Autogrill ha annunciato 43 esuberi nella sede centrale di Rozzano. È quanto annuncia la Cgil in una nota in cui ricorda che con l'azienda è già in corso una trattativa sui 140 lavoratori della rete autostradale posti in mobilità lo scorso gennaio, ora ridotti a 39 dopo il riassorbimento in azienda concordato con i sindacati...
Quanto alla sede centrale, secondo la Cgil, sono occupati 444 impiegati e 61 dirigenti e, contrariamente ad altre procedure di riduzione del personale, in cui si fa riferimento ad un eccesso di forza lavoro diviso per categorie e profili professionali, nella comunicazione inviata da Autogrill alle organizzazioni sindacali "i nominativi dei dipendenti che rischiano il posto di lavoro sono indicati chiaramente". Si tratta, nella gran parte, di personale impiegatizio di alto livello o quadri il cui allontanamento può - secondo il sindacato - indicare una "volontà da parte della multinazionale italiana di ritirarsi progressivamente dal paese dove è nata per concentrarsi in zone del mondo oggi più redditizie".
La Cgil spiega che dallo scorso 20 giugno "è iniziato il conto alla rovescia per trovare una soluzione e impedire che altri 43 lavoratori si trovino ad allungare le file dei disoccupati".
Il prossimo 4 agosto scadono i 45 giorni previsti dalla legge per consentire alle parti di trovare un accordo, poi la procedura di mobilità prevede ulteriori 30 giorni con l'intervento del governo o della regione. "Il nostro Paese - conclude la Cgil - non è come gli Stati Uniti dove i lavoratori vengono espulsi dalla mattina alla sera, ma di certo i 43 impiegati che hanno visto il proprio nome sulla procedura di licenziamento non passeranno un'estate tranquilla".
La Cgil spiega che dallo scorso 20 giugno "è iniziato il conto alla rovescia per trovare una soluzione e impedire che altri 43 lavoratori si trovino ad allungare le file dei disoccupati".
Il prossimo 4 agosto scadono i 45 giorni previsti dalla legge per consentire alle parti di trovare un accordo, poi la procedura di mobilità prevede ulteriori 30 giorni con l'intervento del governo o della regione. "Il nostro Paese - conclude la Cgil - non è come gli Stati Uniti dove i lavoratori vengono espulsi dalla mattina alla sera, ma di certo i 43 impiegati che hanno visto il proprio nome sulla procedura di licenziamento non passeranno un'estate tranquilla".
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