Qual è la reale situazione di Cesano Boscone? O
meglio: se i rappresentanti dei partiti di opposizione (insieme a qualcuno
della maggioranza) continua a dire che la cittadina è allo sbando, qual è il
punto di vista del primo cittadino?
Abbiamo deciso di incontrarlo e gli abbiamo posto
alcune domande, anche per sapere cosa voglia dire amministrare una città di
quasi 24.000 abitanti, un patrimonio immobiliare di circa 46 milioni di euro e
una “macchina” comunale con 128 dipendenti.
Ritengo vi siano due tipologie di persone che, in
questo particolare momento storico, puntano a fare il sindaco: chi è disposto a
sacrificare tutto se stesso per gli altri, per la comunità e per il territorio,
anche a costo della propria salute e del proprio benessere; chi ha la
presunzione di avere capacità, competenze, il contatto con la realtà quotidiana
e almeno un po' di esperienza politica e amministrativa che lo porti a non
ingannare, a non promettere cose impossibili da attuare e che consideri la
lealtà, anche etica, nei confronti del proprio elettorato e dei propri
cittadini una priorità imprescindibile. Naturalmente non voglio nemmeno
considerare chi, invece, continua a imbrogliare le carte in tavola, facendo
credere di essere quello che la sua storia personale ha dimostrato a tutti di
non essere.
Quindi, chi si candida a fare il sindaco cosa
dovrebbe fare?
Dovrebbe, a mio parere, condensare in sé entrambi
gli aspetti. Serve, infatti, la disponibilità al sacrificio. E ne occorre
veramente tanto, perché gli enti locali, in particolare i Comuni, sono chiamati
a partecipare al risanamento dei conti pubblici nazionali con tagli assurdi e
ripercussioni sulla collettività difficilmente giustificabili dalla politica.
Serve, però, anche competenza e un pizzico di presunzione nelle proprie
capacità, altrimenti non si riesce a infondere coraggio e a sostenere chi oggi
vive momenti di particolare difficoltà.
Lei rappresenta il centrosinistra, ma ritiene
veramente che la risoluzione dei problemi sia un problema di schieramenti?
Il centrodestra o il centrosinistra o, ancora, il
centro o qualunque movimento devono capire, con serietà, che la crisi è
strutturale e tutt'altro che passeggera e occorreranno almeno altri dieci anni
per riuscire a garantire il benessere che c'era nel 2007. Il problema è che
troppo spesso si è alla rincorsa del protagonismo, del sensazionalismo, del
“celodurismo” di Bossiana memoria. A volte, alcuni ragionamenti fatti ad alta
voce senza una conoscenza approfondita dei problemi, delle questioni in campo,
dei documenti, dei percorsi amministrativi già fatti, evitando un'analisi accurata
degli effetti futuri, porta inevitabilmente a conclusioni affrettate, che
mirano solo a conquistare un consenso passeggero, senza garantire serietà e
quindi incidere sulla fiducia della cittadinanza.
Per esempio?
L'Amministrazione del mio precedente mandato ha
fatto investimenti, quindi opere pubbliche, per circa 20 milioni di euro. In
questo mandato, la cifra si è ridotta a un quarto, quindi con una disponibilità
di solo 5 milioni di euro, oltre a dover fare i conti con tagli, negli ultimi
tre anni, per circa 3,5 milioni di euro per la spesa corrente di gestione. Una
situazione tragica, nonostante siamo riusciti a ridurre la spesa corrente di
oltre 2 milioni e seicentomila euro. Capisce che se non si ha coraggio e non si
scelgono accuratamente le priorità, il rischio che chi arriverà dopo di me
debba passare qualche anno a rientrare nel patto di stabilità è molto alto.
Ci vuol dire quindi che anche nel 2013 rischiate
di non rispettare il Patto?
Il rischio è molto alto, perché attualmente i
nuovi vincoli ci portano a una differenza, in negativo, di oltre 3 milioni di euro. Potremo garantirne
il rispetto solo se riusciremo a dare attuazione a una parte del Piano di
governo del territorio approvato dal Consiglio comunale nei mesi scorsi. Serve,
però, una visione di prospettiva della politica. Perché le scelte di oggi
avranno riflessi positivi sul domani, per riuscire a garantire i servizi, un
minimo di manutenzioni e una serie di elementi che caratterizzano la qualità
della vita in una comunità come la nostra. Elementi che, secondo le valutazioni
di soggetti terzi, ci caratterizzano da alcuni anni e che non vorremmo perdere
per strada. Perché, ancora prima di essere amministratori, siamo cittadini di
Cesano Boscone!
Nessun commento:
Posta un commento