lunedì 11 luglio 2011

CESANO - Per l’Amministrazione un asilo più aperto alle famiglie. Ma il sindacato promette battaglia per settembre


L'oggetto del contendere è il calendario dei due nidi comunali: l'Amministrazione vorrebbe garantire alle famiglie più giorni di apertura; le educatrici chiedono, invece, di chiudere durante le festività natalizie e pasquali e di poter usufruire dei giorni di ferie in altri periodi dell'anno.
“In un primo momento avevamo chiesto alle dipendenti comunali – sottolinea il direttore generale Giuseppe Cremona, che ha guidato la delegazione trattante – di assicurare un'apertura anche nel periodo almeno natalizio, così come chiesto da molti genitori...


Dopo diversi tentativi di intermediazione avevamo valutato insieme l'ipotesi della chiusura solo nella settimana di Natale, arrivando poi fino a Capodanno. In cambio, però – precisa Cremona – abbiamo chiesto loro di garantire il servizio nido alle famiglie per un periodo maggiore, durante il resto dell'anno. Invece le organizzazioni sindacali sono irremovibili”.
Tanto che il sindaco, che segue la vicenda fin dalle prime fasi, intende promuovere un percorso di partecipazione rivolto alle famiglie per valutare se la maggioranza di loro è d'accordo su una maggiore apertura o meno del servizio.

Il servizio asilo nido, infatti, non è come quello offerto dalla scuola in generale. Ha una peculiarità sociale, perché garantisce un supporto a una fascia d'utenza particolarmente delicata, cioè bambini da 0 a 3 anni. Sono quindi fondamentali soluzioni organizzative sempre più flessibili per far fronte alle crescenti difficoltà di conciliazione tra tempi familiari e di lavoro (nuclei, sempre più monoparentali, privi di appoggi per la cura dei propri figli durante l’attività lavorativa extradomestica, soprattutto delle mamme).
“Le altre questioni, come il rapporto educatrice/bambino o l'ipotesi di alienazione dello stabile che ospita l'asilo nido Garibaldi – precisa il direttore generale – sono solo pretestuose. Nel primo caso, perché si tratta di parametri stabiliti da specifiche norme. Nel secondo, in quanto è stato detto in tutte le sedi istituzionali che il servizio continuerà a funzionare, anche quando verrà individuata una nuova sede”.

D'altra parte, sia il sindaco Vincenzo D'Avanzo sia la sua vice Lilia Di Giuseppe, che ha anche la delega alle politiche sociali, hanno ribadito più volte che l’asilo nido pubblico rimane uno dei servizi cardine ed essenziali per supportare le famiglie che hanno scelto di non sacrificare il desiderio di avere figli ma che, per questo, si dibattono quotidianamente nel tentativo di conciliare al meglio le esigenze di cura con contratti di lavoro sempre più atipici e temporalmente limitati.

Posizioni duramente contrastate dalle organizzazioni sindacali che hanno proclamato lo stato di agitazione e promettono un settembre caldo e non solo sul Nido. Sotto accusa il direttore generale Giuseppe Cremona accusato di comportamento antisindacale e di chiusura rigida alle esigenze dei lavoratori. Questi ultimi chiedono di non avere ferie imposte, assicurano la loro disponibilità anche nei giorni di chiusura utilizzabili per aggiornamenti e programmazione. 

Chiedono in pratica che, così come è per gli altri dipendenti sia loro permessa una scelta minima di cui avvalersi per le ferie per ragioni personali. Una richiesta che pare ragionevole al sindacato considerato che i lavoratori del Nido fino a poco tempo fa erano riotenuti un fiore all’occhiello dell’amministrazione cesanese proprio per la loro professionalità mentre ora si trovano sul banco degli imputati. Tagli e limitazioni si effettuano, sempre secondo le organizzazioni sindacali, dietro il comodo alibi delle manovre restrittive del governo, senza cercare soluzioni che vadano in direzione delle esigenze della cittadinanza. 

Da settembre prenderanno quindi il via, in assenza di novità, scioperi e manifestazioni, di cui il direttore generale sarà il bersaglio privilegiato. E non solo per il Nido, anche l’interruzione delle trattative con il Comune di Corsico a proposito del servizio associato di Polizia locale viene imputata all’indisponibilità di Giuseppe Cremona. Come se non bastasse altra legna sul fuoco viene dalla vicenda dell’ufficio distaccato presso il centro commerciale Auchan, sede considerata invivibile soprattutto d’estate, per il personale distaccato. Secondo il sindacato c’è l’intenzione di spendere alcune migliaia di euro per rimediare alla situazione. Spesa eccessiva e destinata ad una soluzione provvisoria per un servizio la cui utilità è seriamente messa in discussione.

2 commenti:

  1. Se le educatrici del nido rappresentano delle lavoratrici ipertutelate, Cremona è la persona meno adatta a parlare con chiunque di sacrifici (in quanto guadagna 120mila euro all'anno).

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  2. Ma stiamo parlando di un servizio con professionalità educative o di un parcheggio per sì chi ha scelto di non rinunciare ad avere figli, ma non vuole rinunciare alla libertà propria che inevitabilmente un figlio toglie ma consente di viverla insieme?
    Chi ha "contratti di lavoro sempre più atipici e temporalmente limitati" non accede neppure alle graduatorie e tantomeno richiede il servizio dato il continuo aumentare delle rette richieste.
    Perchè non ripensare ad un servizio educativo, formativo in luoghi dove i figli crescano sicuri e pronti ad affrontare le successive tappe scolastiche in maniera sempre più partecipata ed attiva e non da spettatori in quanto abituati a subire la non presenza dei genitori che tanto li hanno desiderati?
    Oppure è solo una mossa politica (la scusa di offrire un servizio più lungo e completo in termini temporali di apertura) per giustificare l'aumento delle rette per i paganti.....

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