giovedì 22 settembre 2011

CORSICO - La manovra la pagheremo cara, ma sembra interessare a pochi

Nel 2012 il taglio previsto è di 2.164.000 euro. Una Giunta aperta, organizzata per spiegare ai cittadini lo stato del bilancio del Comune, gravato dai tagli dei trasferimenti statali. Peccato che i cittadini presenti non fossero numerosi

Partecipazione dei cittadini”. È uno dei termini più usati dalle Amministrazioni. Non tutte poi rispettano la parola data. E chi lo fa –come il Comune di Corsico –deve fare i conti con la risposta della città. Che talvolta perde le occasioni per partecipare e capire le ragioni di scelte anche impopolari, come la rinuncia ai fuochi d’'artificio...

È accaduto giovedì 15 settembre, il giorno dello sciopero dei sindaci, quando si è svolta una Giunta aperta, organizzata per spiegare ai cittadini lo stato del bilancio del Comune, gravato dai tagli dei trasferimenti statali che penalizzano pesantemente gli Enti locali. Peccati che i cittadini presenti non fossero numerosi.
Andremo in ogni quartiere per spiegare il bilancio e rivedere gli obiettivi della campagna elettorale”, ha spiegato la sindaca Maria Ferrucci, “con i tagli e la nuova manovra finanziaria il programma va ridefinito e poi comunicato ai cittadini”. Una risposta indiretta al comitato promotore della petizione “Decidiamo insieme” sul nuovo Municipio, la cui realizzazione non era presente in effetti nel programma. 

Ma in campagna elettorale ancora non si conoscevano i numeri esposti dall’'assessore al Bilancio Gino Muzza: dallo Stato il Comune di Corsico quest’anno riceverà 1.218.000 euro in meno rispetto all’anno scorso (che vanno ad aggiungersi ai tagli di oltre 540 mila del 2009 e ai 75.250 del 2010). Nel 2012 il taglio previsto è di 2.164.000 euro, una cifra sicuramente in difetto perché non tiene conto di nuovi parametri imposti dall’'ultima manovra.

“Una situazione insostenibile”, ha ammesso Muzza. Perfino “imbarazzante”: "Dobbiamo chiedere di più ai cittadini, offrendo meno"”. Alcuni servizi infatti saranno tagliati o ridotti, mentre non è escluso che si debba ricorrere all’'aumento della addizionale Irpef . Anche perché si deve tenere conto che il 62% del bilancio comunale è costituito da spese fisse. 

Eppure la colpa non è dei Comuni, che, anzi, secondo quanto spiegato dall’'assessore, costituiscono “l’'unico comparto che non ha contribuito al continuo aumento della spesa pubblica”, perché gli Enti locali “non producono deficit ma utili”. È il patto di stabilità a dimostrarlo: prevede infatti non solo l’'obbligo di pareggio tra entrate ed uscite ma anche un avanzo. Che però l’'Ente non può spendere. E il Comune di Corsico ha ben 4 milioni di euro.

“Per il 2011 sono relativamente ottimista: rispetteremo il patto”, ha affermato Muzza, “per il 2012, invece, sarà impossibile”. E quindi i tagli ai trasferimenti aumenteranno. 

“Il rischio della rivolta sociale è molto alto”, ha concluso la sindaca, ricordando come in questo momento di crisi alcune difficoltà e carenze nei servizi potranno risolversi solo con la solidarietà tra cittadini e associazioni. E il coinvolgimento delle aziende che dovrebbero adottare pezzi di città. 

Quali imprese abbiano ancora la capacità di farlo, però, non è dato sapere, vista la crisi economica che investe anche i privati.

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