No all'abolizione delle Province. L'aula di Montecitorio ha bocciato con 83 voti favorevoli e 225 contrari, la proposta presentata da Italia dei valori per la soppressione. Determinante per il no, oltre al voto contrario di Pdl e Lega, è stata l'astensione del Pd mentre il Terzo Polo ha votato a favore con i dipietristi...
Nei programmi di entrambe le coalizioni era prevista l’abolizione delle province, ma evidentemente era tanto per dire, tanto per illudere che davvero si volessero ridurre i costi della politica sopprimendo uno dei più superflui enti locali.
Di Pietro ha definito "patetico il comportamento di chi, all'interno della nostra coalizione, ha chiesto un rinvio per riflettere: sull'abolizione delle Province si rinvia da 51 anni".
Il leader del Pd Bersani si è così difeso: ''C'è una nostra proposta, non ci facciano tirate". "Bisogna anche dire come si fanno le cose, perché le Province stanno gestendo un certo numero di cose, penso all'urbanistica, che se tornassero in Regione avremmo una pioggia di proteste per le lungaggini", ha spiegato il segretario del Pd. "Ci sono cose utili, cose inutili, le Province sono troppe e bisogna accorparle. Noi abbiamo la nostra riforma per ridurle ma bisogna ragionare sulle istituzioni e non andare avanti a colpi di semplificazione". Ma il voto di oggi ha aperto comunque proprio nel Pd una profonda discussione mettendo alla prova l’unità del partito.
A partire da Walter Veltroni. L'ex segretario ha spiegato che avrebbe seguito le indicazioni del gruppo per il voto, ma ha anche sottolineato una lunga serie di ragioni che inducevano a sostenere l'abolizione delle province. "Se il vento davvero sta cambiando, bisogna pure capire in che direzione va", ha spiegato Veltroni sottolineando che abolire le province sarebbe stato un segnale deciso e di novità sui costi della politica. L'ex segretario sarebbe stato anche buon profeta, prevedendo la possibilità di mandare sotto il governo. Altri interventi hanno dato argomenti alla discussione, come quello di Pier Luigi Castagnetti. Mentre Rosy Bindi, pur non intervenendo, dal suo posto lasciava capire che un approfondimento serviva.
E' stato quindi il vice capogruppo vicario Michele Ventura, ad un certo punto, a proporre una mediazione con il voto di astensione. Una posizione che poi, in aula, il capogruppo Dario Franceschini ha argomentato nel dettaglio.
Dopo il voto con Antonio Di Pietro anche Pier Ferdinando Casini ha accusato il Pd: "Ha perso un'occasione, il governo sarebbe andato sotto".
E’ da almeno una ventina di anni che si parla a tambur battente della necessità di abolire le province, nei fatti gli esiti di questa volontà politica trasversale sono stati i seguenti:
nel 1992 si sono create ben 8 nuove province: Verbano-Cusio-Ossola , Biella, Lecco, Lodi, Rimini, Prato, Crotone, Vibo Valentia, mentre Forlì viene rinominata Forlì-Cesena. Nel 2001 la Regione a statuto speciale della Sardegna istituisce 4 province, divenute operative nel 2005, Olbia-Tempio, Oglias tra, Medio Campidano e Carbonia-Iglesias; mentre nel 2004 il Parlamento ha istituito le 3 province di Monza e Brianza, di Fermo e di Barletta-Andria-Trani, che sono divenute operative nel 2009, portando il numero complessivo delle province geografiche a 110.
Non ho letto la proposta di legge. Ma certamente il percorso da intraprendere, sia in termini di trasferimento delle deleghe oggi in capo alle province che occupazionali, è lungo ed arduo.
RispondiEliminaMi sembra più ragionevole un percorso che veda dapprima un accorpamento delle provincie ed in seguito l'abolizione di alcune.
E' demagogico, far credere ai cittadini che basti una legge in parlamento ed il giorno dopo, per magia ...abbiamo tagliato i costi della politica.
Sono proprio curioso di vedere se a breve i nostri amati parlamentari avranno il coraggio di votare una riduzione del loro numero e dei loro compensi. Ma quale vento del cambiamento ... ci piagliano per i fondelli!
Sulla questione provincie il PD mostra il suo vero volto come ha fatto più volte in passato. Ricordo a tutti i cittadini che chi volesse firmare per una legge popolare regionale per il dimezzamento di stipendi e privilegi dei consiglieri della regione lombardia può farlo anche in questi comuni del parco agricolo sud Milano:
RispondiElimina- Cesano Boscone
- Buccinasco
- Trezzano sul Naviglio
- Pieve Emanuele
http://zeroprivilegi.org/
Spot: http://youtu.be/1YsJQGkswhA