mercoledì 31 ottobre 2012

CESANO - D’Avanzo: “Un gesto di grave irresponsabilità”

Una situazione economica molto difficile. La vive l’Italia, ne sentono il peso sulle spalle gli enti locali, i Comuni prima di tutto, costretti a subire tagli ai trasferimenti statali e nel frattempo chiamati a (tentare di) mantenere i servizi per i cittadini e una buona qualità della vita. Succede anche a Cesano, dove, nonostante tutto, i servizi essenziali restano (e la città riceve premi per la sostenibilità ambientale e l’impegno per il risparmio energetico).
Per quanto ancora non si sa. Anche a causa dell’ultima decisione del Consiglio comunale che sabato scorso ha bocciato la proposta di aumentare di mezzo punto percentuale l’aliquota Imu sulla prima casa...

“Un gesto di grave irresponsabilità”: così ha definito la bocciatura della delibera il sindaco Vincenzo D’Avanzo, preoccupato per il futuro della sua città, più che della salute della sua maggioranza dove dialettica e confronto non mancano mai (con qualcuno che pensa già a future alleanze?). Il sindaco dunque cade con la consapevolezza di agire per il bene dei cittadini: “Mi dispiace”, ha detto D'Avanzo, “per chi non ha compreso fino in fondo la finalità che sottende a questo provvedimento, perché si rischierà di chiedere ai cittadini un sacrificio di gran lunga maggiore rispetto a una trentina di euro”.

“Però la democrazia è fatta di confronto e accade che questo si possa trasformare in scontro", aggiunge il sindaco che rispedisce al mittente le richieste di dimissioni avanzate (per ora solo ai giornali) dalla minoranza: “Il momento è difficilissimo e certo non si può migliorare con le dimissioni del sindaco e della sua Giunta”.
L’esito della votazione non influisce nell’immediato dal punto di vista contabile (il bilancio resta in equilibrio), ma non consente all’Amministrazione di ridurre ulteriormente il proprio debito (in linea con le decisioni del governo Monti), né di salvaguardare la città per i prossimi anni, che vedranno il Comune costretto ad ulteriori riduzioni della spese e a nuovi tagli. 

Il provvedimento proposto in Consiglio prevedeva un contributo di circa 34 euro in più all'anno per il 68% dei cesanesi, aumentando di mezzo punto l'IMU sulla prima casa, oggi al 4,5 per mille. La nuova tassa sulla casa sarebbe comunque rimasta di un punto sotto la precedente ICI (che era al 5,5 per mille).
"Quasi una tassa di scopo”, ha precisato l'assessore al Bilancio Giovanni Bianco, “che avrebbe consentito di abbassare di oltre duecentomila euro una spesa annua che si aggira, tra capitale e interessi, sul 1.700.000 euro".

Secondo quanto stabilito dal governo, per il 2012 il Comune di Cesano Boscone dovrebbe destinare alla riduzione del debito circa 350 mila euro. Per coprire tale cifra il sindaco intendeva utilizzare appunto l’aumento dell’Imu: “Questo avrebbe consentito, oltre ad una riduzione dei mutui, un’economia di 20 mila euro all’anno di costi per l’Ente e avrebbe aiutato a risollevare l’indice di indebitamento”.

Lo scenario per il prossimo anno è ancora più preoccupante: “Nel 2013 è prevista un’ulteriore riduzione della spesa”, spiega il sindaco, “quattro volte tanto quella di quest’anno, più o meno pari ad un milione e 400 mila euro”.
“Per questo non votare l’aumento dell’Imu è stato un grave gesto di irresponsabilità. Noi abbiamo già ridotto il debito, la commissione economica si sta occupando della spending review, ma intanto le strade sono malridotte così come i marciapiedi e non abbiamo i soldi per ripararle”.

Per evitare ai cittadini una spesa di 34 euro, non solo si provoca un appesantimento del bilancio, ma si rischia una riduzione dei servizi che potrebbe costare ai cittadini molto di più.

2 commenti:

  1. Il ragionamento del sindaco sottende una minaccia intollerabile. La si può riassumere così: siccome non vi siete fatti mettere le mani nelle tasche oggi, vi porteremo via più soldi domani.

    Questa è la follia che sta portando allo sfascio dei partiti e che alimenta l'indignazione (più che giustificata) dell'opinione pubblica.

    Il ragionamento va ribaltato. I soci di maggioranza del comune siamo noi cittadini, voi siete solo i manager. Con le nostre tasse già alte vi assicuriamo un budget con cui lavorare, ed è un budget che giustamente va ridotto (troppi soldi circolano in politica). Quel budget deve bastarvi. Se non ci riuscite, cambiamo manager. Cambiamo amministrazione.

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  2. D'Avanzo è come Formigoni, gente che non molla una poltrona mai.
    Sarebbe un gesto di responsabilità verso Cesano prendere atto che NON ha più una maggioranza e ridare ai cittadini il diritto di sceglierne un'altra. Per ridurre i, troppi, debiti del Comune occorre pensare di vendere qualcosa: Casa della Musica o della Trasparenza. E ringrazi, il sindaco, chi gli ha impedito di costruire il Nuovo Municipio, accendendo nuovi mutui . . .

    Walter Zucchelli

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