Serata da incubo stile “Arancia Meccanica”, il celebre film di Stanley Kubrick, quella che è toccata la scorsa settimana a Vittorio Sacchi, 61 anni, imprenditore di Trezzano sul Naviglio, ai suoi tredici ospiti e all’anziano padre infermo e paralizzato a letto. Meno di un’ora ma di quelle ore fatte da minuti che non si dimenticano tanto facilmente. Durante quella che doveva essere una piacevole serata conviviale, una banda di malviventi che si esprimevano in italiano ma pare avessero un forte accento dell’Est europeo, ha fatto irruzione nella villa dopo aver rotto le vetrate della sala da pranzo...
Entrati nell’abitazione con volto coperto da passamontagna i rapinatori hanno legato e imbavagliato gli ospiti. Una bastonata sulla tempia se l’è invece rimediata Vittorio Sacchi che con l’aiuto di un cameriere aveva tentato di reagire. Non un colpo molto violento, ma quasi un messaggio a tutti i presenti sul fatto che si stava facendo sul serio e che non era il caso di opporre resistenza. Obiettivo della rapina: individuare la cassaforte di casa. Peccato che Sacchi non abbia alcuna cassaforte nella sua abitazione come ha cercato inutilmente di spiegare mentre la casa veniva messa sottosopra.
I banditi hanno fatto anche irruzione nella stanza del padre di Sacchi, immobilizzato nel letto e tanto per creare un clima maggiore di terrore tra i presenti, hanno esploso un colpo di pistola. Inutile il tentativo di uno dei figli di Sacchi che si è nascosto in cantina nel tentativo di chiamare aiuto con il cellulare, tentativo andato a vuoto a causa dell’assenza di campo. Pistola puntata anche nei confronti della moglie di Sacchi, Eleonora. A Vittorio Sacchi a questo punto è venuto in mente di fingere un malore nella speranza che la cosa inducesse i malviventi a lasciare l’abitazione per il timore che le conseguenze del loro gesto e la loro posizione si aggravassero. Messinscena riuscita, i rapinatori sono infatti fuggiti accontentandosi di portafogli, gioielli e orologi presi ai presenti.
Sul posto sono intervenuti, avvertiti in seguito dalle vittime, i carabinieri della compagnia di Corsico e gli uomini del 118 che hanno portato Vittorio Sacchi all’ospedale San Carlo, dove l’imprenditore è stato medicato per le ferite infertegli, risultate per fortuna di entità modesta. La villa non è dotata di un sistema di videosorveglianza ma solo di un sistema antifurto che non era stato attivato per l’occasione essendo presenti in casa numerose persone. Non è comunque escluso che la presenza di tante auto di un certo livello parcheggiate all’esterno, abbiano attirato l’attenzione della banda.
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