatto abbastanza” per non essere derubato." A questo punto Le chiedo: chi è/sono la/e vittima/e di tutta questa storia? Chi è/sono il/i derubato/i di tutta questa storia?

    Inoltre, scrive: "Francamente non crediamo che siano espressioni commendevoli e meritorie e che aiutino la rinascita di una città in un contesto di legalità e di democrazia, alla quale appartiene anche la libertà di espressione senza dover correre il rischio del marchio di infamia.". Potrebbe citarmi il nome del co-autore di questo articolo? A piè di pagina vedo soltanto il Suo nome. Perché attribuisce il Suo autorevole pensiero anche a terzi?

    A proposito di vittime e derubati, concludo la mia analisi facendoLe notare un articolo apparso su "Buccinasco - La città ideale". Il link è il seguente: http://buccinasco.cittaideale.cerca.com/8562/buccinasco-e-‘ndrangheta-cosa-sta-succedendo/#more-8562

    Le cito un passaggio (oggi sono in vena di citazioni): "EX non perché Mazzarelli abbia di sua sponte lasciato il PD (sulla cui politica molto ha comunque da dire). Semplicemente gli è stata rifiutata la tessera: messa fuori.". Faccio un passo indietro: la consigliera ringraziata in premessa da Dalla Chiesa è Carmela Mazzarelli. Maiorano cita nella sua lettera un'ex consigliera comunale (perché non dirne il nome? Manco fosse Voldemort...), e se ciò che è scritto in quel blog fosse vero, la cosa sarebbe alquanto grave. A qualcuno potrebbe venire il dubbio che il negarle la tessera sia dovuto forse al suo dissenso dalla corrente maggioritaria del PD di Buccinasco, relativamente forse a queste rivelazioni fornite a Dalla Chiesa. Ma se ciò che dice Carmela Mazzarelli fossero soltanto falsità, per smascherarla non sarebbe più conveniente (anche elettoralmente) confrontarsi con lei? La verità prima o poi verrà a galla, se il confronto è aperto. Se anziché essere falsità fossero verità, a questo punto sarebbe lecito pensare che stia venendo meno la "libertà di espressione" citata nell'ultimo paragrafo del Suo articolo.

    Conviene, dott. Scova? Se ciò che si afferma nell'altro blog fosse vero, cosa pensa della negazione della libertà di espressione del PD di Buccinasco?

    La ringrazio dell'attenzione.

    P.S: a proposito, Lei scrive spesso di politica locale. Immagino dunque frequenti regolarmente i consigli comunali, o almeno legga gli atti prodotti dai diversi comuni, dico bene? Oppure le Sue sono fonti indirette?

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  2. Concordo con l'Anonimo di cui sopra. Aggiungo che Maiorano e compagnia bella hanno perso un'occasione per stare silenti per sposare la polemica politica scagliandosi contro uno dei massimi esperti di criminalità organizzata, ma del resto chissà se hanno letto quel libro oppure no e, se sì, se hanno compreso la differenza tra uno studio sociologico sulla colonizzazione dell'ndrangheta a Buccinasco e Corsico ed un talk show di Barbara D'Urso.

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  3. Caro Anonimo (a proposito Lei non frequenta gli uffici anagrafe comunali, oppure i suoi genitori l’hanno bizzarramente chiamata proprio “anonimo”), prima di tutto non sono medico e certe riverenze “tardo spagnolesche” mi infastidiscono, quindi lasci perdere il dottore d’ora in poi, grazie. Dove mai ho scritto che Dalla Chiesa è isolato? Da nessuna parte ovviamente. Ho solo scritto che non era il solo Maiorano a prendere la posizione che ha espresso nella sua lettera, ma che per comodità e brevità avrei usato solo il suo nome. Tutto qui . Chiedo venia se ho usato il plurale, l’articolo era firmato da me, sa com’è io firmo quello che scrivo, e ovviamente si trattava di mia opinione, non intendevo chiamare nessuno a stringersi a coorte, per carità. Per quanto riguarda la libertà di espressione converrà che un conto è se questa viene considerata disdicevole e non esprimibile in assoluto, un conto se un’organizzazione “privata” o di parte (come un partito) decide di limitarla. Insomma un conto è non poter partecipare alle elezioni e un conto è essere esclusi da un singolo partito. Non crede? Il senso della domanda sui derubati mi sfugge, non è che la sua prosa e la sua logica siano molto scorrevoli e io ho i miei limiti di comprendonio. Stessa considerazione vale per l’incomprensibile parallelo in cui Fcoraz tira in ballo Barbara D’Urso (così di primo acchito mi vengono in mente solo i cavoli e la loro parentela con le merende).

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  4. Ok, il paragone con la D'Urso era un'iperbole (figura retorica sconosciuta in questo blog), ma mi sapresti indicare in che riga e in che pagina del suddetto libro "appare davvero assai ingiusto confondere nel giudizio vittime e carnefici"? Ok, sono in posizione vantaggiosa rispetto a chi il libro non l'ha letto e quindi si esprime per slogan provincialistici.

    PS Tra l'altro sei citato da NDC e da MP in più passaggi del libro.

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  5. Sì, che fosse un'iperbole lo avevo capito da solo, continua a non essere calzante il parallelo per quanto iperbolico sia. La questione vittime-carnefici ovviamente non era una citazione dal libro ma derivava dalle argomentazioni utilizzate nella polemica che ne è seguita. Mi pareva molto chiaro, francamente la mia scrittura credo sia piena di difetti e carenze ma non credo di meritare l'accusa di essere criptico e oscuro.

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  6. Quindi ricapitando: nel libro NON c'è alcun passaggio in cui vittime e carnefici sono stati posti sullo stesso piano. Vediamo invece le fonti on line che hanno scatenato la reazione piccata e orgogliosa di Maiorano & Company: sai qual è il problema, è che non ce ne sono! E' un film che si sono costruiti a Buccinasco per ottenere visibilità sui media e soddisfare un po' di egocentrismo provincialotto.

    Non mi pare che Maiorano abbia stigmatizzato in pubblico con lo stesso vigore l'alleanza del suo partito in terra di Sicilia con l'UDC, dopo che ha appoggiato la giunta Lombardo oltretutto.

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  7. fcoraz, sinceramente, smanio dalla voglia di partecipare a questo dibattito, ma nonostante il mio egocentrismo non capisco di che parli ne cosa vuoi dire (così come non capisco l'anonimo). Abbiate pietà della mia proverbiale ignoranza, ma essendo io un protagonista (senza meriti ma solo perchè io c'ero e ci sono)ho bisogno di capire di che parli? Di che parlate? Siamo sempre su Buccinasco ecc.? Non stiamo parlando di altro vero? Cioè stiamo parlando della lettera aperta di Maiorano e degli insulti che ne sono seguiti dal Dalla Chiesa? Tutto ancora leggibile online? Grazie per la comprensione, parlatemi come si parla a un bambino di 6 anni così capisco.

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  8. Chiunque avesse letto il libro, compreso un bambino di 6 anni, avrebbe compreso il significato strutturale della frase "essere calabresi e avere un cognome compromesso non è una colpa". Chiunque invece non lo avesse letto, continua a non rispondere nel merito della questione.

    Vedi anche: http://www.emanueleferragina.com/attachments/002_Il%20paradosso%20del%20Familismo%20Amorale%20v3.pdf

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  9. Un suggerimento: i libri, come gli articoli vanno letti e compresi nel loro insieme. Se si adottano artifici retorici estrapolando concetti e arrivando a conclusioni giustizialiste si perde il senso del discorso. O si crede che Maiorano sia un delinquente, che va a braccetto con la 'ndrangheta e allora lo sarebbe anche la Mazzarelli entrata e uscita da molte stanze della politica. Oppure, al netto della buona fede di entrambi e delle espressioni utilizzate, si è perso di vista il senso del discorso: il territorio del sud ovest non è stato ancora liberato dalla 'ndrangheta e da personaggi con essa collusi o con idee, forse inconsapevolmente, convergenti. Scova fa il suo lavoro di giornalista critico e prendersela con lui è forse una tattica per sviare l'attenzione sul vero problema. Perché oltre che di Buccinasco (sì proprio e inevitabilmente di Buccinasco!), si parla anche di Corsico, di Cesano Boscone, di Trezzano sul Naviglio. Quanto affermato è tutto vero? Laddove ci sono riscontri documentali, forse sì. Dove, invece, si lascia spazio a congetture e valutazioni personalistiche, forse si esagera. L'importante, però, è parlarne, il più possibile!Bravo Scova!
    Roberto da Corsico

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  10. Pure te (come altre persone) NON hai letto il libro in oggetto; viceversa saresti a conoscenza del fatto che di Maiorano e della sua giunta si parla soltanto in una sola occasione e per un paio di righe. Il libro è stato chiuso a luglio 2012 e non vi erano molti elementi per dedicare più spazio al sindaco ex democristiano. Tale definizione avrebbe urtato la suscettibilità del primo cittadino di Buccinasco che ha quindi innescato questa polemica che molti hanno cavalcato, compresa la presente testata.

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  11. Dunque avendo dato conto di tutte le posizioni, almeno quelle che ci sono arrivate, intorno alla questione del libro di Dalla Chiesa, avremmo "cavalcato" la polemica. Inutile dire che se avessimo ignorato o sottaciuto la vicenda saremmo stati accusati di atteggiamento reticente se non addirittura omertoso, insomma è impossibile sfuggire, quindi tanto vale continuare come meglio si crede. "Lascia dir le genti...e non ti curar dell'altrui giudizio", diceva Dante. A proposito, so che mi espongo all'accusa di pedanteria (per favore evitate l'abusato termine di "maestrino" siate originali nella critica) si potrebbe evitare di usare il "te" come soggetto e tornare al tu? (pure tu non hai letto il libro, pure tu non sai distinguere, caro Fcoraz il soggetto dal complemento oggetto, eppure sei un accanito lettore a quanto pare).

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  12. L'utilizzo del "tu" in luogo del "te" sarebbe più corretto, ma l'uso del "te" non è scorretto.

    si usa nel linguaggio fam. e dial., invece di tu anche come sogg.: e te, quando torni?; o te, senti; o in alcune espressioni particolari: contento te contenti tutti; partito te, se ne andarono via anche gli altri Vedi: Garzanti (la pagina funziona solo per gli utenti registrati)



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  13. Ma certo a colpi di linguaggio famigliare e dialettale infatti il congiuntivo è morto e defunto. Chi dice più (TV e radio comprese)"Se fossi andato allo stadio avrei visto una bella partita (dell'INTER ovviamente)", tutti a dire "Se andavo allo stadio vedevo una bella partita". Comunque chiedo scusa, solo un'ondata di nostalgia per la mia maestra delle elementari.

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  14. Io, il libro di Dalla Chiesa non l'ho letto e non voglio neanche leggerlo.
    Secondo me infatti, Nando Dalla Chiesa è un miracolato da dio, altro che esimio studioso, che vive di luce riflessa e che, se non avesse avuto cotanto padre, nessuno se lo filerebbe.
    Come i parenti di Borsellino che ci marciano con la fama dell'illustre fratello per fare soldi e carriere o il figlio del commissario Calabresi che addirittura dirige la Stampa.
    La 'ndrangheta imperversa in innumerevoli centri del nord, molto più che a Buccinasco, ma "lo studioso" deve dedicare un libro a Buccinasco!
    Negli altri centri mafiosi si ammazzano, comprano e vendono voti, si effettuano sequestri di tonnellate di droga e di armi, ma lui, " l'esimio studioso", si concentra su un paese dove non si ricorda un fatto di sangue a memoria d'uomo, dove gli unici due fatti rimarchevoli sono stati il famoso box dove fu ospitato per un paio di giorni il sequestrato Casella e la buca sul terrapieno della tangenziale dove fu tenuta per un paio di mesi un'altra sequestrata (della quale adesso non ricordo il nome). Entrambi gli episodi non è assolutamente detto che fossero da imputare a mafiosi di Buccinasco, anzichè di Corsico (molto probabile) o di Trezzano.
    Per il resto, è vero che a Buccinasco (provenienti da Corsico) si insediarono a suo tempo alcune famiglie 'ndranghetiste, ma l'accusa principale che sento imputare loro dacchè vivo a Buccinasco è "il movimento terra".
    Non è una situazione ideale nè tantomeno invidiabile, ma da qui a considerare Buccinasco la capitale della 'ndrangheta è un'aberrazione mentale.
    Tutta la cittadinanza si è sempre opposta a loro, nessun politico di alcuno schieramento ha mai ceduto di un millimetro nei loro confronti, non si è costruito nulla "sotto dettatura" della 'ndrangheta: quale altro paese o città può dire altrettanto?
    Ci sono almeno 15/20 comuni nel solo hinterland milanese, Milano compresa, che stanno molto ma molto peggio di Buccinasco e nessun esimio studioso si occupa di loro, nè tantomeno gli dedicano un libro.
    Ricordo all'illustre studioso, che il vero libro sulla 'ndrangheta che fa ancora oggi testo è "Manager Calibro 9" di Fazzo e colaprico, questi sì veri studiosi del crimine organizzato. Ma l'epicentro della 'ndrangheta era Corsico, non Buccinasco.
    E non mi risulta che a Corsico vengano affibbiate colpe particolari o qualifiche umilianti tipo "Platì del nord", molto più appropriate per lei che per Buccinasco.

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