Riceviamo e pubblichiamo - Il 28 gennaio sarà mobilitazione nazionale. Indetta da Confcommercio Imprese per l'Italia, per sostenere una nuova stagione di crescita, contro una pressione fiscale che ha raggiunto ormai livelli insostenibili.
Come Confcommercio saremo protagonisti di una grande iniziativa di mobilitazione locale e di coinvolgimento delle massime autorità politiche, economiche e sociali. E' tempo di mobilitarsi, tutti insieme, imprese, istituzioni, categorie, perché se le imprese continuano a chiudere, presto chiuderà l'intero paese.
E' tempo di mobilitarsi contro una tassazione impossibile, ormai al 57%, ed una burocrazia drammaticamente costosa e pervasiva. Un'azienda italiana impiega 36 giorni lavorativi per seguire le proprie vicende fiscali, per una media di 120 adempimenti all'anno, il 76% in più rispetto alla media europea. Aprire una impresa in Italia costa il 18,6% del reddito pro capite, molto di più del 5,6% della media europea...
La situazione è grave: il 2012 è il peggiore anno dei consumi dal secondo dopoguerra e il sentimento di imprese e famiglie è inevitabilmente a terra, a partire dalle sempre maggiori difficoltà sul mercato del lavoro. A novembre gli occupati si sono ridotti di 42 mila unità rispetto ad ottobre, mentre da giugno 2012 si sono persi 192 mila posti di lavoro. Siamo al limite della sopportazione sociale.
Per questo consideriamo necessario scongiurare il già previsto aumento dell'Iva, ed è doveroso far ripartire i consumi, allentare sensibilmente la pressione fiscale, restituire ossigeno al sistema delle piccole e medie imprese e alle famiglie, attenuando pesantemente le politiche di austerità messe in campo sino ad oggi. Questi sono alcuni dei temi al centro della mobilitazione del prossimo 28 gennaio insieme a molti altri: dal credito alla sicurezza, dai ritardi nei pagamenti agli sprechi della pubblica amministrazione.
Vogliamo che parta un messaggio forte e chiaro: liberiamo le imprese, facciamo crescere il paese.
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