martedì 2 luglio 2013

CORSICO - Il comune e la sempre più “prossima” (e quasi sconosciuta) Città Metropolitana. Ospite d'eccezione Umberto Ambrosoli

Mercoledì 26 giugno un ‘Saloncino La Pianta’ colmo di persone ha fatto da cornice all’incontro organizzato dalla lista civica Insieme per Corsico dal titolo “Il futuro è arrivato! – Corsico e il Sud Ovest verso la nuova città metropolitana”. Gian Luca Triglia, portavoce di Ipc, ha aperto l’incontro nel quale sono intervenuti l’Avv. Ilaria Livigni del Comitato Città ed Area Metropolitana, il Dott. Claudio Conti di Movimento Milano Civica e il Consigliere comunale di Corsico Roberto Masiero. Ospite d’eccezione Umberto Ambrosoli, che poco più di quattro mesi fa ha lottato uscendone sconfitto con Roberto Maroni per la Presidenza della Regione Lombardia, durante le elezioni regionali di febbraio...

Raramente nella nostra Grande Città si è parlato in questi mesi di area metropolitana, di sindaco metropolitano e di consiglio metropolitano. Tutti concetti che ancora oggi non ci dicono molto ma che dovranno necessariamente entrare nel nostro vocabolario quotidiano a breve. Molto più a breve di quanto ci si possa immaginare. Dal giorno 1 gennaio 2014, infatti, le province andranno in pensione e lasceranno il proscenio alla città metropolitana, anche se ancora non si è capito con quali criteri e in che modo verranno sostituite.


Ognuno degli invitati ha voluto trattare la questione evidenziandone un aspetto diverso. L’Avv. Livigni ha focalizzato il proprio discorso sugli elementi più propriamente tecnici del tema, sottolineando le potenziali opzioni attualmente al vaglio per  quanto concerne le elezioni di sindaco e consiglio metropolitani: elezione diretta da parte dei cittadini - auspicata come la preferibile e per la quale è già stata intrapresa una raccolta firme a sostegno di essa (obiettivo 20.000 persone) - o elezione del sindaco metropolitano tramite il voto dei sindaci dei vari comuni facenti parte l’area metropolitana. Queste le due principali possibilità, alle quali se ne aggiunge una terza, che vedrebbe ad esempio Giuliano Pisapia diventare sindaco metropolitano perché già primo cittadino del comune da cui la città metropolitana prenderà il nome.

Dopo questa disamina tecnica, il Dott. Conti ha poi presentato uno studio “certosino” da lui preparato dopo mesi di analisi e lavoro, nel quale ha dimostrato quanti e quali siano le principali differenze tra le varie aree che andranno a costituire la città metropolitana di Milano (per sintetizzare, le attuali province di Milano e Monza e Brianza) e le altre limitrofe.

Ad anticipare l’intervento di Umberto Ambrosoli è stato invece Roberto Masiero. La sua riflessione si è basata su un punto che viene tutt’oggi universalmente riconosciuto come valido dalla maggior parte degli addetti ai lavori: i Comuni hanno una struttura campanilistica e un’impostazione marcatamente feudale, nella quale vige il concetto di pensare prima a se stessi, poi alla struttura d’insieme. Un contesto chiuso insomma, nel quale è difficile cooperare e nel quale “spesso vengono presentati progetti legati al futuro, basati però esclusivamente sui metri quadrati che si trovano all’interno della propria area da amministrare”. Una frase, questa, che alcuni maligni hanno considerato come una “una frecciatina” alla sindaca di Corsico Maria Ferrucci, presente in sala. Il riferimento sarebbe stato, infatti, alla costruzione del nuovo Municipio che a Corsico è stato celebre motivo di scissione e che ha visto la lista di cui Masiero è esponente, opporsi.

Ad ogni modo, la serata è proseguita in modo piuttosto piacevole e a chiudere gli interventi è stato proprio Umberto Ambrosoli. “La città metropolitana già esiste in realtà come Milano, è già attorno e dentro di noi” ha aperto la propria riflessione il consigliere regionale che ha proseguito: “Ritengo che la città metropolitana sia la più grande rivoluzione istituzionale di sempre dagli Anni ’70, quando furono impostate le Regioni così come le conosciamo oggi. Non capirlo penso sia davvero grave e si rischia di rovinare una possibile svolta sotto ogni punto di vista”. Ambrosoli si è poi voluto togliere qualche “sassolino dalla scarpa” ai danni del suo avversario politico Roberto Maroni. Infatti, nel citare i pomposi slogan elettorali del leader del Carroccio, il consigliere regionale ha voluto ricordare come l’esponente leghista non abbia menzionato l’area metropolitana nemmeno una volta nel suo discorso d’insediamento: “Segno di come ancora si sia lontani da una visione d’insieme che ci aiuti a valorizzare questa nostra città metropolitana”.
Insomma il rischio, sottolineato dallo stesso Ambrosoli in chiusura di discorso, è che ci si perda ancora una volta nell’italico labirinto del “cambiare tutto per non cambiar niente”, riprendendo la celebre citazione del romanzo ‘Il Gattopardo’ che ci sentiamo di riproporre saltuariamente quando parliamo di questo tema.

 E del resto, i segnali che giungono nel nostro Sud Ovest non sono dei migliori in tal senso: ci riferiamo chiaramente al biglietto unico e al rimodellamento del tariffario dei mezzi di trasporto pubblico. Una lotta che sta accomunando amministrazioni di ogni colore politico, ma ancora priva di risultati (e di ascolto). “Si tratta di un processo lungo” ha affermato Umberto Ambrosoli rispondendo alla nostra domanda sulla questione, “che è importante perché può innescare una serie di innovazioni assolutamente basilari. E’ purtroppo normale che ci voglia del tempo per mettere in moto il meccanismo adeguato, certamente si tratterebbe in ottica città metropolitana di un primo grosso passo in avanti dal punto di vista dei trasporti”.


Davide Mamone

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