Mercoledì 26 giugno un ‘Saloncino La Pianta’ colmo di
persone ha fatto da cornice all’incontro organizzato dalla lista civica Insieme per Corsico dal titolo “Il
futuro è arrivato! – Corsico e il Sud Ovest verso la nuova città
metropolitana”. Gian Luca Triglia,
portavoce di Ipc, ha aperto l’incontro nel quale sono intervenuti l’Avv. Ilaria Livigni del Comitato Città ed
Area Metropolitana, il Dott. Claudio
Conti di Movimento Milano Civica e il Consigliere comunale di Corsico Roberto Masiero. Ospite d’eccezione Umberto Ambrosoli, che poco più di
quattro mesi fa ha lottato uscendone sconfitto con Roberto Maroni per la Presidenza della Regione Lombardia, durante
le elezioni regionali di febbraio...
Raramente nella nostra Grande Città si è parlato in questi mesi di area metropolitana,
di sindaco metropolitano e di consiglio metropolitano. Tutti concetti che
ancora oggi non ci dicono molto ma che dovranno necessariamente entrare nel
nostro vocabolario quotidiano a breve. Molto più a breve di quanto ci si possa
immaginare. Dal giorno 1 gennaio 2014, infatti, le province andranno in pensione
e lasceranno il proscenio alla città metropolitana, anche se ancora non si è
capito con quali criteri e in che modo verranno sostituite.
Ognuno degli invitati ha voluto trattare la questione
evidenziandone un aspetto diverso. L’Avv. Livigni ha focalizzato il proprio
discorso sugli elementi più propriamente tecnici del tema, sottolineando le
potenziali opzioni attualmente al vaglio per
quanto concerne le elezioni di sindaco e consiglio metropolitani:
elezione diretta da parte dei cittadini - auspicata come la preferibile e per
la quale è già stata intrapresa una raccolta firme a sostegno di essa
(obiettivo 20.000 persone) - o elezione del sindaco metropolitano tramite il
voto dei sindaci dei vari comuni facenti parte l’area metropolitana. Queste le
due principali possibilità, alle quali se ne aggiunge una terza, che vedrebbe
ad esempio Giuliano Pisapia
diventare sindaco metropolitano perché già primo cittadino del comune da cui la
città metropolitana prenderà il nome.
Dopo questa disamina tecnica, il Dott. Conti ha poi presentato uno studio “certosino”
da lui preparato dopo mesi di analisi e lavoro, nel quale ha dimostrato quanti
e quali siano le principali differenze tra le varie aree che andranno a
costituire la città metropolitana di Milano (per sintetizzare, le attuali
province di Milano e Monza e Brianza) e le altre limitrofe.
Ad anticipare l’intervento di Umberto Ambrosoli è stato invece
Roberto Masiero. La sua riflessione si è basata su un punto che viene tutt’oggi
universalmente riconosciuto come valido dalla maggior parte degli addetti ai
lavori: i Comuni hanno una struttura campanilistica e un’impostazione marcatamente
feudale, nella quale vige il concetto di pensare prima a se stessi, poi alla
struttura d’insieme. Un contesto chiuso insomma, nel quale è difficile
cooperare e nel quale “spesso vengono
presentati progetti legati al futuro, basati però esclusivamente sui metri
quadrati che si trovano all’interno della propria area da amministrare”.
Una frase, questa, che alcuni maligni hanno considerato come una “una
frecciatina” alla sindaca di Corsico Maria
Ferrucci, presente in sala. Il riferimento sarebbe stato, infatti, alla costruzione
del nuovo Municipio che a Corsico è stato celebre motivo di scissione e che ha
visto la lista di cui Masiero è esponente, opporsi.
Ad ogni modo, la serata è proseguita in modo piuttosto
piacevole e a chiudere gli interventi è stato proprio Umberto Ambrosoli. “La città metropolitana già esiste in realtà
come Milano, è già attorno e dentro di noi” ha aperto la propria
riflessione il consigliere regionale che ha proseguito: “Ritengo che la città metropolitana sia la più grande rivoluzione
istituzionale di sempre dagli Anni ’70, quando furono impostate le Regioni così
come le conosciamo oggi. Non capirlo penso sia davvero grave e si rischia di rovinare
una possibile svolta sotto ogni punto di vista”. Ambrosoli si è poi voluto
togliere qualche “sassolino dalla scarpa” ai danni del suo avversario politico Roberto
Maroni. Infatti, nel citare i pomposi slogan elettorali del leader del
Carroccio, il consigliere regionale ha voluto ricordare come l’esponente
leghista non abbia menzionato l’area metropolitana nemmeno una volta nel suo
discorso d’insediamento: “Segno di come
ancora si sia lontani da una visione d’insieme che ci aiuti a valorizzare
questa nostra città metropolitana”.
Insomma il rischio, sottolineato dallo stesso Ambrosoli in
chiusura di discorso, è che ci si perda ancora una volta nell’italico labirinto
del “cambiare tutto per non cambiar
niente”, riprendendo la celebre citazione del romanzo ‘Il Gattopardo’ che
ci sentiamo di riproporre saltuariamente quando parliamo di questo tema.
E del resto, i segnali che giungono nel
nostro Sud Ovest non sono dei migliori in tal senso: ci riferiamo chiaramente
al biglietto unico e al rimodellamento del tariffario dei mezzi di trasporto
pubblico. Una lotta che sta accomunando amministrazioni di ogni colore
politico, ma ancora priva di risultati (e di ascolto). “Si tratta di un processo lungo” ha affermato Umberto Ambrosoli rispondendo
alla nostra domanda sulla questione, “che
è importante perché può innescare una serie di innovazioni assolutamente
basilari. E’ purtroppo normale che ci voglia del tempo per mettere in moto il
meccanismo adeguato, certamente si tratterebbe in ottica città metropolitana di
un primo grosso passo in avanti dal punto di vista dei trasporti”.
Davide Mamone
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