mercoledì 15 febbraio 2012

TREZZANO - Anche il ghiaccio della Brenntag scalda le polemiche

Anche il ghiaccio sulle strade scalda la polemica sul caso Brenntag. I fatti sono presto detti, Brenntag spa accoglie con favore un invito del sindaco Tomasino finalizzato alla sperimentazione sul territorio degli stessi prodotti de-icing usati comunemente negli aeroporti del Nord Italia. Nella giornata di lunedì 13 un mezzo della Protezione civile trezzanese recupera, presso lo stabilimento di via Boccaccio 3, il formiato di potassio liquido (500 kg) e mezza tonnellata del formiato di sodio in granuli. Il primo fornito in un cubo di plastica, mentre il secondo in venti sacchetti da 25 chilogrammi. Il tutto senza alcun onere per l'istituzione locale. La società chimica trezzanese mette a disposizione anche del personale specializzato per mostrare agli operatori individuati dal Comune come utilizzare il prodotto... 


Individuate inoltre le zone più a rischio (il ponte gobbo e i cavalcavia, oltre ad alcuni passaggi pedonali) dove sperimentare il prodotto. La particolarità della sostanza, che è innovativa nel mercato italiano, è la totale ecocompatibilità. Quindi non ha alcun effetto collaterale per le persone o per l'ambiente. Inoltre, permette di preservare sia gli asfalti sia le parti metalliche degli automezzi, che vengono invece intaccati dal tradizionale cloruro di sodio o il sale marino con antigelo utilizzati abitualmente. Naturalmente la Brenntag non si lascia sfuggire il positivo ritorno di immagine che risulta dall’operazione e ne dà notizia alla stampa. 

E’ qui che scoppia la polemica, l’operazione, che comunque al di là della comprensibile enfasi dell’azienda una qualche utilità la può pur avere, non piace per nulla al Comitato per la Tutela dell’Uomo dell’Ambiente che accusa Brenntag di mettere in campo una mera “operazione di marketing e restyling” invitandola in futuro ad annunciare ai cittadini che “rifarà a proprie spese anche il manto stradale della via Boccaccio e zone limitrofe, percorse ogni giorno da circa 300 autocisterne cariche di prodotti tossici, esplosivi, infiammabili e corrosivi... A quel punto, però, un telegramma di ringraziamento del Sindaco non ci basterebbe più. Vorremmo anche una pergamena...e, come sempre e come al solito, meno marketing e più delocalizzazione”. 

Sul caso Brenntag anche il ghiaccio pare destinato a scaldare gli animi.


1 commento:

  1. Quando i numeri diventano opinione!

    "Sui banchi di scuola insegnano che la matematica non è un'opinione. O almeno dovrebbe non esserlo. Eppure - sottolinea l'operations manager Mauro Parenti - il Comitato anti Brenntag insiste nell'affermare che nel deposito di via Boccaccio arrivano ogni giorno 'circa 300 autocisterne cariche di prodotti tossici, esplosivi, infiammabili e corrosivi...', quando invece si tratta di circa 80 camion, dei quali il 60% circa sono autocisterne. I camion non sono tutti carichi perché ci sono anche quelli che arrivano vuoti e vengono riempiti per consegnare i prodotti ai clienti.Con i 300 camion al giorno citati dal Comitato si potrebbe svuotare o riempire completamente il deposito. Infatti considerando che ogni bilico può trasportare circa 25 tonnellate, i conti sono presto fatti: 300*25=7500. Inoltre, tra le sostanze stoccate ci sono quelle alimentari, per la farmaceutica, gli integratori alimentari per la zootecnia, i tensioattivi, gli antigelo, gli additivi per lubrificanti, i plastificanti. Il tutto per circa 7.500 tonnellate".

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