Dispiace dover raccontare della crisi in ogni sua sfaccettatura. Dispiace dover parlare, ogni settimana, di un presidio di lavoratori diverso, in protesta per un diritto assolutamente basilare dell’uomo e del cittadino.
Cassa integrazione, buco di bilancio, licenziamento, avvio delle procedure di fallimento e così via: tutte parole ormai sin troppo note. Nonostante per molti anni l’Italia sia stata cieca nel non voler vedere il baratro entro il quale ora ci troviamo, la crisi c’è: e la crisi fa male...
Lo sanno, da qualche tempo a questa parte, anche i 254 dipendenti della Safosa Spa, un’azienda leader nel settore della produzione di prodotti di bellezza, fino a qualche tempo fa realtà viva e florida del sud-ovest milanese. L’8 marzo scorso, la fabbrica ha spento le macchine dopo aver concluso i lavori per le ultime commesse. Commesse che, però, pare ci siano ancora: insomma, di lavoro, anche se con le dovute restrizioni per la devastante crisi economica, si può ancora parlare. La domanda esiste ancora: manca quindi l’offerta per soddisfarla.
Ecco che i sindacati, a sostegno dei lavoratori di Safosa, chiedono dunque a gran voce di provare con un’altra strada, per salvaguardare i posti di lavoro dei 254 dipendenti. Come? Creando una cooperativa autogestita, che preveda il rapporto limpido e chiaro tra imprenditori, lavoratori ed istituzioni, che esse siano comunali e regionale. L’amministrazione comunale, a tal proposito, il suo lavoro l’ha fatto partecipando all’ultima assemblea sindacale e mostrando piena solidarietà ai lavoratori, con il sindaco Franco Miracoli in testa.
Il passo, quello della creazione di una cooperativa, non è facile da compiere, ma è potenzialmente una soluzione interessante da percorrere. Si tratta del resto, del medesimo concetto ripetuto: per uscire fuori da un tunnel nero, lo si deve fare insieme e cercando la collaborazione di tutti. Con un minimo di aiuto magari dai vertici che stanno, con le loro azioni, mettendo sul lastrico 254 persone, con relative famiglie.
Nel frattempo venerdì 10 maggio ci sarà un incontro presso la mensa dello stabilimento Safosa di via Lombardia, a Gaggiano. Presenti tutti i lavoratori, compatti, le principali organizzazioni sindacali e Maria Grazia Vantadori, assessora alle Politiche attive per la tutela e valorizzazione ambientale e Politiche per le Pari opportunità, al comune di Gaggiano.
Cassa integrazione, buco di bilancio, licenziamento, avvio delle procedure di fallimento e così via: tutte parole ormai sin troppo note. Nonostante per molti anni l’Italia sia stata cieca nel non voler vedere il baratro entro il quale ora ci troviamo, la crisi c’è: e la crisi fa male...
Lo sanno, da qualche tempo a questa parte, anche i 254 dipendenti della Safosa Spa, un’azienda leader nel settore della produzione di prodotti di bellezza, fino a qualche tempo fa realtà viva e florida del sud-ovest milanese. L’8 marzo scorso, la fabbrica ha spento le macchine dopo aver concluso i lavori per le ultime commesse. Commesse che, però, pare ci siano ancora: insomma, di lavoro, anche se con le dovute restrizioni per la devastante crisi economica, si può ancora parlare. La domanda esiste ancora: manca quindi l’offerta per soddisfarla.
Ecco che i sindacati, a sostegno dei lavoratori di Safosa, chiedono dunque a gran voce di provare con un’altra strada, per salvaguardare i posti di lavoro dei 254 dipendenti. Come? Creando una cooperativa autogestita, che preveda il rapporto limpido e chiaro tra imprenditori, lavoratori ed istituzioni, che esse siano comunali e regionale. L’amministrazione comunale, a tal proposito, il suo lavoro l’ha fatto partecipando all’ultima assemblea sindacale e mostrando piena solidarietà ai lavoratori, con il sindaco Franco Miracoli in testa.
Il passo, quello della creazione di una cooperativa, non è facile da compiere, ma è potenzialmente una soluzione interessante da percorrere. Si tratta del resto, del medesimo concetto ripetuto: per uscire fuori da un tunnel nero, lo si deve fare insieme e cercando la collaborazione di tutti. Con un minimo di aiuto magari dai vertici che stanno, con le loro azioni, mettendo sul lastrico 254 persone, con relative famiglie.
Nel frattempo venerdì 10 maggio ci sarà un incontro presso la mensa dello stabilimento Safosa di via Lombardia, a Gaggiano. Presenti tutti i lavoratori, compatti, le principali organizzazioni sindacali e Maria Grazia Vantadori, assessora alle Politiche attive per la tutela e valorizzazione ambientale e Politiche per le Pari opportunità, al comune di Gaggiano.
Nessun commento:
Posta un commento