mercoledì 14 novembre 2012

Regione - Si candidano Albertini e Ambrosoli

Le prime candidature sono ormai ufficiali, Gabriele Albertini per il centrodestra e Umberto Ambrosoli per il centrosinistra. Ma i nodi politici sono ben lungi dall’essere risolti. Albertini è ben visto, ma non da tutti e inoltre non incassa l’appoggio dell’UDC perché non ha restituito la tessera PDL, il che non lo qualifica come candidato di tutti. E questo nonostante abbia a sua volta fatto di tutto per prendere le distanze dallo stesso PDL quasi il vecchio partito avesse la rogna. E comunque per l’ex sindaco restano fondamentali le adesioni del movimento di Oscar Giannino, del FLI e dei seguaci di Montezemolo per qualificarsi come rappresentante della società civile... 

Maurizio Lupi e Maristella Gelmini, oltre a Formigoni che lo ha praticamente lanciato, ribadiscono l’eccellenza della sua candidatura, mentre si fa strada l’ipotesi di primarie, che lasciano freddo il candidato in pectore. Albertini incassa anche l’appello dei 100 (imprenditori, uomini di cultura, docenti, che potrebbero poi essere il nucleo di base della sua lista civica personale). Tra i firmatari molti nomi famosi da Santo Versace, a Luigi Amicone, passando per il patron di Esselunga Bernardo Caprotti, Giancarlo Cesana, Sergio Scalpelli, Andrée Ruth Shammah.

Sempre più a muso duro la Lega Nord che ha ormai deciso la candidatura di Roberto Maroni il cui obiettivo non è tanto vincere in Lombardia quanto cominciare il percorso che porti la Lega ad essere il primo partito del Nord. Maroni è stato molto chiaro: chi lo desidera può affiancarsi alla sua candidatura altrimenti niente. Ben accetti solo vassalli, valvassori e servitù in genere. Anche per questo vedeva con favore l’ipotesi della giornata elettorale (“election day” per chi non sa l’italiano) e cioè politiche e regionali insieme. Un rinvio di circa tre mesi rispetto al prospettato voto a fine gennaio avrebbe dato fiato alla costruzione del suo progetto e naturalmente, ma questa è un’aggiunta nostra, ne avrebbe dato anche alla possibilità di un qualche ribaltone a cui i leghisti, e non solo, ci hanno abituato. 

Insomma col tempo anche le lacerazioni col PDL si potevano sanare (ma in questo caso ci vorrebbe un candidato “terzo” col sacrificio inevitabile di Albertini oltre che dello stesso Maroni). Invece niente rinvio a primavera, il ministro Cancellieri, anche perchè pressata dall’incredibile caso Polverini incollata alla poltrona nemmeno fosse la poltrona di Ballarò, ha stabilito che si andrà al voto, per Lombardia, Molise e Lazio, nelle giornate del 10 e 11 febbraio.

La novità sul fronte del centrosinistra è comunque data dal ripensamento dell’avvocato Ambrosoli ormai orientato ad accettare la candidatura (anche lui con un progetto di lista civica). Ma non è una novità destinata a rasserenare il clima. La sua candidatura infatti sembra mettere in discussione la necessità di indire le primarie già indette, con tanto di candidati impegnati a raccogliere le firme e ai quali si è aggiunto (oltre Kustermann, Cavalli, Pizzul) anche quella del direttore del settimanale economico “Valori”, Andrea Di Stefano. 

Saltare le primarie però, oltre ai candidati già in pista, non sembra piacere nemmeno agli elettori, stante alle prime reazioni, al punto che dai microfoni di Radio Popolare e da Facebook ha preso forma una sorta di comitato dal nome esplicito “niente primarie, niente voto”. Favorevole ad una non meglio precisata partecipazione popolare al progetto di governo si dichiara lo stesso Ambrosoli che però non cita il termine primarie. Sta di fatto che il neo candidato raccoglie unanimi consensi, anche dai suoi potenziali avversari-concorrenti, e che il dibattito sembra un po’ confinato nel dubbio se Ambrosoli sia un candidato eccezionale o straordinariamente eccezionale.

Fulvio Scova

1 commento:

  1. Caro Albertini... non ci siamo...

    http://lorisino.blogspot.it/2012/11/il-laboratorio-lombardia.html#comment-form

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