giovedì 30 maggio 2013

CESANO BOSCONE - Il PD locale a confronto per le future amministrative 2014


Programma e priorità. Presente e futuro. Pregi e difetti di ieri e di oggi. Mentre parte dell’Italia torna alle urne per le Amministrative, il Partito Democratico di Cesano Boscone getta le basi per quelle che lo vedrà protagonista il prossimo anno, per le elezioni comunali del 2014. E lo fa con l’assemblea programmatica di domenica 26 maggio, organizzata presso la Sala Ilaria Alpi nel pieno del quartiere Tessera...

Presenti il sindaco Vincenzo D’Avanzo, la vice sindaca Lilia Di Giuseppe e parte del consiglio comunale cesanese, dal presidente del consiglio Nicola Bersani al capogruppo Pd Simone Negri. L’incontro ha avuto inizio con l’esposizione da parte di alcuni gruppi di lavoro di una serie di relazioni che hanno riguardato interventi possibili per la Cesano Boscone di domani. Con un tempismo che si discosta nettamente da quello che è il lento ed usuale modus operandi del Partito Democratico nazionale, il Pd cesanese ha posto quello che il sindaco D’Avanzo nel suo intervento ha definito come “un importante canovaccio per il programma da preparare nei prossimi mesi e da presentare l’anno prossimo”.


Un canovaccio presentato con intelligenza parecchi mesi in anticipo, forse proprio per evitare di ritrovarsi in una situazione simile a quella del 2009 quando sin dal primo giorno - e questo è stato ricordato da più parti durante gli interventi dell’assemblea - l’amministrazione D’Avanzo si è vista costretta ad incollare i cocci di un partito spesso diviso su vari parti del programma solo in apparenza condiviso durante la campagna elettorale.
Un canovaccio che vede alcuni punti giungere prima degli altri. Come la questione legata alla piscina, il rinnovato miglioramento del centro storico, la comunicazione, la digitalizzazione come lotta agli sprechi e la cultura come perno di ogni buona azione di governo del territorio. Ma non solo: prima di ogni cosa, la necessità di inserire nel programma solo ciò che è aderente alla realtà attuale, sconfessando inutili promesse e improbabili “faremo”.

Ovviamente nel parlare del futuro si è dovuto anche toccare il delicato argomento del candidato a sindaco. E qui le varie correnti interne al partito in modo più o meno velato sono uscite fuori: su questo aspetto, dunque, il Pd cesanese nonostante il clima certo riappacificato di domenica è rimasto coerente con la linea nazionale. Nicola Bersani, come già ci aveva rivelato nella sua intervista qualche settimana fa, si è detto molto favorevole alle primarie di coalizione aperte a tutti e non solo ai tesserati Pd: un punto di vista questo che potrà creare delle scissioni e delle polemiche. Anche perché ad ora le tempistiche delle eventuali primarie cesanesi, che rimangono comunque in generale la prima opzione percorsa dal partito, sono strettamente legate al Congresso nazionale la cui data è ancora incerta - ai vertici c’è chi parla di autunno, c’è chi come Civati vorrebbe anticiparlo ma c’è anche chi lo posticiperebbe per evitare di creare problemi al Governo Letta - .

A proposito della situazione politica nazionale, va sottolineato come tanti ed interessanti siano stati anche gli interventi sul fallimento della linea dettata dall’ormai ex segretario Pierluigi Bersani. Alcune analisi giunte dalle persone sedute sulle seggiole della Sala Ilaria Alpi si sono rivelate molto più lucide di quelle che si sono sentite in queste settimane da parte di chi, invece, siede sulle poltroncine del Parlamento italiano.

A concludere la conferenza è stato l’intervento del capogruppo Simone Negri che ha sottolineato come il centrosinistra di Cesano debba tornare con la stessa forza del passato vicino alla gente, proponendo un progetto nuovo per il territorio e per il bene comune. Negri ha parlato delle difficoltà che si avranno in futuro facendo leva sui temi della trasparenza, dell’efficienza e della sobrietà e sottolineando un concetto: i destini del Pd cesanese, al di là della questione primarie, dipendono da quelli del Pd nazionale ed è quindi doveroso che il Congresso non venga posticipato e che anzi si faccia il prima possibile.

Il capogruppo Pd si è poi detto d’accordo con Nicola Bersani sulla volontà di ridefinire l’organizzazione della macchina comunale, avanzando la proposta del Municipio unico. Infine ha condiviso con il primo cittadino D’Avanzo e con la vice sindaca Di Giuseppe la necessità di avere un partito finalmente compatto su un programma realmente condiviso: insomma, legandoci a quanto ricordato sopra sulla situazione spiacevole creatasi all’inizio del secondo mandato di D’Avanzo, meglio “litigare” da qui al maggio 2014 nel costruire il documento programmatico, che eventualmente dal 2014 al 2019 nell’attuarlo. Per il bene del Pd locale, della salute fisica dei suoi componenti spossati dalla mancata unità e, in caso di rinnovata fiducia alle urne da parte dei cesanesi, della stessa Cesano Boscone.

Davide Mamone

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