giovedì 18 luglio 2013
CORSICO - La truffa...bussa sempre due volte
“Ciao, sono Sandro, tuo nipote da parte di zia Lucia. Sono arrivato a Corsico da pochi giorni e la zia mi ha suggerito di rivolgermi a te per un aiuto...” è solo una delle tante conversazioni inscenate negli ultimi giorni da veri e propri artisti della truffa.
Le vittime designate sono soprattutto persone anziane, sulle quali vengono raccolte informazioni ascoltando le chiacchiere nei bar, dai parrucchieri, durante le lunghe code per prendere il pane o nelle sale di attesa dei medici...
I truffatori non agiscono mai da soli, ma hanno una rete di relazioni che consente loro di ottenere notizie anche sulle storie familiari, con dettagli che difficilmente una persona sconosciuta potrebbe sapere. In alcuni casi, sono così abili che riescono a carpire le informazioni direttamente dalla vittima designata, convincendola che forse la memoria fa un po' cilecca, ma di fronte al bisogno di un componente (ovviamente fasullo) della propria famiglia, non si può sbattere la porta in faccia o appendere la cornetta del telefono. Hanno un unico obiettivo: i soldi o gli oggetti preziosi. E, a seconda delle zona di residenza del malcapitato, tentano di sottrarre da poche centinaia a diverse migliaia di euro.
In altri casi, non chiedono subito del denaro, ma si offrono di dare una mano. “Mi ha chiamato zio Beppe dal paese e mi ha detto che non stai molto bene. Visto che sono a Milano per lavoro, mi piacerebbe venirti a trovare” o cose del genere. La conversazione è così convincente, che le persone difficilmente dicono di no. Organizzano una cena, accolgono l'ospite con tutti gli onori e lui, approfittando della situazione, sottrae denaro o qualche oggetto prezioso. I truffatori agiscono anche per strada, rendendosi disponibili a portare i sacchetti della spesa a casa della vittima, della quale hanno preventivamente raccolto informazioni. Sanno in quale giorno della settimana si reca al supermercato, a quale ora il marito è impegnato in una partita a carte con gli amici, se nel palazzo ci sono persone che potrebbero ostacolare il piano.
In altri casi, invece, si spacciano per postini. Dopo qualche giorno di appostamento, aspettano che l'anziano sia solo in casa, magari perché la badante è uscita per qualche commissione, e colpiscono convincendo la vittima ad aprire la porta per firmare l'avvenuto recapito di una presunta lettera urgente. Un attimo di distrazione e ripuliscono l'appartamento.
Altre segnalazioni riguardano invece presunti tecnici del gas. Affiggono sui portoni dei condomini degli avvisi, con tanto di loghi che attestano la certificazione del loro intervento. Gli inquilini, pensando si tratti di una comunicazione del proprio amministratore, si convincono che sia tutto regolare e spaventati per presunte fughe di gas, aprono la porta ai finti tecnici. Questi simulano qualche controllo e distraendo i malcapitati, fanno razzia di tutto ciò che trovano a portata di mano.
La loro forza è la paura, ma soprattutto la vergogna e il timore delle persone anziane di essere sgridate dai propri figli. Quindi spesso non vengono presentate denunce. Invece è fondamentale rivolgersi ai carabinieri (chiamando il 112) oppure alla polizia locale (telefono 02.44.75.312).
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