Niente vitalizi, niente soldi a fondo perso (e spesso trafugato illecitamente), niente superstipendi. La realtà dei Comuni rispetto a Regioni, e pare anche Province, è ben diversa. Naturalmente è lecito sospettare che lo sia in virtù di normative diverse e non “in virtù di virtù”, ma abbandonata la cultura del legittimo sospetto, è bene prendere atto dello stato delle cose. Detto questo, che per molti cittadini è senza dubbio una bella consolazione per quanto magra, sarebbe una buona iniziativa da parte dei Comuni dare ampia trasparenza a certi loro atti...
Non mi si risponda per favore che tutto è disponibile su Internet, ammesso che sia vero dubito che tutto il mondo si informi attraverso Internet (i giornali comunali sarebbero una buona alternativa). Per raccontarci cosa? Due esempi per tutti: l’elenco, con relativo compenso, delle consulenze esterne e l’elenco dei soldi elargiti alle diverse associazioni del territorio con relativi scopi e finalità (e non si pensi che li riteniamo preventivamente degli sprechi, lo si dice solo per avere materiale concreto sul quale esprimere un giudizio).
Per un motivo o per l’altro i Comuni sono riusciti (spero di non dovermi pentire di questa affermazione) a restare fuori dalla slavina che sta inesorabilmente travolgendo un’intera classe dirigente (che andrà rimossa, perché mai nella storia umana una classe dirigente si è autoriformata da sola).
Un’azione preventiva di trasparenza rafforzerebbe la loro credibilità e ridarebbe un minimo di fiducia ad un popolo sconfortato, umiliato e nei fatti pure deriso.
Fulvio Scova
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