Era l’aprile del 2012. Mancavano poco più di venti giorni alle elezioni amministrative che avrebbero poi coronato a sindaco Giambattista Maiorano...
E c’era nell’aria l’ultimo colpo di coda della vicenda legata all’ex primo cittadino Loris Cereda, che ha scombussolato l’intero panorama politico di Buccinasco con l’ormai celebre scioglimento del Consiglio comunale e il Commissariamento Prefettizio. Loris Cereda che, tra l’altro, sarà protagonista nella sentenza di primo grado del suo processo, il prossimo 16 luglio.
Ebbene, in quell’aprile 2012 l’ex Presidente del Consiglio comunale Aldo Scialino veniva coinvolto nell’indagine incentrata sul bando d’asta per l’alienazione dell’area di via Boito. L’indagato era stato inoltre colto dall’avviso di garanzia, giunto dalla Procura di Milano. L’accusa? Concorso in falso ideologico e falso materiale. Per gli inquirenti, Scialino avrebbe falsificato l’asta attraverso una trascrizione manuale sulla busta del numero di protocollo, per far sì che l’offerta della persona a lui legata risultasse valida.
Dopo oltre un anno dall’avvio delle indagini, per Aldo Scialino è arrivato il tempo di giudizi. E di proscioglimenti. Infatti, il gup Claudio Castelli che aveva in carico la questione, ha prosciolto con formula piena l’ex Presidente del Consiglio comunale perché “il fatto non sussiste”. Le indagini supplementari infatti hanno dimostrato come il cambiamento dell’orario non fosse dovuto ad una modifica manuale da parte di Scialino, bensì generato automaticamente dal sistema informatico.
Soddisfatti gli avvocati di Aldo Scialino, che è stato dunque prosciolto assieme alle altre due persone coinvolte nell’indagine.
Nessun commento:
Posta un commento