giovedì 24 gennaio 2013

Ciao Fulvio. (da Moira)

Come scherza il destino con le nostre vite... anni senza più parlarci e devo farlo ora. Ora ha il sapore della sconfitta, ora ha un sapore amaro questo messaggio, perché non c'è un confronto, un dialogo, un incontro. Quanto ci piaceva parlare Fulvio! Ore, giornate tra risate e delusioni e lotte con il nostro editore, le mie sempre più aspre le tue silenziose e convincenti, infatti, tra i due tu sei rimasto e hai portato a termine il compimento del nostro sogno: essere una voce, tra le tante, essere liberi dentro una dipendenza che a volte ci costringeva a fare un passo indietro... 

Tu sei sempre stato un signore in questo, io ho fatto molta più fatica. Sono anni che non parlo con te, sono anni che non giro la mia sedia verso la tua scrivania, sempre colma di libri, giornali e polvere di sigaretta, per chiederti un'opinione su ogni cosa, spesso anche sulla vita... Come ha scherzato il destino con noi... Ma ti ricordi quanto ci divertiva scrivere il nostro coccodrillo, (in gergo giornalistico, il coccodrillo è un necrologio scritto in anticipo, al fine di averlo immediatamente pronto non appena giunge la notizia della morte), e se ora fossi ancora in redazione frugherei nei cassetti, tra le pagine dei tuoi libri, perché il tuo c'è ancora, sicuramente! 

Ho saputo della tua morte mentre progettavo, ancora una volta, la mia professione, ora andrò avanti sperando che mi vorrai donare la tua ironia, il tuo sapere, la tua immensa cultura, fai in modo che nulla del tuo essere giornalista vada perso. Sono qui, anche per te, e vado avanti perché i sogni non si possono interrompere.

Con immensa gratitudine

Moira

Nessun commento:

Posta un commento