Poche ore ancora per trovare una soluzione. In estrema sintesi è questo il triste risultato ottenuto dall’incontro avvenuto ieri tra l’associazione Apertamente e il prefetto Francesca Iacontini a proposito delle casette abusive del quartiere Terradeo di Buccinasco. Il quartiere dei sinti. Che vivono a Buccinasco da oltre 30 anni...
Un “campo” modello in cui mamma Rosa ha cresciuto i suoi figli e i suoi nipoti, che frequentano le scuole del territorio, partecipano a progetti, lavorano. Tutte le Amministrazioni passate, di destra e sinistra, hanno di fatto sostenuto questi cittadini che un tempo erano giostrai.
Sono poco meno di un centinaio, vivono in roulotte. Ma non tutti: i sei nuclei familiari più numerosi a partire dal 1994 hanno costruito casette di legno, senza fondamenta, per poterci vivere con i propri bambini un po’ più comodamente. Anche noi del Sì o No, in passato, siamo stati accolti in una delle case, quella di mamma Rosa, per un’intervista. Era inverno, e lì si stava al caldo.
Attualmente vi vivono circa 30 persone, tra cui quattro donne in stato interessante. Quando nasceranno i loro figli, però, potrebbero non avere più una casa.
Perché, come è noto, proprio le casette in legno sono abusive ed è scaduta nel periodo estivo l’ordinanza di demolizione del commissario prefettizio che annullava una delibera di indirizzo dell’ex sindaco Loris Cereda.
Le case sono state costruite a partire dal 1994: i sinti le hanno costruite, perché “incoraggiati verbalmente da vari Amministratori”, come si legge in un volantino distribuito dall’associazione Apertamente e dalla Caritas decanale alla festa patronale di Cesano Boscone – lì erano presenti anche con una bella mostra fotografica – alla sagra di Buccinasco e davanti agli asili.
“Abbiamo segnalato noi la situazione alle Autorità, chiedendo più volte che venisse regolamentata secondo le leggi, ed ora invece, la risposta è l’ordine di demolizione di queste casette”.
Abbiamo incontrato Ernesto Rossi, presidente di Apertamente, nello stand della Caritas alla festa di Cesano. Appariva fiducioso, in previsione della riunione in Comune, anche perché, ci ha detto, gli stessi referenti del Parco Sud (incontrati anche dal commissario Iacontini), parevano disponibili ad una mediazione con la collaborazione dell’Amministrazione comunale. Ieri tuttavia l’incontro con il commissario e la sua vice non ha avuto gli esiti sperati: “È andata male, ci aspettavamo un maggiore spazio di trattativa e soprattutto più comprensione”, ci ha spiegato Rossi, “invece il prefetto ha già contattato una ditta di demolizione, perché l’abuso deve essere sanato”.
“Il prefetto ci ha detto di non voler cacciare nessuno”, ha continuato Rossi amareggiato, “e ha chiesto un impegno preciso da parte dei proprietari delle casette e soluzioni concrete”. E già per domani, giovedì 22 settembre, è fissato un nuovo incontro: “Stiamo pensando a ‘mobile home’, ma i costi sono elevati”. Questa è una prima ipotesi per evitare che sei famiglie finiscano in mezzo alla strada.
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