martedì 23 ottobre 2012

REGIONE - Formigoni vara la Giunta-traghetto

Varata la nuova Giunta Formigoni per la Regione Lombardia. Giunta destinata a traghettare la Regione al voto, sul quale continua a dispiegarsi la polemica Formigoni-Maroni, con il primo a reclamare una data ravvicinata e il secondo propenso all’”election day” (espressione traducibile anche in italiano con “giornata elettorale”, termine evidentemente considerato troppo rozzo e volgare in una regione che tra le sue tante eccellenze non vanta quella di promuovere la lingua italiana, divisa come è tra l’inglese manageriale e il dialetto lumbard) per risparmiare 50 milioni di euro... 

Sì perché 50 milioni di euro vengono considerati uno spreco per esercitare un diritto democratico mentre centinaia di milioni di euro in stipendi, benefit e privilegi vari per i consiglieri di qualsiasi livello sono invece un argine irrinunciabile alla protezione della democrazia italiana. Ma si sa, il doppiopesismo è una colonna portante della cultura nazionale. Nella nuova Giunta resta a rappresentare la Lega il solo Andrea Gibelli alle attività produttive. 

La nuova Giunta si caratterizza per la spiccata presenza di elementi provenienti dalla “società civile”, un dato che viene presentato come un particolare pregio nonostante le discutibilissime prove tecniche ed etiche, che ultimamente ha dato la società civile prestata alla politica. Resta in tutti la speranza, che muore per ultima ma prima o poi muore, che in questo caso il prestito sia a breve termine. 

Formigoni si dice comunque certo che lo scioglimento del Consiglio regionale avverrà a breve, permettendo la convocazione delle consultazioni elettorali al più tardi entro gennaio. A margine infuria la polemica tra il presidente della Regione e Matteo Salvini su chi passa più tempo a cinguettare su Twitter. La polemica naturalmente si svolge cinguettando.


QUESTA LA NUOVA GIUNTA REGIONALE
Assessore all'Industria e vicepresidente della Regione Lombardia è stato confermato il leghista Andrea Gibelli. Alla Occupazione e Istruzione Valentina Aprea (Pdl), alla Sanità Mario Melazzini, oncologo di 54 anni malato di Sla da circa 10 e presidente di Aisla, alle Infrastrutture Andrea Gilardoni, all'Ambiente ed Energia Leonardo Salvemini, al Bilancio un'altra conferma, quella di Romano Colozzi (Pdl), alla Famiglia Carolina Elena Pellegrini, al Territorio e Urbanistica, Protezione civile e Casa il generale Nazareno Giovanelli, al Commercio e Turismo Giovanni Bozzetti (Pdl), all'Agricoltura Giuseppe Elias, allo Sport e ai GiovaniFilippo Grassia.

Sottosegretario alla presidenza Paolo Alli e sottosegretario delegato alla trasparenza Giuseppe Grechi.

CENTROSINISTRA: candidato cercasi
Mentre dalle parti del centrodestra si tiene ancora in caldo la candidatura dell’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, più o meno caldeggiato da più parti, il centrosinistra si muove ancora a tentoni. E questo soprattutto dopo la rinuncia dell’avvocato Umberto Ambrosoli (il figlio di Giorgio Ambrosoli, assassinato nel '79 su ordine di Michele Sindona) indicato dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia e apparentemente in grado di mettere d’accordo le varie anime di una coalizione piuttosto rissosa per tradizione. L’avvocato ha però rinunciato in considerazione dell’esiguità dei tempi a disposizione per costruire un nuovo progetto da sottoporre all’elettorato. 

Prende corpo ora l’ipotesi di Pippo Civati, in passato contiguo ma non vicinissimo a Matteo Renzi, insomma renziano ma non a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, 37 anni, consigliere regionale (non piace però agli “arancioni” di Pisapia). Si fa il nome anche di Maurizio Martina, 35 anni, segretario del PD lombardo e non esattamente quel che si definisce un trascinatore di folle. 

Fuori dal PD circolano invece i nomi di Bruno Tabacci, che ormai è un po’ come il prezzemolo, della ginecologa Alessandra Kustermann , difficile però da far digerire all’area cattolica che si riconosce nel centrosinistra e di Giulio Cavalli, artista, scrittore, regista, il candidato regionale IdV più votato alle regionali del 2010 e quindi destinato a non raccogliere grandi favori nell’area moderata. 
E se essere ignoti ai più è da considerarsi una virtù si parla anche del sindaco di Lodi Lorenzo Guerini, renziano.

Fulvio Scova

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