venerdì 19 luglio 2013

CESANO BOSCONE - L'intervista a Vincenzo D'Avanzo: Bilancio, rispetto del Patto di Stabilità..ed elezioni



Qual è la reale situazione di Cesano Boscone? O meglio: se i rappresentanti dei partiti di opposizione (insieme a qualcuno della maggioranza) continua a dire che la cittadina è allo sbando, qual è il punto di vista del primo cittadino?
Abbiamo deciso di incontrarlo e gli abbiamo posto alcune domande, anche per sapere cosa voglia dire amministrare una città di quasi 24.000 abitanti, un patrimonio immobiliare di circa 46 milioni di euro e una “macchina” comunale con 128 dipendenti.

Vista la situazione dei bilanci comunali, fare il sindaco oggi è così complicato?...
Ritengo vi siano due tipologie di persone che, in questo particolare momento storico, puntano a fare il sindaco: chi è disposto a sacrificare tutto se stesso per gli altri, per la comunità e per il territorio, anche a costo della propria salute e del proprio benessere; chi ha la presunzione di avere capacità, competenze, il contatto con la realtà quotidiana e almeno un po' di esperienza politica e amministrativa che lo porti a non ingannare, a non promettere cose impossibili da attuare e che consideri la lealtà, anche etica, nei confronti del proprio elettorato e dei propri cittadini una priorità imprescindibile. Naturalmente non voglio nemmeno considerare chi, invece, continua a imbrogliare le carte in tavola, facendo credere di essere quello che la sua storia personale ha dimostrato a tutti di non essere.

Quindi, chi si candida a fare il sindaco cosa dovrebbe fare?
Dovrebbe, a mio parere, condensare in sé entrambi gli aspetti. Serve, infatti, la disponibilità al sacrificio. E ne occorre veramente tanto, perché gli enti locali, in particolare i Comuni, sono chiamati a partecipare al risanamento dei conti pubblici nazionali con tagli assurdi e ripercussioni sulla collettività difficilmente giustificabili dalla politica. Serve, però, anche competenza e un pizzico di presunzione nelle proprie capacità, altrimenti non si riesce a infondere coraggio e a sostenere chi oggi vive momenti di particolare difficoltà.

Lei rappresenta il centrosinistra, ma ritiene veramente che la risoluzione dei problemi sia un problema di schieramenti?
Il centrodestra o il centrosinistra o, ancora, il centro o qualunque movimento devono capire, con serietà, che la crisi è strutturale e tutt'altro che passeggera e occorreranno almeno altri dieci anni per riuscire a garantire il benessere che c'era nel 2007. Il problema è che troppo spesso si è alla rincorsa del protagonismo, del sensazionalismo, del “celodurismo” di Bossiana memoria. A volte, alcuni ragionamenti fatti ad alta voce senza una conoscenza approfondita dei problemi, delle questioni in campo, dei documenti, dei percorsi amministrativi già fatti, evitando un'analisi accurata degli effetti futuri, porta inevitabilmente a conclusioni affrettate, che mirano solo a conquistare un consenso passeggero, senza garantire serietà e quindi incidere sulla fiducia della cittadinanza.

Per esempio?
L'Amministrazione del mio precedente mandato ha fatto investimenti, quindi opere pubbliche, per circa 20 milioni di euro. In questo mandato, la cifra si è ridotta a un quarto, quindi con una disponibilità di solo 5 milioni di euro, oltre a dover fare i conti con tagli, negli ultimi tre anni, per circa 3,5 milioni di euro per la spesa corrente di gestione. Una situazione tragica, nonostante siamo riusciti a ridurre la spesa corrente di oltre 2 milioni e seicentomila euro. Capisce che se non si ha coraggio e non si scelgono accuratamente le priorità, il rischio che chi arriverà dopo di me debba passare qualche anno a rientrare nel patto di stabilità è molto alto.

Ci vuol dire quindi che anche nel 2013 rischiate di non rispettare il Patto?
Il rischio è molto alto, perché attualmente i nuovi vincoli ci portano a una differenza, in negativo, di  oltre 3 milioni di euro. Potremo garantirne il rispetto solo se riusciremo a dare attuazione a una parte del Piano di governo del territorio approvato dal Consiglio comunale nei mesi scorsi. Serve, però, una visione di prospettiva della politica. Perché le scelte di oggi avranno riflessi positivi sul domani, per riuscire a garantire i servizi, un minimo di manutenzioni e una serie di elementi che caratterizzano la qualità della vita in una comunità come la nostra. Elementi che, secondo le valutazioni di soggetti terzi, ci caratterizzano da alcuni anni e che non vorremmo perdere per strada. Perché, ancora prima di essere amministratori, siamo cittadini di Cesano Boscone!

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