Tocca a loro, ai sindaci, ancora una volta stare in prima fila di fronte ad una manovra finanziaria che li espone in faccia alle loro comunità e che rischia di farli diventare una sorta di capri espiatori proprio perchè in prima persona devono dare seguito a provvedimenti che rappresentano sacrifici per cittadini e cittadine...
Tocca a loro far sentire la voce di chi protesta ma anche rimboccarsi le maniche per cercare nuove soluzioni, nuove collaborazioni, nuove vie d'uscita. Da stanza dell'emergenza per Comuni, Province e Regioni c'è anche l'occasione per trasformarsi in una sorta di laboratorio in grado di cercare soluzioni alternative alla crisi dello stato sociale, che è figlia diretta della crisi di un intero sistema economico da troppe parti e troppo in fretta battezzato da un decennio a questa parte come l'unico possibile.
Da questa sfida spicca l'assenza di un partito o movimento che dir si voglia, la Lega Nord, che della battaglia a difesa delle autonomie locali aveva fatto una bandiera e che ora non solo diserta il campo, ma colpisce direttamente proprio chi doveva rappresentare, comodamente seduto sulle poltrone ministeriali da cui si alza solo per scampagnate retoriche in cui invoca la secessione dopo aver affossato il federalismo.
Ci risiamo “Parigi val bene una Messa” disse Enrico IV convertendosi per poter diventare Re di Francia, lasciar soli i sindaci val bene la tessera di un partito che ti garantisce un posto a Roma (o, mal che vada, a Monza).
Fulvio Scova
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