mercoledì 3 luglio 2013

CESANO BOSCONE - Il Consiglio deserto una settimana prima ha preso vita. Approvato il Bilancio

Alla fine la notte non è stata poi così Nera. La seduta consiliare è stata lunga, certo, anzi infinita. Ma non è stata così dura come ci si potesse preventivamente attendere vista la tanta carne al fuoco all’ordine del giorno e l’ambiente piuttosto teso delle ultime ore...

Lunedì 1 luglio, dopo che la seduta dello scorso martedì 25 giugno era stata rinviata per aula deserta, Cesano Boscone si è riunito per il Consiglio comunale. Il tema delicato, principale, è stato quello dell’approvazione del Bilancio. Un Bilancio che sì invece vive un periodo realmente oscuro, molto più della celebre selva dantesca nel primo Canto dell’Inferno. Uno scenario del resto che si sta pericolosamente ripetendo in grossa parte dei Comuni.
Il connubio letale è sempre lo stesso: tagli statali (quest’anno 1.5 milioni di euro, 4.5 nell’ultimo triennio) e rispetto del Patto di Stabilità, di oltre 3 milioni di euro. Al quale si aggiunge l’Imu, per il quale ancora il Governo centrale a cinque mesi dalla fine dell’anno non ha saputo dare una risposta; e al quale si deve aggiungere anche la Tares, una tassazione dai confini ancora nebulosi.
La situazione è complessa dunque e ha visto la giunta D’Avanzo prendere una decisione delicata: quella di alienare due aree importanti all’interno del proprio territorio. Ci riferiamo all’area del parcheggio Rfi (il cui bando è già pubblicato e la cui vendita è prevista per il 2014) e l’area del Tessera/Gobetti, già al centro del dibattito consiliare durante il PGT. Dipende, di fatto, dalla messa in vendita di quest’ultima (stimata per oltre 3 milioni di euro) il rispetto del Patto di Stabilità dell’intero Comune cesanese. 

In quello che è stato definito durante il dibattito “l’annus horribilis” per Cesano e nel quale l’amministrazione ha liquidato la sua Società Patrimoniale e ha tagliato le spese correnti per oltre un milione di euro (con relativa spending review, che ha portato a conseguenze dolorose), il quadretto che si è delineato è stato quello che si è già visto in innumerevoli realtà comunali. Il copione lo stesso. Le dinamiche simili. L’assessore al Bilancio Giovanni Bianco ha raccontato nell’intervento d’apertura una situazione al limite del catastrofico tra il silenzio quasi incredulo dei consiglieri. La giunta ha proposto la vendita di parti del proprio Comune per rimanere a galla, lottando tra errori più o meno gravi del proprio passato ed illogiche imposizioni attuali dal Governo centrale. La maggioranza si è vista costretta a prendere atto. La minoranza pure, ma con qualche lamentela in più.

Ma del resto un po’ tutti nella sala consiliare hanno dovuto convenire che i margini di manovra non sono potuti essere particolarmente ampli. Nonostante certo tra maggioranza ed opposizione, tra giunta e consiglio, spesso ci siano state divergenze su alcune questioni come quella relativa al Campo Cereda e alla concessione delle strutture alla società di basket cesanese. Oppure ancora, come quella dei fondi destinati alla festa patronale e delle condizioni sempre peggiori in cui verte la Casa della Musica.

In un modo o in un altro, comunque, la giunta D’Avanzo ha portato a casa anche questo ‘step’ amministrativo chiudendo il Bilancio di previsione al limite delle proprie possibilità, in un ambiente che ci sentiamo di poter definire quasi tranquillo. Certo prima di concludere il Consiglio però, un po’ di sana campagna elettorale è già iniziata ad esserci. Del resto le elezioni sono sempre più vicine e nella sala consiliare questo si è percepito. Con gli esponenti del Movimento 5 Stelle presenti per prendere appunti e con le trattative dietro le quinte per provare a conquistarli già intraprese da più parti (a molti non è evidentemente ancora chiaro che il Movimento 5 stelle si muove da solo per quanto di esempi, dal nazionale al locale, ormai se ne siano avuti a ripetizione).
Questa percezione di campagna elettorale è divenuta concreta con l’ultimo intervento del sindaco Vincenzo D’Avanzo, che nel ricapitolare l’operato portato avanti dalla propria amministrazione in questo secondo mandato ha inviato degli evidenti segnali ai futuri candidati a sindaco: “Spero che questi numeri e questa situazione catastrofica non facciano desistere nessuno a presentarsi” ha affermato in apertura di intervento D’Avanzo, che ha aggiunto in modo ancora più marcato un“Aspiranti, non disperate…” che ha fatto decisamente riflettere i presenti in aula.

Alla fine, dopo oltre tre ore di dibattito sul tema, il Consiglio è proceduto al voto: il Bilancio di previsione è stato deliberato, con 11 voti favorevoli (maggioranza) e 6 contrari (minoranza). 

Davide Mamone

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