martedì 6 dicembre 2011

TREZZANO - Sanzione ridotta per il Patto non rispettato

“Siamo arrivati allo zoccolo duro del bilancio ed è quindi molto difficile riuscire a recuperare il milione di euro che manca per rientrare nel patto di stabilità nel 2011. Ma ce la stiamo mettendo tutta”: il sindaco Giorgio Tomasino ha ereditato dalla precedente amministrazione uno sforamento di ben 5 milioni di euro e in poco più di un anno e mezzo ha già fatto recuperare alle casse del Comune oltre tre milioni. Grazie a una sorta di sconto previsto da una recente norma, all'appello manca ancora un milione di euro... 

Intanto nei giorni scorsi è arrivata la comunicazione ufficiale della sanzione che viene applicata a Trezzano per non aver rispettato il Patto nel 2010: si tratta di circa 605.000 euro. Quasi un milione e trecentomila in meno rispetto a quanto inizialmente ipotizzato...

“Nel bilancio di previsione – spiega il sindaco – avevamo inserito oltre 1.900.000 euro, determinati dalla differenza tra l'obiettivo del Patto e quanto effettivamente raggiunto. Poi, il decreto di contabilità approvato nell'agosto scorso e pubblicato il 5 settembre ci ha dato una boccata di ossigeno”.

Infatti, in seguito alla decisione del Governo nazionale di ridurre il peso delle sanzioni sui Comuni che non può essere superiore al 3% delle entrate correnti, il totale si è ridotto sensibilmente, consentendo di utilizzare altrimenti il milione e trecentomila euro circa di differenza. Una somma che in gran parte, circa un milione, è stata destinata al rientro nel Patto. Anche se tutto ciò non basta. L'unica àncora di salvezza potrebbe essere la vendita dell'area di via Goldoni, messa all'asta (c'è un nuovo bando, che scade il 9 dicembre, con un ribasso del 10%). Altrimenti, oltre al blocco delle assunzioni, all'impossibilità di affidare incarichi professionali e di fare mutui, dovrà essere ridotto di un ulteriore 30% il compenso degli amministratori locali, che avevano già subito un taglio del 40% l'anno scorso.

Considerando che ci sono anche i tagli previsti nel 2011, cioè 516.000 euro e quelli nel 2012, quasi 860.000 euro. “Una situazione che, come si può facilmente comprendere – precisa Tomasino – è estremamente difficile”.

Nonostante le pesanti sanzioni, l'Amministrazione non ha voluto incidere sui servizi e ha registrato una drastica riduzione delle spese per il personale, gran parte del quale è andato in pensione e non è stato sostituito. A questi si aggiungono risparmi per circa trecentomila euro per i collaboratori coordinati e continuativi che non possono ricevere incarichi dagli enti locali fuori Patto.

D'altra parte, su circa diciotto milioni di spesa corrente, quasi cinque milioni servono per pagare gli stipendi del personale, due milioni per rimborsare i muti e altrettanti per le utenze anche delle scuole, quattrocentomila per l'illuminazione pubblica, 1.300 mila per la refezione scolastica e oltre 3 milioni per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Vi è poi l'assistenza all'handicap nelle scuole, per un impegno di spesa di circa 400.000 euro.

C'è un altro fattore che ha pesato considerevolmente sui conti pubblici locali: quasi cinque milioni di euro (dei quali 3.300mila nel 2010) pagati, tra le spese in conto capitale, per lavori realizzati negli anni precedenti all'insediamento dell'attuale Amministrazione.

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