mercoledì 8 febbraio 2012

TREZZANO - Prostituzione: sanzioni fino a 500 euro

Il meretricio in strada è vietato. Perlomeno a Trezzano. Il sindaco Giorgio Tomasino ha infatti firmato un'ordinanza che mette un freno alla “persistente situazione di degrado sociale e ambientale indotta dalla prostituzione su strada, tale da incidere sulla sicurezza reale e sul senso di insicurezza dei residenti”. Sanzioni da 50 fino a 500 euro sono previste non solo per chi offre, ma anche per chi chiede la prestazione sessuale. E verranno applicate persino nei confronti di chi si mostra in pubblico “con abiti che offendano il comune senso del pudore”.

In questo modo il primo cittadino di Trezzano sul Naviglio, Comune di poco meno di ventimila abitanti, intende dare una risposta concreta ai numerosi cittadini che da anni segnalano una situazione non più sostenibile, che impedisce addirittura di circolare o rincasare in ore serali percorrendo alcune vie senza il rischio di essere importunati...

“Come sindaco – sottolinea Giorgio Tomasino – ho il dovere di attuare politiche che si concretizzino in interventi tali da prevenire e contrastare atti e comportamenti che provocano disagio e allarme tra la popolazione e ledono alcune regole sociali o di costume, sulle quali si regge un'ordinata e civile convivenza”.
D'altra parte, sia la Polizia locale sia le forze dell'ordine hanno potuto constatare che persistono “comportamenti imprudenti o comunque in violazione al Codice della strada nelle zone in cui è esercitata la prostituzione, da correlare allo svolgersi di trattative per prestazioni sessuali da parte di soggetti alla guida di veicoli”. Tanto che nei mesi scorsi i carabinieri hanno elevato oltre una ventina di sanzioni.

Il principio della nuova ordinanza - che sostituisce quella che, come tante altre in Italia, ha perso effetto in seguito a una sentenza della Corte costituzionale dell'anno scorso - si basa sul principio, sancito dal Codice civile, che le strade sono beni demaniali e quindi di tutti. Il loro uso “deve svolgersi nei limiti consentiti dal dovuto rispetto di cui sono titolari gli altri soggetti”. E l'Amministrazione deve “adottare i provvedimenti che siano necessari alla conservazione e ordinata utilizzazione” di questi beni, “prevenendo violazioni”. Tra queste anche il “degrado ambientale per la presenza di rifiuti” abbandonati sempre dalle persone che si prostituiscono e dai loro accompagnatori.

L'ordinanza non consente “la salita sul proprio veicolo di uno o più soggetti”. Fino al 31 dicembre non sarà quindi possibile “fermare il proprio veicolo per contrattare sulla pubblica via prestazioni sessuali a pagamento” nelle vie Goldoni, Fermi, Tolstoj, Stoppani, Battisti, Cervi, Scarlatti, Pirandello e nel tratto di via Colombo tra le vie Goldoni e Fermi. Un'area delimitata, per non contravvenire al principio sancito dalla suprema Corte.

Sanzioni anche per chi si veste in modo succinto. “È fatto divieto di mostrarsi in pubblico con abiti che offendano il comune senso del pudore”, così come “comportamenti e atteggiamenti che inducano la domanda di prestazioni sessuali, con conseguente interferenza con il regolare svolgimento del traffico e con la messa in sicurezza veicolare”. 


Nel mirino del Fisco 
Tutti dobbiamo pagare le tasse. L’imperativo dell’ultimo periodo targato Mario Monti sembra essere questo. Lotta all’evasione senza tregua, ovunque e in qualsiasi modo. Anche i comuni sono interessati a dar man forte all’Esecutivo e all’agenzia delle entrate.

Anche per questo diverse città hanno previsto l’introduzione di controlli a tappeto che vadano (non solo), a colpire le prostitute, che nella stragrande maggioranza dei casi hanno patrimoni ingenti.

Come avviene ad esempio a Brescia, dove una vera e propria task force di agenti di polizia locale sta dando la caccia agli evasori. Un’attenzione particolare è stata rivolta dal Comune alle prostitute che esercitano la professione in luoghi chiusi. Spesso sono persone che hanno accumulato nel corso del tempo ingenti patrimoni esentasse. Ora anche loro devono regolarizzare la loro posizione.

“L’accordo riguarda l’accertamento fiscale che possono fare i comuni nell’ambito del federalismo fiscale. Tutto avviene incrociando i molti dati di cui disponiamo: da quelli messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate a quelli in possesso del Comune ricavati dal lavoro della polizia locale. In questo modo il comune concorre con le altre entità statali a combattere l’evasione fiscale. Il Comune segnala all’Agenzia determinati casi, tutti rigorosamente motivati da elementi oggettivi” spiega il vicesindaco Fabio Riolfi.

6 commenti:

  1. Finalmente si vede che la Lega Nord ha cominciato a prendere in mano l'assessorato alla Sicurezza! I cittadini di Trezzano possono cominciare a stare più tranquilli perché il voto al Carroccio sta cominciando a dare i suoi frutti! Bene!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che male fanno le prostitute maggiorenni e consenzienti ed i loro clienti sulle strade, se non compiono intralcio al traffico e/o atti osceni sotto la vista pubblica?
      Voglio sottolineare che gli avvalenti delle meretrici in Italia sono ben undici milioni dei quali nove milioni affezionati alle stradali che sono le più economiche di tutte. Quindi, cari politici, in considerazione del fatto che nove milioni di votanti non sono pochi e che a fare la differenza sono proprio gli elettori indecisi, OCCHIO AI VOTI!

      Elimina
  2. Eh già Nando, in fondo sono passati solo due anni, non si poteva certo pretendere che la lega facesse qualcosa subito, prima doveva litigare e mediare per le poltrone, poi doveva capire che si trovava a Trezzano SN , come era fatto il Comune, dove stava la vigevanese, cosa erano le prostitute e come avveniva quello che avveniva da 33 anni... così adesso è in "azione" e ha tirato fuori questa rivoluzionaria e straordinaria idea di dare le multe.
    Si adesso possiamo veramente dormire tranquilli.

    RispondiElimina
  3. e gia..............Sono arrivati i duri e puri...Chissà dove sono stati finora!! Come al solito tanto fumo............

    RispondiElimina
  4. Sottolineo che le Ordinanze Sindacali devono essere rispettose dei principi generali dell'Ordinamento secondo cui la prostituzione su strada non può essere vietata, salvo determinati comportamenti connessi a questa, i quali causano disagio alla collettività. In più, la data relativa di scadenza molto lontana (31 dicembre 2012) non può essere accettata nel principio di contingibilità per la relativa risoluzione del problema, poiché questo provvedimento nella suddetta circostanza non può avere durata lunga. Di conseguenza, i verbali di quest'Ordinanza rischiano di generare una pioggia di ricorsi.

    RispondiElimina
  5. Leggendo il commento di Nando Uggeri mi viene veramente da ridere.
    A distanza di più di un anno da quel commento direi che:
    1) La prostituzione in quelle vie di Trezzano ha continuato a proliferare indisturbata
    2) I cittadini di Trezzano, nel frattempo, si sono visti passare sotto il naso la corruzione di due assessori della giunta e del capo dei Vigili Urbani

    Davvero un ottimo bilancio, davvero.

    RispondiElimina