giovedì 29 settembre 2011

CESANO - Il cardinale Scola alla Sacra Famiglia


A Venezia durante la visita pastorale, incontrava personalmente malati, poveri, senza fissa dimora, extracomunitari, tossicodipendenti, malati di Aids e psichici, anziani nelle case di riposo

"È necessario che la Chiesa torni a farsi prossima alla gente". Queste le parole del cardinale Angelo Scola durante la sua prima messa da arcivescovo di Milano domenica 25 settembre in Duomo. E, dopo appena due giorni, è cominciato dalla “fragilità” e da Cesano Boscone il viaggio del cardinale nella diocesi milanese... 

Martedì 27 settembre, nel tardo pomeriggio infatti Angelo Scola ha prima visitato alcuni reparti dell’Istituto Sacra Famiglia, accolto dagli ospiti e dai bambini del catechismo, e poi ha incontrato i rappresentanti di quanti nel territorio ambrosiano lavorano al sostegno alle persone più deboli, ascoltando la testimonianza di cinque operatori. 

Giovanna Fazzini, responsabile della Caritas decanale di Lecco, ha illustrato l’attività dei Centri di ascolto nell’affrontare problemi ed emergenze di vario tipo. Alberto Guariso, dell’Associazione “Avvocati per Niente”, ha descritto l’attività di alcuni professionisti legali a tutela dei diritti dei più deboli. Luigi Venturini, presidente emerito della Associazione Unione Samaritana, ha presentato l’esperienza del volontariato ospedaliero. Un collaboratore della Fondazione Opera San Francesco per i poveri ha spiegato l’attività assistenziale svolta dalla sua organizzazione legata ai frati Cappuccini. Infine Giovanna Marelli, della Caritas di Erba, è intervenuta sull’emergenza profughi e sull’impegno della comunità cristiana in questo ambito. 

L’Arcivescovo ha risposto a quanto ascoltato e ha poi aperto un breve dibattito con gli intervenuti. Quello della “fragilità”, è un ambito al quale il cardinale Scola, in tutta la sua esperienza pastorale, si è sempre mostrato molto attento e vicino. A Venezia durante la visita pastorale, incontrava personalmente malati, poveri, senza fissa dimora, extracomunitari, tossicodipendenti, malati di Aids e psichici, anziani nelle case di riposo. E per tutti ha sempre avuto parole di consolazione di forte contenuto teologico e spirituale, dimostrando sincero affetto, fino a lasciarsi abbracciare.

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