venerdì 10 maggio 2013

CORSICO - Polemiche fuori-tema al consiglio comunale. Poi si approva il rendiconto



Il Consiglio comunale di Corsico torna a riunirsi per parlare di Bilancio preventivo e di conti. Un tema sempre scottante, che ha già ricevuto parecchie attenzioni nel corso delle scorse settimane e in particolare della seduta precedente, quando si era dibattuto di Imu e degli aumenti delle aliquote per il mantenimento dei servizi.

Il primo argomento forte di cui si è discusso nella seduta di mercoledì 8 maggio, però, come talvolta è accaduto nella sala consiliare di Corsico, non ha riguardato Corsico. Bensì il minuto di silenzio in memoria di Zio o di Belzebù (a seconda dei sentimenti che si provino nei suoi confronti) Giulio Andreotti, deceduto lo scorso 6 maggio dopo 94 lunghi anni. Ebbene il minuto, proposto dal consigliere Giacomo Di Capua, non è stato visto positivamente da tutti...

La sindaca Maria Ferrucci, la sua giunta e la maggioranza hanno deciso di uscire e a rimanere all’interno alla fine è stato il solo Presidente del Consiglio Francesco Magisano, assieme al Segretario comunale e ad alcune frange della minoranza (Pdl, Lega, parte del Gruppo Misto, parte di Insieme per Corsico). Tra i banchi dell’opposizione assente anche il consigliere Vincenzo Cirulli (Corsico Vivere), in bagno, non sappiamo se per fisiologiche motivazioni o se per una sfumata scelta politica e lo stesso Di Capua, giunto a metà seduta.

Ad ogni modo, nel caos di quello che sarebbe dovuto essere un minuto di silenzio, Roberto Mei (Pdl) ha proposto di dedicare i 60 secondi anche alle vittime della strage del Porto di Genova. Alcuni consiglieri di maggioranza ci hanno dichiarato in seguito di non aver sentito tale proposta a causa della confusione generale e di conseguenza l’aula, per Giulio Andreotti, è rimasta per più della metà vuota. 

La seduta ha poi potuto finalmente avere inizio e sono cominciati i lavori per la discussione dell’unico punto all’ordine del giorno: l’approvazione del rendiconto della gestione relativa all’esercizio finanziario dell’anno 2012. Uscendo dal linguaggio burocratico, in realtà non è che ci sia stato molto da aggiungere rispetto a quanto già si era già detto e dibattuto nel corso delle precedenti sedute consiliari. Come da più parti è stato ricordato, tale rendiconto non è altro che, storicamente, un documento composto da numeri che racchiude il lavoro di un anno: di conseguenza si è trattato di un riassunto relativo al recente passato e di una presa d’atto di un documento ormai in via d’ufficialità.

Gli interventi dei consiglieri non sono stati molti rispetto al solito, ma questa volta non è attribuibile alla storicamente bassa produttività del Consiglio comunale. A parte una lieve scaramuccia tra Dario Ballardini (Rfc) da una parte e il trio compatto di consiglieri Valastro-Mei-Di Capua dall’altra sui ruoli e sul rapporto tra maggioranza ed opposizione, c’è stata molta moderazione e (apparente?) calma piatta. 
I problemi, del resto, sono i soliti, tristemente famosi e celebri, già più volte citati: rispetto del Patto di Stabilità, tagli statali sempre più assurdi, errori del passato che ritornano a galla, lacune del presente non risolti e così via. 

Alla fine, dopo poco più di due ore di dibattito, si è giunti al voto. Al contrario di quanto sta accadendo in Parlamento, dove Centrosinistra e Centrodestra proseguono insieme il proprio percorso d’amore, qui la votazione ha, come sempre, denotato una scissione: il rendiconto è stato, infatti, approvato dal Consiglio comunale con 17 voti favorevoli (maggioranza), 3 astenuti (Insieme per Corsico), 7 contrari (opposizione). 

Davide Mamone

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