Non ha dato i frutti sperati la due giorni di blocco del traffico decisi dal sindaco Pisapia per le giornate di venerdì 9 e sabato 10 dicembre. I livelli di PM10 sono addirittura saliti, complici anche le condizioni meteorologiche, niente vento e niente pioggia, che hanno favorito l’accumulo di sostanze inquinanti. I milanesi si sono sostanzialmente attenuti al blocco sottoponendosi al martirio dei mezzi pubblici affollatissimi e per i quali non era stato previsto alcuno sconto tariffario. Aumentate non solo le polveri sottili ma soprattutto le polemiche...
“I valori di Pm10 rilevati ieri, tutti al di sopra del limite dei 50 microgrammi per metro cubo, confermano, ancora una volta, che per combattere lo smog è necessario operare in sinergia con decisioni comuni e condivise in tutta l'area metropolitana - ha dichiarato invece l'assessore all'Ambiente della provincia di Milano, Cristina Stancari -. La salute dei nostri cittadini e' un obiettivo prioritario per tutti, ma fughe in avanti dettate da scelte ideologiche non solo non producono effetti, ma rischiano in piu' di creare maggiori disagi”.
Molto critico anche il presidente dell’Osservatorio di Milano, Massimo Todisco, che ha fatto notare che il blocco di due giorni ha determinato un notevole incremento , stimate 600mila auto in più, nella giornata domenicale, tanto più in conseguenza del periodo critico degli acquisti natalizi. Molto duro il presidente di Confcommercio che denuncia un calo del 25% del fatturato in occasione di questo ponte di Sant’Ambrogio dimezzato.
Giuliano Pisapia difende la sua scelta: "Negli ultimi giorni - prosegue Pisapia - c'è stato anche un dimezzamento del valore del N02 (biossido di azoto, ndr), particolarmente dannoso per bambini e anziani e per chi soffre di asma e di disturbi delle vie respiratorie. Dopo oltre venti giorni di superamento dei livelli limite degli inquinanti le decisioni che ho preso, compreso il lavaggio straordinario delle strade, rispondevano ad un preciso obbligo istituzionale e giuridico".
"Ricordo poi - aggiunge Pisapia - che stiamo proseguendo il programma di teleriscaldamento, ad oggi ne usufruiscono già 200 mila milanesi, e che stiamo intensificando l'impegno sulle caldaie per ridurre in modo strutturale l'inquinamento da riscaldamento". Tutti questi provvedimenti - sottolinea il sindaco - "sarebbero stati ancora più efficaci se, come noi abbiamo auspicato e come ci siamo sempre proposti di fare, l'area di applicazione fosse stata più estesa. Di certo di fronte ad una situazione così grave - conclude - non potevamo non far nulla e continueremo ad impegnarci perché da parte di tutte le istituzioni ci sia un impegno uguale al nostro sul fronte della lotta all'inquinamento".
Sulla questione è intervenuto anche il neo Ministro dell’Ambiente Clini: "Fermare il traffico nelle città contribuisce ad affrontare il tema ma non lo risolve. Cercherò - ha aggiunto - di proporre la fattibilità di misure strutturali che riducano le sorgenti di emissione, come il rafforzamento del trasporto pubblico, il potenziamento delle ferrovie da città a città nel centro-nord, e poi c'è il tema del trasporto delle merci che viaggia per l'80% su gomma. Non è possibile affrontare il tema inquinamento, soprattutto nel periodo più critico, senza tener conto del trasporto merci".
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