mercoledì 3 luglio 2013

CESANO BOSCONE - Primo capitolo per il lungo Consiglio comunale: titoli di coda per la Patrimoniale “Progetto Cesano”

Non solo Bilancio. Prima di giungere a questo delicato passaggio amministrativo, il Consiglio comunale ha analizzato un altro punto all’ordine del giorno di fondamentale importanza. Parliamo della Società Patrimoniale ‘Progetto Cesano’, sciolta nel giugno del 2012 per deliberazione consiliare e nel pieno degli ultimi sviluppi per quanto concerne la sua liquidazione...

Lunedì 1 luglio, in apertura di seduta consiliare, il sindaco Vincenzo D’Avanzo ha presentato l’aggiornamento della situazione chiedendo al Consiglio di deliberare l'assegnazione dei beni al socio unico, ovvero il Comune. Il dibattito è stato piuttosto intenso, con le opposizioni che hanno apertamente criticato sia la nascita di questa Patrimoniale, sia la sua gestione che il successivo scioglimento. Una Patrimoniale che in particolare i consiglieri Mainardi, D’Ercole e Raimondo hanno condannato e giudicato come una macchina di debiti, più che come mezzo a vantaggio del Comune.

Ad ogni modo, D’Avanzo ha aperto il suo intervento con una breve cronistoria della vita della ‘Progetto Cesano’. Dalla sua nascita, con delibera di Giunta nel maggio 2005 e la definitiva realizzazione della società il 14 marzo 2006; all’autorizzazione al conferimento dei beni da parte del Comune, istituita il 27 giugno 2006. Passando per la creazione della convenzione che ha sancito e coordinato i rapporti tra la Società Patrimoniale e il Comune suo unico socio per tutta la durata della sua esistenza. Vincenzo D’Avanzo ha difeso a spada tratta la ‘Progetto Cesano’, la cui nascita era avvenuta in ben altro contesto economico e legata principalmente ad un fatto: in questo modo, infatti l’amministrazione aveva l’opportunità di compiere opere pubbliche detraendone l’Iva. Cosa non concessa ad un ente pubblico in maniera diretta.

Con il cambiamento dei parametri di gestione attuati da parte dei Governi e con le disposizioni portate avanti dall’allora Ministro dell’Economia Pierluigi Bersani (nel 2009) però, il potenziale di società come la ‘Progetto Cesano’ è costantemente diminuito. E del resto, si è trattato di logica economica: se l’unico partner economico (in questo caso il Comune) ha sempre meno potere d’investimento nei riguardi di una società (in questo caso la Patrimoniale cesanese), quest’ultima tende a perdere spessore fino a scomparire. E così infatti è accaduto. 

Dal 2009, anno in cui la Società Patrimoniale è stata protagonista della più grossa mole di opere pubbliche, ad oggi la situazione è giunta al tramonto. E attualmente la situazione dei numeri è grosso modo la seguente: la ‘Progetto Cesano’ ha di fatto terminato la propria vita societaria con un attivo per 4.615.265€ e un passivo per 4.536.802€. Il saldo, dal punto di vista meramente finanziario, non si può quindi definire al verde, ma “in verde” (+80.000€ circa). Un margine, quest’ultimo tra parentesi, che probabilmente verrà utilizzato per tutte le spese di liquidazione e per i relativi passaggi burocratici necessari.

La delibera, in Consiglio Comunale, è passata con evidenti contrasti tra la maggioranza - che pur riconoscendone l’oramai oggettiva inutilità ha difeso il progetto – e l’opposizione – che come dicevamo prima non ha mai appoggiato la Patrimoniale e che ha deciso di dare voto contrario per la mancanza di una parte della documentazione relativa ai numeri -. Con gli 11 voti a favore e i 5 contrari a Cesano Boscone si è comunque chiuso un percorso che ha rappresentato una scelta politica importante da parte delle due amministrazioni D’Avanzo che si sono susseguite. E che nel bene o nel male ha cambiato l’intero panorama comunale. 

D.M.

Nessun commento:

Posta un commento