mercoledì 28 novembre 2012

BUCCINASCO - Approvato il registro delle Unioni Civili

I consiglieri Cortiana ed Errante chiamano. La Maggioranza risponde. Buccinasco diventa l’87esimo Comune italiano a disporre di un registro per le Unioni Civili, grazie all’approvazione del quinto punto all’Odg del Consiglio Comunale del 27 novembre. Un sì al documento condiviso creato con la collaborazione tra Maggioranza e ‘Liste Civica Buccinasco’ e arrivato grazie a 13 voti favorevoli e 3 contrari (Pdl-Udc). 

Il tema è delicato, specie a Buccinasco da sempre caratterizzata dalla presenza di una forte comunità cristiana e cattolica. Certamente è stato anche questo ad incidere sul modo con cui sono stati approcciati sia la questione, sia la nascita del regolamento ad essa legato... 

Cortiana nel Consiglio del 20 settembre scorso aveva messo le cose in chiaro: il testo serve per approvare una forma di civiltà, non per far partire una lunga serie di discussioni su fede, matrimonio e diritti delle coppie gay. Per tutto questo e per la relativa applicazione di una riflessione di questo tipo è necessario un iter parlamentare che ancora non è stato programmato, né tantomeno mai minimamente pensato. 

C’è da chiedersi ora a cosa serva questo documento. Riprendendo le parole del Sindaco Giambattista Maiorano, “a stare vicini al bisogno dei cittadini e a dare una prova di civiltà e di rispetto che vada oltre ogni credo”. Un sentimento condiviso da tutta la maggioranza, che con i suoi esponenti ha voluto continuamente ribadire anche quelli che sono stati i presupposti per la realizzazione di un testo condiviso di questo tipo. Nessuna volontà di comparare tale registro al Matrimonio, né di uguagliare una famiglia ‘tradizionale’ legata dal suddetto Matrimonio sancito dalla Costituzione, con due persone conviventi e unite da un sentimento affettivo. Queste ultime, però, da oggi riceveranno la tutela dell’Amministrazione, con l’obiettivo di concedere stessi diritti e stessi servizi a cittadini che hanno uguali doveri a tutti gli altri, al di là del proprio legame sentimentale. 

Voci fuori dal coro sono state quelle di Cortinovi (Pdl) e Arceri (Udc). Sono stati questi due Consiglieri a chiedersi l’effettiva utilità concreta di un testo del genere e a pensare ad un secondo fine, più ideologico che pratico. Ed è stato dopo questi interventi che il dibattito generale ha rischiato di sfociare verso una prospettiva che i promotori della proposta avevano cercato di evitare in maniera netta. Anche perché concentrarsi su questo lato della questione implica accumulare una lunga serie di considerazioni e anche affermazioni politico-partitiche di cui un Comune di meno di 27.000 abitanti non sente necessariamente il bisogno. 

Buccinasco, con l’approvazione, seguendo Milano confeziona il registro per le Unioni Civili e questo è umanamente positivo. Per la sua concreta utilità, sulla quale sorge certo spontanea una serie di dubbi legittimi legati al mancato riscontro di una legge di stampo nazionale, solo il tempo ci dirà se si è trattato di un passo adeguato o meno.

Davide Mamone

5 commenti:

  1. Egregio sig. Mamone,
    più che definire "umanamente positivo" l'approvazione del registro delle unioni civili da parte del comune di Buccinasco (87° comune su circa 8500 in Italia !!!), proporrei alla riflessione di tutti quello che ha detto sua Eminenza il Cardinal Dionigi TETTAMANZI in un articolo pubblicato sull’Osservatore Romano il 5/9/1998:

    L’introduzione dei cosiddetti registri comunali delle unioni civili, che «per definizione, rifuggono da ogni forma di regolamentazione sociale», significa «compromettere la certezza del diritto». «Con l’istituzione del “registro delle unioni civili” si riconosce uno speciale status giuridico di famiglia a persone che liberamente hanno rifiutato e rifiutano proprio lo status di famiglia, con tutti i correlativi diritti e doveri: in tal modo è lo stesso soggetto pubblico (il Comune) a cadere in una palese e intollerabile contraddizione. Si aggiunga poi che il soggetto pubblico pone un atto giuridico a senso unico: mentre si assume delle obbligazioni nei confronti dei conviventi, questi non si assumono nessuna obbligazione», e «in tale prospettiva, è paradossale che sia lo stesso soggetto pubblico a farsi responsabile del rifiuto della dimensione sociale della convivenza familiare e del riconoscimento dell’individualismo più marcato: con l’equiparazione famiglia-unioni di fatto, il soggetto pubblico accetta un’ingiusta e deleteria “dissociazione” tra diritti e doveri: ai conviventi riconosce i diritti, ma da essi non esige i doveri». «Come si vede l’equiparazione – mediante l’iscrizione a registro – delle unioni di fatto alla famiglia è contraria a ogni coerente articolazione dei rapporti tra diritti e doveri e, proprio per questo, sovverte alla radice il vivere sociale, oltre ad essere un vero e proprio vulnus alla Costituzione vigente»; anche per questo occorre chiedersi «quale possa essere la “legittimità” di simili deliberazioni dei Comuni, dal momento che a questi non sono attribuite competenze propriamente legislative (almeno in questo campo), ma, al più, compiti solo amministrativi».

    Parole chiare e nette. Lasciano poco spazio all'interpretazione per chi è interessato ad un giudizio della Chiesa Cattolica in merito alla questione delle unioni civili, ma offre argomenti di dibattito anche a chi non ne è interessato.
    Peccato poi che non sia stato tenuto in considerazione neanche da parte di quei consiglieri di maggioranza che manifestano pubblicamente il loro credo cattolico!

    Un'ultima considerazione la riservo ai consiglieri Cortiana e Ferrante : hanno proposto l'istituzione di questo registro a settembre dopo neanche 2 mesi l'elezione a consiglieri ! Evidentemente era un argomento che stava loro molto a cuore (a dispetto di molti altri argomenti più urgenti e più inerenti con le scelte amministrative), ma allora perchè neanche un accenno in campagna elettorale ?
    Perchè su un argomento così importante per loro, tanto da farne uno dei primissimi atti pubblici della loro attività di consiglieri, non ne è stato fatto cenno nel programma elettorale? Era forse un argomento "delicato" su cui avrebbero potuto giocarsi qualche voto?
    Non è stata una mossa molto "trasparente" !!!!

    Luca

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  2. Vorrei ricordare alcune opinioni del Cardinale Martini raccolte nel libro “Conversazioni notturne a Gerusalemme” pubblicato nel 2008, non voglio fare paragoni ma rendere il più possibile completa questa tematica, che come tutti conosciamo, non è solo giuridica/legislativa.
    A pag.98, di fronte alla domanda sull’omosessualità, si legge : “ Nella mia cerchia di conoscenze vi sono coppie di omosessuali, persone stimate e altruiste. Non mi è mai stato chiesto, ne mai mi sarebbe venuto in mente, di giudicarle. La questione è come possiamo affrontare questo argomento”
    Di seguito il Cardinale elenca la diversità delle varie Chiese sull’argomento, la Cattolica, gli Ortodossi e l’ Ebraismo con le note valutazioni negative e della chiesa Evangelica, dove i rapporti sono più aperti ed esistono coppie omosessuali anche tra i pastori, i quali sono autorizzati a esercitare la loro funzione, purchè non pubblicizzino il loro modo di vivere. Inoltre ricorda che nell’ebraismo riformato esistono apposite sinagoghe per omosessuali.
    “In questa pluralità cerchiamo la nostra strada. La preoccupazione principale delle Sacre Scritture è la tutela della famiglia e uno spazio sano per i figli, che in ogni caso vengono dalle copie eterosessuali. Di conseguenza io propendo per una gerarchia di valori e non, in linea di principio, per una parità di diritti.
    Ho già detto più di quanto non avrei dovuto. Percorriamo insieme e con prudenza cammini che si differenziano. Ma non dobbiamo farci la guerra a causa di questi percorsi diversi”
    E ancora “Nel rapporto con l’omosessualità, tuttavia, nella Chiesa dobbiamo rimproverarci di essere spesso stati insensibili.”

    Certamente le parole del Cardinale Tettamanzi nell’articolo del 1998 sono chiare e pongono forti e legittime interpretazioni legislative tra diritti/doveri. A quattordici anni di distanza, la rigidità di queste tesi sono ancora valide ?
    In Europa 18 Paesi hanno legiferato da tempo per I PACS ( Patti Civili di Solidarietà) anche i cattolicissimi Paesi del Portogallo e della Spagna.
    Inoltre come tutti sappiamo, il problema posto dalle unioni civili ha anche una forte valenza soprattutto sociale e con un’inevitabile declinazione politica.
    Ma le donne e gli uomini praticanti che sono votati da tutti i Cittadini per legiferare, devono tenere conto solo dei dogmi della Chiesa o trovare soluzioni che raccolgano e comprendano anche la complessità della società civile ?
    Nelle ultime conversazioni del Cardinale Martini si registra il suo lamento per una Chiesa stanca e rimasta indietro di 200 anni e l’invito di liberare la brace dalla cenere e il bisogno di uomini che ardono in modo che lo Spirito possa diffondersi ovunque, e chiede, come mai non si scuote? Abbiamo paura? “
    Domande e riflessioni che interrogano tutti.

    Roberto Silvestrini

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  3. Ringrazio sia Luca che Roberto Silvestrini per aver fatto partire una tale riflessione, così profonda e matura, da un mio articolo.
    In particolar modo, ringrazio Luca per essersi riferito a me con 'Egregio', ma ho 21 anni e non penso di meritarmelo.

    Sinceramente, ho apprezzato moltissimo le vostre citazioni di due personaggi così intellettualmente elevati come il Cardinal Tettamanzi o il Cardinal Martini. Ma mi sembra vadano un pò "sprecate" nel commentare l'adozione di un registro così freddamente istituzionale.
    Al di là di tutto: che si possa essere d'accordo o meno, che si possa rivelare più o meno utile (il tempo ce lo dirà), che possa riguardare più o meno grosse frange di popolazione locale.

    Non mi addentro su una riflessione riguardante la Chiesa, la fede, il credo e la famiglia Cattolica per varie ragioni:
    1) Siamo su un blog e per me certe questioni vanno discusse a parole, non per iscritto, per poter compiere una fotografia complessiva della cosa. Proprio perchè intaccano molto anche la sfera personale, mi sembra riduttivo farlo qui.
    2) Non penso di avere l'altezza spirituale ed intellettuale, così come non penso di avere l'esperienza per poterla affrontare in questo momento. Tanto è vero che nel mio articolo ho voluto evitare appositamente di fare troppi riferimenti alla questione 'Religione', perchè sarebbero stati riferimenti poco esaustivi.
    3) Ci si allontana molto secondo me da quello che poi in concreto è stato votato e attuato. Tanto è vero che i riferimenti al Cardinal Martini anche in Consiglio Comunale per me sono stati eccessivi, nel momento in cui sono stati usati per "motivare" il proprio voto, visto quello che i consiglieri si apprestavano a votare.

    Ciò detto, vorrei concludere con un'altra citazione, di Vittorio Arrigoni. "Credo che apparteniamo tutti, indipendentemente dalle latitudini e dalle longitudini, alla stessa famiglia che è la famiglia umana".
    Per me l'umanità è questa. E in ambito comunale, umanità è dare a tutti quelli che fanno parte di questa famiglia umana un uguale numero di doveri, diritti e servizi. Questo è un passo verso quella strada, al di là di ogni disquisizione, nel mio umile parere.

    Per le grandi questioni, a parer mio non legate a questo registro, per me ci sono altri palcoscenici, più adatti ad accoglierle della sala consiliare di Buccinasco.
    Da osservatore esterno ed imparziale dico: vediamo quanto sarà utile un documento simile nel concreto dei casi e a quante persone gioverà. Poi si tireranno le somme.

    Davide Mamone

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  4. A volte si pecca da supponente scrivano.
    Grazie a Davide per averci riportato alla semplice realtà e al merito della questione.
    Le sue considerazioni e le conclusioni sono da condividere.
    Roberto

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  5. Sono sposato con una persona dell'altro sesso, con la quale ho avuto tre bambini, che mi sto impegnando a crescere con un senso sincero del reale.

    Ringrazio Luca per le puntualizzazioni che ha espresso e che sottoscrivo totalmente(in particolare la posizione del magistero della Chiesa espressa dal card. Tettamanzi e le critiche alla celerità della proposta da Cortiana ed Errante, ..).

    Tre cose:
    1) Non vedo perché le posizioni dell'emerito Card. Tettamanzi debbano essere messere in dubbio solo perché pronunciate nel 1998. Pochi sanno, forse, che prima di divenire Cardinale a Milano, Mons. Tettamanzi aveva studiato a livello accademico le tematiche relative alla famiglia e quindi il suo pronunciamento non è certo quello di un uomo della strada del di 15 anni fa!
    Qui si manifesta a mio avviso un pregiudizio, più o meno consapevole, secondo cui le posizioni di tutela delle coppie legate dal vincolo matrimoniale e impegnate nella generazione naturale e a costo zero dei figli, siano per forza una forma di arcaicità che debba essere superata con il tempo, grazie ad un indiscusso e sempre buono progresso.

    2) Nella mia semplicità, non capisco cosa c'entri col tema del registro delle coppie di fatto una frase come : “Nel rapporto con l’omosessualità nella Chiesa dobbiamo rimproverarci di essere spesso stati insensibili.” del Card. Martini. Me lo spiegate? E sono state pronunciate prima o sopo il 1998? Non leggo Martini, e dato che non sono cresciuto a Milano non me ne sono mai sentito in obbligo...

    3) E quando è stata pronunciata l'altra frase, sempre di Martini, persino ripresa in Buccinasco Informazioni e immagino nella stessa seduta del consiglio comunale: "Se alcune persone, di sesso diverso oppure dello stesso sesso, ambiscono a firmare un patto per dare una certa stabilità alla loro coppia perché vogliamo assolutamente che non lo sia?”
    Nessuno ha chiesto a Martini: "perché dobbiamo pagare più tasse o tagliare altri servizi perché ciò avvenga?"

    E questo è infine il punto, secondo me: quanto è costato e costerà la gestione del registro delle coppie di fatto? Non si dica zero, perché del tempo è stato speso per discuterlo, approvarlo e istituirlo, almeno.

    Fabio

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