Ti ho conosciuto lo scorso ottobre, quando sono venuto in redazione per il nostro primo colloquio e ti ho incontrato, assieme ad Andrea.
In quella giornata ho finalmente accostato il tuo viso a quella firma tagliente, ironica, intelligente che spesso leggevo nei tuoi editoriali, ammirato da aspirante giornalista quale sono...
Non ti ho conosciuto molto, in questi quattro mesi. Non ne ho avuta la possibilità, visto il destino beffardo che ti ha portato via.
Ma, seppur per (troppo) poco, è stato un enorme piacere lavorare con te. Avrei voluto imparare ancora tanto, anche se già tanto mi hai insegnato con la tua spontanea capacità di consigliare.
Ovunque tu sia, ciao Fulvio.
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